Essiccazione UV “low energy” secondo Komori

7 febbraio 2015
In questa intervista, Philippe Fiol, Group Business Development Director Komori Europe, spiega la vision della società sull’essiccazione UV “low energy”, raccontando lo stato dell’arte raggiunto dalla tecnologia H-UV.

L’inizio anno è il momento perfetto per fare il punto sui sistemi di essiccazione “low energy” e voi, come fornitore di riferimento, come vedete il mercato?

PF:
Anzitutto consentitemi di cogliere l’occasione per augurarvi un anno prospero e creativo. Essendo stati pionieri nell’H-UV, siamo leader in questa tecnologia con un buon margine di distanza sui nostri competitor. Nei primi anni di introduzione dell’H-UV era stato necessario spiegare e dimostrare i numerosi vantaggi a un pubblico decisamente scettico. Ora, con oltre 500 macchine Komori H-UV in produzione, è chiaro a tutti che questo sistema di essiccazione ha fatto della stampa offset il sistema più efficiente per produrre stampati ad alta qualità.

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L’H-UV è una rivoluzione?
PF:

Abbiamo fatto dell’esclusiva e unica tecnologia Komori H-UV un vero processo industriale e con più di 2.500 gruppi H-UV in produzione, penso che sia corretto affermare che l’H-UV ha rivoluzionato, ma anche rivitalizzato, la stampa offset. Questa crescita esponenziale ha creato invidia tra i nostri competitor e tutti loro oggi sono alla rincorsa con sperimentazioni nei sistemi di essiccazione low energy. E’ dalla scorsa Drupa che questa tecnologia garantisce ai nostri clienti un significativo vantaggio competitivo e la nostra penetrazione nel mercato è la riprova che i benefici dell’H-UV hanno stimolato gli investimenti anche in un periodo economico estremamente difficile.

Stiamo assistendo all’ingresso nel mercato dei LED-UV.

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Questi rientrano nella vostra strategia?

PF: A dire il vero l’essiccazione LED-UV è stato il punto di partenza della rivoluzione H-UV. La nostra ambizione era di sviluppare un processo che coprisse tutte le richieste dei nostri clienti e si indirizzasse ai mercati del “print on demand”, del “valore aggiunto”, e della “top quality” come pure alle applicazioni tradizionali UV di alto livello. Test molto approfonditi che abbiamo effettuato sul LED-UV hanno fatto emergere limitazioni in molte aree e non ci hanno soddisfatto. Ecco perché abbiamo sviluppato l’H-UV. E fortunatamente questa decisione ci ha consentito di mettere a punto una soluzione unica per il mercato. In collaborazione con i nostri esperti partner negli inchiostri e nelle tecnologie di essiccazione abbiamo portato avanti un piano di ricerca e sviluppo e congiuntamente abbiamo stabilito i criteri di questo entusiasmante processo H-UV. La base di installato e il numero di utilizzatori dell’H-UV sono la prova definitiva che qualità, produttività e benefici economici non temono confronti.

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Sì, ma lei sta parlando del periodo durante il quale avete sviluppato il processo. Da allora però noi abbiamo rilevato miglioramenti nella tecnologia LED.

PF: Questo è vero. Vediamo moltissime applicazioni LED nella nostra vita quotidiana nei settori dell’illuminazione, automobili, segnaletica... Ma qui stiamo parlando di un processo industriale con livelli molto elevati di produttività e qualità, così come le aspettative complesse dei mercati della cosmetica, del lusso e della moda, dove la tecnologia LED francamente non è ancora la risposta.  Se guardiamo alla nostra base di clienti ed esaminiamo il tipo di lavori che producono con le loro macchine da stampa H-UV, possiamo dire con certezza che oggi il LED-UV non è ancora adatto per la maggior parte delle applicazioni che le stampanti H-UV devono realizzare regolarmente.  Il successo della tecnologia H-UV si basa sulla capacità di Komori di coprire il mercato sia degli inchiostri tradizionali UV sia di quelli convenzionali, su qualsiasi configurazione di macchina e su una grande varietà di supporti.

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Potrete leggere l'intervista completa sul n.1/2015 di Rassegna Grafica

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