Girolamo Marchi, neo-eletto Presidente di Assocarta

13 luglio 2016
Girolamo Marchi, Presidente di Mosaico S.r.l. e Burgo Ardennes S.A. del Gruppo Burgo, è stato eletto nuovo Presidente di Assocarta dall'Assemblea dei Soci.

Si è svolta oggi a Roma l’Assemblea Pubblica di Assocarta durante la quale Girolamo Marchi, Presidente di Mosaico S.r.l. e Burgo Ardennes S.A. del Gruppo Burgo, è stato eletto nuovo Presidente di Assocarta dall’Assemblea dei Soci.
Dopo l’intervento del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e la relazione del neo Presidente Marchi è seguito il forum "Carta, energia, materie prime ed economia circolare", moderato da Jacopo Giliberto de Il Sole24Ore, al quale hanno partecipato Guido Bortoni - Presidente Autorità per l'Energia elettrica, il gas e il sistema idrico - Edo Ronchi - Presidente Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - Ermete Realacci - Presidente VIII Commissione Camera dei Deputati – e Massimo Beccarello - Vice Direttore Politiche Industriali Confindustria.

“L’industria cartaria fa economia circolare da sempre, da quando nel medioevo usava gli stracci” esordisce il neo Presidente di Assocarta, Girolamo Marchi. “Oggi la carta è un tipico “bio-materiale” prodotto da cellulose da foreste sostenibili” sottolinea Marchi “con tante applicazioni, dal grafico, all’igiene, all’imballaggio, a quelle speciali, come il medicale e la meccanica. Siamo parte di una filiera che solo in Italia fattura 31 miliardi di Euro, con 200.000 addetti e 680.000 nell’indotto. La carta è il prodotto più riciclato in Europa e nella raccolta cittadina, in Italia, la carta rappresenta il primo materiale in quantità (oltre 3 milioni di tonnellate nel 2015 su un totale di 6,3 milioni di tonnellate di carta raccolta) con un tasso di riciclo dell’80% nel settore dell’imballaggio”.

 “Il settore cartario è energivoro e, in accordo con l’indice che definisce le imprese a forte consumo di energia in Italia (rapporto tra costi di acquisto dei prodotti energetici e fatturato ai fini dell’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto), il relativo costo incide fino al 40% ed oltre. Esso ha bisogno di un prezzo dell'energia competitivo.  Nulla di più delle stesse condizioni dei nostri concorrenti in Francia e Germania: applicare il limite massimo dello 0,5% del valore aggiunto per gli oneri parafiscali della bolletta elettrica nell'applicazione dell'art. 39, attesa da anni e nella riforma della tariffa elettrica" aggiunge Marchi che sottolinea “si tratta di applicare la disciplina comunitaria per gli energivori approvata nel luglio 2014”.

Grazie agli investimenti degli ultimi anni il 60% del fabbisogno elettrico è soddisfatto dalla cogenerazione che, grazie alla sua efficienza, rende un servizio a tutta la collettività riducendo la bolletta energetica del Paese. Per questo occorre sostenere la cogenerazione per il raggiungimento degli obiettivi europei e rivisitare le norme sull’Emissions Trading Scheme prevedendo la compensazione dei costi indiretti a livello Europeo. Come settore consumiamo 2,5 miliardi di metri cubi di gas, il cui prezzo rimane più alto di quello consumato in altri Paesi Europei. Ogni misura di politica industriale che va in questa direzione serve a ridurre un gap che incide pesantemente sulla competitività. Ed occorre mettere in agenda la riduzione degli oneri parafiscali per gli energivori anche nel campo del gas che in due anni sono triplicati.
Il mestiere dei cartai è appunto quello di far carta e Marchi illustra i risultati del 2015 “Oltre 8,8 milioni di tonnellate di produzione (+2,2% rispetto al 2014 e al 2013). Rispetto al 2007, anno record, abbiamo prodotto 1,3 milioni di carta e cartone in meno. Il fatturato complessivo ha sfiorato i 7 miliardi di euro nel 2015 (+3,3% rispetto al 2014) e la distanza rispetto al 2007 è grande con una perdita di 685 milioni di Euro di fatturato”. Anche nel 2015, a fronte della contrazione della domanda interna, è proseguita la favorevole dinamica dell’export (sostenuto anche dall’andamento dei cambi) che rappresenta circa il 45% dei volumi prodotti, ma in valore è pari a 3,9 milioni di euro (oltre il 50% del fatturato) che rappresenta un nuovo record nel 2015 (dopo quello di 3,6 miliardi nel 2014).
“Nel 2015 l’andamento dei flussi in entrata ed uscita ha determinato un saldo positivo di 289 milioni di euro, oltre il doppio di quello del 2014 e i dati di produzione riferiti ai primi 4 mesi del 2016 evidenziano un lieve aumento dei volumi rispetto al 2015 (+1,8% nel complesso). Risultati, spesso, ottenuti con il cuore, cercando di “ottimizzare” l’impossibile e affrontando i disequilibri di un’economia sempre più difficile da leggere” commenta Marchi.

Il nuovo Presidente indica nell’imprevedibilità normativa uno degli ulteriori ostacoli all’innovazione e allo sviluppo del settore, un corpus normativo smisurato che in Italia assume le forme di una vera e propria patologia. “E’ il caso dei certificati bianchi in cui incertezza normativa e discrezionalità mettono in discussione non solo i progetti futuri ma anche gli investimenti passati. Ma anche di nuovi investimenti che, ormai, non possono più prescindere dalla realizzazione di impianti di recupero energetico dei rifiuti del riciclo in sito, in linea con le migliori tecniche disponibili e con l’obiettivo di chiudere il processo del riciclo” evidenzia Marchi.
Rispetto ai paventati nuovi costi in bolletta elettrica riguardanti lo sbilanciamento Marchi commenta: “Giusto un intervento correttivo ma ci vuole una soluzione di sistema come quella della proposta di riforma del mercato elettrico di Confindustria”.

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