Il punto di vista dei produttori - Campania, Abruzzo e Molise

29 marzo 2010
Sono caparbi e determinati a conseguire i propri obiettivi. Depositari dell’arte della stampa, sono orgogliosi delle proprie risorse operative e lavorano intensamente per migliorarle. Si radicano nel territorio di appartenenza, dimostrandosi tradizionalisti, in qualche misura. Sono gli operatori grafici di Campania, Abruzzo e Molise, visti con gli occhi dei loro fornitoriSono caparbi e determinati a conseguire i propri obiettivi. Depositari dell’arte della stampa, sono orgogliosi delle proprie risorse operative e lavorano intensamente per migliorarle. Si radicano nel territorio di appartenenza, dimostrandosi tradizionalisti, in qualche misura. Sono gli operatori grafici di Campania, Abruzzo e Molise, visti con gli occhi dei loro fornitoriSono caparbi e determinati a conseguire i propri obiettivi. Depositari dell’arte della stampa, sono orgogliosi delle proprie risorse operative e lavorano intensamente per migliorarle. Si radicano nel territorio di appartenenza, dimostrandosi tradizionalisti, in qualche misura. Sono gli operatori grafici di Campania, Abruzzo e Molise, visti con gli occhi dei loro fornitori

Per completare il ritratto degli operatori grafici di Campania, Abruzzo e Molise non poteva mancare la testimonianza dei loro fornitori. Quali osservatori privilegiati e attenti del panorama imprenditoriale locale nonché autorevoli interpreti dell’evoluzione dei mercati, il loro punto di vista costituisce, come sempre, un prezioso supporto alla nostra indagine. Delle aziende grafiche attive nelle tre regioni indagate i fornitori mettono in luce diversi aspetti: in primo luogo le dimensioni, piccole e medio-piccole, il carattere, vivace e a misura d’uomo nella forte impronta artigianale e nella diffusa conduzione familiare, nonché il radicamento nel territorio d’appartenenza. I fornitori concordano altresì nell’evidenziarne le difficoltà oggettive, determinate dal contesto economico poco favorevole e dall’elevata saturazione del mercato, così come nel riconoscerne i limiti soggettivi, legati a una diffusa mentalità di relativa chiusura nei confronti di tecnologia e innovazione. Gli operatori di Campania, Abruzzo e Molise sono attenti a dotarsi di strutture operative efficienti e prediligono la diversificazione della produzione e dell’offerta, che spazia da stampati commerciali a prodotti cartotecnici a etichette. In linea con quanto riscontrato in altre aree del Centro Italia, precedentemente indagate, anche nelle tre regioni di nostro interesse difficile si rivela il reperimento di risorse umane qualificate, laddove gli operatori del territorio dimostrano di guardare oggi al personale quale strumento di competitività.

Le interviste
Maurizio Foschiatti, Responsabile Vendite Italia, Gidue
Dal 1978 Gidue offre soluzioni e tecnologie innovative proponendo le proprie macchine all’industria della stampa e dell’imballaggio. Da quando la prima Combat™ è stata installata, nell’aprile 2000, l’azienda ha avuto una crescita costante rafforzando sempre più la propria presenza nel panorama mondiale dei produttori di macchine da stampa flessografiche e offset a banda stretta e media. Attiva soprattutto nei settori delle etichette per uso industriale e delle etichette da vino e bevande in genere, Gidue conta in Italia più di 60 installazioni di macchine flessografiche e offset dedicate alla stampa di etichette autoadesive e non e di imballaggi, tra cui alcune installazioni nell’area Abruzzo/Molise/Campania. Nel settore del packaging, Gidue opera prevalentemente nel mondo flessibile.

RG: Quali sono le caratteristiche delle aziende grafiche attive in Campania, Abruzzo e Molise?
Foschiatti: Il tessuto imprenditoriale grafico delle tre regioni si compone in prevalenza di aziende di medio piccole e piccole dimensioni, di carattere artigianale e spesso gestite a livello familiare. Sono radicate nel territorio di appartenenza: il loro raggio d’azione non supera, nella maggior parte dei casi, i confini regionali. A tali realtà si affiancano poche aziende più grandi, dal profilo industriale e forti di un bacino d’utenza che copre l’intero territorio nazionale.

RG: È risaputo che il settore grafico a livello nazionale ha dovuto affrontare un periodo non favorevole negli scorsi anni, del quale hanno risentito gli effetti negativi soprattutto le aziende più piccole. Per quanto riguarda il territorio di nostro interesse, quali sono, a suo avviso, le principali problematiche incontrate dagli operatori grafici?
Foschiatti: Si trovano innanzitutto a dover operare in un contesto di scarsa industrializzazione che comporta, di conseguenza, una generale carenza di infrastrutture, dalle vie di comunicazione ai servizi di vario genere. Inoltre, anche all’interno del settore grafico mancano, in quest’area come in tutto il Sud Italia, infrastrutture di servizio, come i service: per la prestampa gli operatori del Meridione sono costretti a cercare appoggio nel Nord Italia, facendosi carico di ulteriori, onerosi, costi e rallentando l’intero processo produttivo.

RG: Con quali strategie cercano di sostenere la propria competitività?

Foschiatti: Gli operatori di Campania, Abruzzo e Molise sono attenti alle dinamiche dei mercati e ne conoscono tutti i risvolti. Si rendono conto dell’importanza di aggiornamento e investimento, ma in molti casi sono penalizzati dalle dimensioni ridotte e non sono in grado di sostenere in prima persona l’acquisto di tecnologie. Puntano tutto sui clienti e per fidelizzarli si impegnano a fornire soluzioni adeguate e di qualità.

RG: Vi sono difficoltà nel reperire personale qualificato?
Foschiatti: Direi di sì. Il personale qualificato scarseggia e le aziende devono farsi personalmente carico anche della preparazione degli addetti.

RG: Concludiamo la nostra chiacchierata con tre aggettivi, per definire i protagonisti di questo Dossier.
Foschiatti: È sempre difficile definire il mercato ma ci proverò lo stesso. In questo caso condenserei il mio pensiero definendo tre aspetti, che definirei peculiari, delle aziende che operano nelle regioni oggetto del Dossier: radicamento nel territorio, determinazione e propensione alla crescita.

Macchingraf
Macchingraf è leader in Italia nella fornitura di soluzioni integrate per l’industria delle arti grafiche. Fa parte del Gruppo multinazionale olandese Buhrmann, che comprende oltre 20 società e conta 26.000 dipendenti in tutto il mondo.
L’attività di continua ricerca, orientata a soddisfare le esigenze dei clienti, determina una continua evoluzione dell’offerta di soluzioni: non da ultimi, la macchina da stampa Heidelberg di grosso formato, di imminente uscita, e il sistema Macchingraf Sprint Shop per l’acquisizione di ordini in automatico via WEB, a testimoniare l’attenzione riservata anche al workflow.
L’offerta di Macchingraf nel nostro Paese spazia dai sistemi di prestampa alle macchine da stampa offset Heidelberg e roto-offset Goss per commerciali, dai sistemi di piega alle attrezzature per cartotecnica Heidelberg ai sistemi di taglio Polar ai prodotti di consumo Macchingraf Sprint. Il nuovo Centro Logistico dell’azienda dispone di oltre 100.000 parti di ricambio diverse per prestampa, stampa e legatoria.
Anacleto Piccioli, Account Manager Campania, Macchingraf - Milano
RG: Operando a stretto contatto con il tessuto imprenditoriale grafico campano, ne conosce caratteristiche e peculiarità. Vuole dunque tracciare un ritratto degli operatori del territorio?
Piccioli: Il comparto grafico campano è costituito da aziende piccole e medio piccole, che contano in media 15 dipendenti. Si tratta di realtà giovani, molte sono infatti nate nell’ultimo ventennio, che si radicano sul mercato offrendo alta qualità e servizio. La maggior parte, escludendo rare eccezioni, lavora a livello locale. Dal punto di vista dei macchinari, solo da poco si sono installate in Campania macchine lunghe (a 8/10 colori) e rotative per alte produzioni.

RG: In generale, il contesto economico della Campania non è dei più favorevoli e questo fattore crea non poche difficoltà alle imprese dei diversi settori industriali. Quali sono le principali problematiche chi gli operatori grafici si trovano a dover affrontare?
Piccioli: Il comparto grafico campano risente oggi soprattutto del fenomeno di erosione dei margini operativi. Per compensarlo, le aziende del territorio sono costrette a investire ingenti risorse per procedere a un continuo sviluppo tecnologico e all’automazione dei processi, e nella maggioranza dei casi lo fanno senza alcun appoggio da parte dello stato. Si verifica, di conseguenza, una continua, spietata, selezione.

RG: Secondo quali criteri vengono pianificati gli investimenti?
Piccioli: In linea con la domanda dell’area campana, gli investimenti effettuati mirano principalmente ad accrescere la qualità, a ridurre i tempi di consegna e a offrire supporto sempre più efficace ai propri clienti. Tale tendenza va a spiegare, almeno in parte, e a confermare il poco sviluppo del digitale in Campania. D’altra parte, le aziende si attrezzano sempre più per un ciclo di produzione completo (prepress, press, postpress).

RG: L’avvalersi di personale qualificato rappresenta oggi un fondamentale strumento di competitività, a maggior ragione laddove, come in Campania, il contesto operativo si rivela poco favorevole. Gli operatori del territorio hanno difficoltà nel reperire addetti con una preparazione professionale adeguata e soddisfacente?
Piccioli: Direi di sì. La mancanza di personale qualificato è un problema che assilla da sempre le aziende campane. Del resto, l’unica scuola presente sul territorio non viene supportata dalle Istituzioni e nonostante il grande impegno dispiegato non è in grado di sopperire a tale carenza. Di conseguenza, per la formazione le aziende grafiche campane si rivolgono ai propri fornitori, facendosi carico di un ulteriore grande dispendio di tempo e di costi per l’introduzione di nuove tecnologie.

RG: Le chiedo, in conclusione, tre aggettivi per definire gli operatori grafici campani.
Piccioli: Si possono certamente definire “detentori dell’arte della stampa”. Sono inoltre caparbi e determinati a crescere, a fronte di qualsiasi avversità. Non per niente la nostra capacità e la nostra creatività ci sono sempre state invidiate.
Fabrizio Boschelli, Account Manager Marche-Abruzzo-Molise, Macchingraf - Milano
RG: Vuole descriverci caratteristiche e peculiarità degli operatori grafici attivi in Abruzzo e Molise?
Boschelli: Un tempo Abruzzo e Molise rappresentavano un’unica regione. È rimasta quindi traccia di un’identità comune, anche se il mercato ha avuto uno sviluppo diverso, o diversificato, specie negli ultimi anni. L’Abruzzo è oggi una regione in forte espansione, costituita da un gruppo, relativamente ridotto, di aziende grafiche medio-grandi, circa il 20%, e dallo “zoccolo duro”, tuttora caratterizzato da realtà a gestione familiare. Il Molise risente invece di una generale mancanza di indotto interno, determinata dalla conformazione del tessuto industriale locale limitato a poche realtà di riferimento: di conseguenza in quest’area si allarga sempre di più la forbice tra le piccole tipografie e le aziende grafiche di medie dimensioni. Per quanto riguarda il bacino d’utenza, prevale in entrambe le regioni la tendenza a focalizzarsi sul mercato locale, mentre pochi sono coloro che cercano di esplorare nuovi orizzonti, portandosi al di fuori dei confini provinciali o regionali.

RG: In tale contesto operativo, certamente complesso, quali strategie attuano gli operatori grafici umbri e marchigiani per sostenere la propria competitività?
Boschelli: In generale, quasi tutte le aziende, le più grandi come le più piccole, scelgono di effettuare un ampio spettro di lavorazioni. In particolare, le realtà di più grandi dimensioni hanno altresì individuato specifiche aree di specializzazione produttiva. Ne risulta un quadro variegato, con operatori attivi a trecentosessanta gradi nell’ambito commerciale, realtà specializzate nel settore editoriale e numerose aziende dedicate alla stampa di etichette o alle soluzioni per il packaging. Per tutti vale una regola: offrire stampa di qualità e servizio completo.
Direi che i risultati di tale fenomeno sono finora positivi e soddisfacenti per tutti, per coloro che hanno deciso, in proporzione alla propria identità aziendale, di affrontare mercati alla propria portata e commisurati alla propria struttura operativa così come per coloro che hanno invece scelto di specializzarsi, facendo di alcuni mercati di nicchia il proprio core business.

RG: Numerose sono le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale. E per quanto riguarda Abruzzo e Molise?
Boschelli: Sicuramente le maggiori difficoltà incontrate dagli operatori di Abruzzo e Molise riguardano il calo generalizzato degli ordini e l’erosione dei margini operativi. I nostri clienti stanno però cercando di reagire e di trovare la soluzione più adeguata per rimanere a galla in tale regime di forte competitività ed essere competitivi in un mercato inflazionato dall’eccessivo e capillare numero di concorrenti. Lo fanno dimostrando innanzitutto una ritrovata intraprendenza verso l’innovazione tecnologica e procedendo in direzione di una ponderata e strategica scelta degli obiettivi da conseguire. Nasce proprio qui l’esigenza di diversificare lo spettro delle lavorazioni e la gamma dell’offerta dei prodotti, insieme alla forte propensione a integrare il parco macchine e a ricorrere a flussi di gestione automatizzati.

RG: Rispetto a quanto riscontrato in altre aree d’Italia, da noi indagate nelle precedenti edizioni del Dossier, gli operatori di Abruzzo e Molise si dimostrano, almeno per il momento, meno propensi a investire in tecnologie di nuova generazione, quale il digitale. Cosa ci dice in proposito?
Boschelli: Credo che la trasformazione strutturale in atto del tessuto imprenditoriale grafico del territorio stia andando in direzione di una polarizzazione interna. Laddove a prevalere è una mentalità imprenditoriale sempre più spiccata, vi sono aziende che scelgono di investire, rischiando e mettendosi in gioco, per modificare la propria struttura operativa e renderla più versatile, per aggiornarsi acquistando tecnologia e rinnovando il parco macchine e per rendere più efficiente la gestione interna dei dati. Laddove al contrario permane una mentalità meno aperta, vi sono realtà tuttora ancorate a strutture operative di difficile gestione e a macchinari ormai obsoleti.

RG: Passando a un’altra questione di grande attualità, ritiene che gli operatori del territorio fatichino a reperire personale qualificato?
Boschelli: La situazione su questo fronte è estremamente delicata: se da un lato è infatti difficile, sempre più difficile, reperire personale specializzato, dall’altro la domanda di professionisti da parte delle aziende continua a crescere. Il problema principale riguarda la mancanza di strutture formative nella zona, anche a livello regionale e interregionale. Per la preparazione delle risorse umane, molte aziende del territorio hanno dunque deciso di investire in corsi e master esterni, andando a sostenere costi onerosi.

RG: Concludiamo la nostra chiacchierata con tre aggettivi che definiscano gli operatori grafici di Abruzzo e Molise.
Boschelli: Tre sono persino pochi. Li definirei dinamici, senz’altro reattivi e intraprendenti, pragmatici laddove necessario. E soprattutto sono orgogliosi delle proprie attrezzature e fieri della propria identità.
Soluzionistampa- - Casoria, Napoli
Presente sul mercato dal 1957, Soluzionistampa è specializzata nella fornitura di materie prime, servizi e soluzioni di stampa per le aziende grafiche. L’approccio intraprendente e propositivo al mercato le ha consentito di crescere nel tempo: oltre a offrire una vasta gamma di prodotti e una distribuzione puntuale, l’azienda garantisce altresì un servizio di assistenza tecnica e personale specializzato e orientato a soddisfare qualsiasi esigenza del cliente.

RG: Come di consueto, partiamo dalla descrizione del tessuto imprenditoriale grafico del territorio di nostro interesse.
Soluzionistampa: Le aziende grafiche di Campania, Abruzzo e Molise sono in prevalenza medio piccole, spesso a conduzione familiare e con una vocazione artigianale tuttora spiccata. Rimangono radicate nel territorio di appartenenza: il raggio d’azione si limita nella maggior parte dei casi ai confini provinciali e regionali. Dal punto di vista operativo, preferiscono avvalersi di macchine piccole e non sono molto propense a investire in tecnologia di ultima generazione. A tale popolato tessuto imprenditoriale si affiancano altresì alcune aziende medio grandi, con un grande bagaglio di esperienza tramandata da generazioni, che rappresentano una cultura meridionale fatta di volontà e determinazione atta a superare con successo problematiche culturali e non di mercato

RG: Quali sono le principali problematiche che gli operatori grafici delle tre regioni indagate si trovano a dover affrontare?
Soluzionistampa: Il mercato grafico del territorio è saturo: tante e capillarmente diffuse sono le aziende grafiche e non altrettanto elevata è la domanda. Inoltre, per sostenere fenomeni quali l’erosione dei margini operativi e il crescente costo del lavoro, gli operatori del territorio si vedono costretti a investire, ma in molti casi non possono farlo per mancanza di risorse interne e di opportunità di reperire fondi all’esterno. Vale la pena poi sottolineare che a penalizzare gli operatori del territorio concorre altresì la mancanza di servizi e politiche di sviluppo a fronte delle difficoltà: l’atteggiamento prevalente rimane quello di isolarsi. Gli imprenditori non si frequentano e, oltre a non prendere l’iniziativa, raramente aderiscono a esperienze di tipo Associativo.

RG: A quali strategie ricorrono per fare fronte a tale difficile contesto operativo e sostenere la propria competitività?

Soluzionistampa: Molte aziende si sviluppano intorno alle zone commerciali, dove trovano tante piccole o medie commesse da gestire. Inoltre, si impegnano a garantire la qualità del lavoro svolto, la puntualità nelle consegne e la completezza del servizio, punti di forza, e anche di eccellenza, riconosciuti dai clienti che tendono a fidelizzarsi.

RG: Le difficoltà riguardano anche il reperimento di personale qualificato?
Soluzionistampa: Le scuole di riferimento presenti nel territorio sono pochissime e non riescono a fare fronte alla pressante richiesta di personale qualificato proveniente dal tessuto imprenditoriale grafico. La manodopera scarseggia e alle aziende non rimane che coltivarsela in casa.

RG: Tre aggettivi per definire gli operatori grafici delle tre regioni indagate?
Soluzionistampa:  Sono seri e affidabili. E sono dei grandi lavoratori.

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