WAN-IFRA Italia, per i quotidiani nuovi modelli di business

23 settembre 2010
Tredicesima edizione di WAN-IFRA Italia, la conferenza internazionale per l'industria dell'editoria e della stampa quotidiana.

La manifestazione organizzata da WAN-IFRA, l'Associazione internazionale degli editori di quotidiani e di servizi di informazione, in collaborazione con FIEG e ASIG, sono state due intense giornate di relazioni, tavole rotonde, analisi che hanno coinvolto i maggiori professionisti italiani dell'industria dei quotidiani. Tra i temi trattati: come proiettare una tradizione importante e prestigiosa quale quella dell'informazione quotidiana, con la credibilità e l'affidabilità conquistata nel corso dei decenni, verso le nuove sfide poste dai mezzi di comunicazione digitale; e, nello stesso tempo, come realizzare più efficienza nell'area di produzione industriale dei quotidiani, alle prese con una significativa sovraccapacità produttiva, tirature in diminuzione, richiesta di maggiore personalizzazione delle edizioni, aumento del costo del lavoro.

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L’informazione diventa mobile
Tra le protagoniste della manifestazione, le nuove tecnologie e i nuovi supporti per la diffusione dell’informazione quotidiana, quali eReader e tablet, che diventano modelli di business nella distribuzione e nella vendita dei contenuti. Interessanti i trend in crescita della fruizione delle news nel mondo e le prospettive per l’informazione su supporti mobili. Tema d'interesse è stato quello riferito alle opportunità di crescita per un’industria che deve guardare con attenzione ai nuovi strumenti digitali, coniugandoli con una tradizione di serietà, credibilità e fiducia dei lettori. È toccato a Carlo Malinconico Castriota Scanderbeg, presidente FIEG, tracciare  uno scenario in cui, nonostante una crisi economica globale, l’industria dei giornali italiani resiste alle difficoltà con una media di 24 milioni di lettori nel giorno medio. Ciò significa che il prodotto editoriale ha un elevato grado di attrazione. I nuovi media sono i benvenuti, ha concluso Malinconico, ma deve essere chiaro che oggi la carta stampata è ancora un modello di business vincente, e di questo farebbe bene a tenere conto anche il Governo che invece, dal primo aprile, ha consentito un rincaro delle tariffe postali del 100% per la stampa periodica e di oltre il 120% per la stampa quotidiana, senza che gli editori potessero fare nulla per difendere i loro legittimi interessi.

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Editori italiani e stranieri a confronto
Durante un intervento, Antonello Perricone, Amministratore delegato di RCS Mediagroup, non ha nascosto le sue perplessità verso quanti vedono la luce in fondo al tunnel fra breve. “Navighiamo a vista - ha detto fra l’altro Perricone. - Il piano industriale che sarà presentato fra breve in RCS avrà come titolo “Discontinuità ed Innovazione” ad indicare due linee ritenute di grande importanza strategica. “Siamo fermamente convinti - ha concluso Perricone - che la carta stampata continuerà ad esistere, e noi confidiamo sulle nostre forze”. La strategia del gruppo del Sole 24 Ore, delineata dal Direttore generale Alessandro Bompieri, punta a trovare il modo di far pagare il contenuto di qualità su tutti i devices di distribuzione. I modelli sono almeno due: uno del Wall Street Journal, che prevede il pagamento integrale di tutti i contenuti, ed uno proposto dal Financial Times, al quale si ispira il gruppo Italiano, che punta a fare pagare solo una parte dei contenuti, offrendo al lettore un approccio più flessibile. Andrea Favari, amministratore delegato del Giornale, ha ricordato che, al momento, l’area on line del quotidiano milanese pesa sul fatturato globale per circa il 3%. Per il futuro si possono immaginare sistemi di business misti, ma la strada per rendere interessanti i volumi totali è ancora lunga. Anche per Domenico Tudini, vicepresidente di Sport Network (gruppo Amodei), il problema è la valorizzazione dell’utenza sul web. La stampa è destinata ancora per molto tempo a rimanere il media portante dell’industria editoriale. Harry Bouwman, responsabile new media del quotidiano olandese De Telegraaf, il più diffuso quotidiano olandese, ha annunciato che il gruppo è in procinto di lanciare un’applicazione su iPad per un prodotto molto simile ad un quotidiano digitale.

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Rinnovare la tradizione
Manfred Werfel, deputy CEO di WAN-IFRA, ha tracciato una panoramica della stampa digitale e delle implicazioni che l'applicazione di questa nuova tecnologia sta avendo e potrà avere in futuro nella produzioni dei quotidiani. In primo luogo, essa renderà possibile la realizzazione di piccoli lotti di copie, creando così nuove possibilità per la realizzazione di prodotti di nicchia e per la distribuzione economicamente sostenibile dei quotidiani al di fuori della loro area principale di diffusione. Alla relazione di Werfel hanno fatto seguito due case history di aziende che utilizzano tecnologie di stampa digitale nella produzione di quotidiani. Luciano Monedero, direttore generale della società tipografica spagnola Imcodavila, ha messo in evidenza i vantaggi della tecnologia digitale sia nello sviluppo di nuovi prodotti con limitati investimenti iniziali, sia nella generazione di efficienza nelle fasi di stampa e distribuzione. Giovanni Antonuzzo, amministratore delegato di Rotomail Italia, ha descritto l'organizzazione della propria azienda, che opera nel settore del print on demand dei dati elettronici dal 1998, e che da qualche tempo realizza presso il proprio stabilimento di Cologno Monzese la stampa in digitale del quotidiano USA Today.
A seguire, gli interventi di Océ, rappresentata da Monika Olbricht, direttore marketing & corporate communication, e Kodak, per la quale è intervenuto Riccardo Passerini, category manager della divisione Digital Printing Solutions Commercial and Consumer. Tema: quanto costa stampare in digitale, e quando conviene da un punto di vista economico ? Calcolare il costo/copia è molto difficile, quando non impossibile, perché il valore è legato a variabili non facilmente standardizzabili, prima fra tutte la copertura del colore sulla pagina. Dai calcoli e dalle esperienze finora effettuate, è invece possibile ipotizzare margini interessanti di profittabilità per una tiratura industriale compresa fra le 700 e le 1200 copie. Non siamo evidentemente di fronte a un sistema alternativo all'offset, ma siamo di fronte ad una nuova tecnologica che, a determinate condizioni, può inserirsi in produzione come strumento integrativo alle macchine utilizzate.

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Pronti al cambiamento
Un momento della manifestazione è stato destinato ai centri stampa dell'industria dei quotidiani ed ai cambiamenti che essi dovranno affrontare per accrescere efficienza e competitività. Nell'introdurre le tre relazioni conclusive, Alberto Borgarelli, vicepresidente ASIG, ha sottolineato come, nell'edizione di WAN-IFRA Italia di quest'anno, non siano mancati, accanto ad elementi di oggettiva preoccupazione, aperture di cauto ottimismo, che si coniugano in una rinnovata voglia di sperimentare nuove soluzioni tecnologiche ed organizzative. Giovanni Toso, amministratore delegato di Poligrafici Printing, ha proposto l'esperienza di una società tipografica che ha scelto di quotarsi in borsa: una scelta che può apparire controcorrente in un momento in cui tanti profetizzano la morte della stampa, ma che è motivata dalla volontà di valorizzare gli investimenti compiuti e dalla scelta di prepararsi strategicamente per acquisire un vantaggio competitivo nel momento in cui il mercato tornerà a crescere.
Pierpaolo de Sanctis, direttore generale di Rotopress International, ha affrontato un tema di grande attualità come il confronto tra il contratto di lavoro dei quotidiani ed il contratto di lavoro grafico, in tutti i loro aspetti.
Infine, Gianni Paolucci, direttore operations di RCS Quotidiani, ha affrontato un segmento poco conosciuto e spesso trascurato del ciclo produttivo: il trasporto dal centro stampa al punto vendita, dove oggi si annidano spesso sprechi ed inefficienze e dove invece, con il concorso di tutti, editori, stampatori, distributori ed edicolanti, è possibile creare un nuovo e più razionale sistema che ottimizzi i ricavi e riduca i costi inutili.

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FOTO:
1 Christoph Riess, Presidente di WAN-IFRA
2 Carlo Malinconico, Presidente FIEG insieme all’on. Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio  
3 Alessandro Brignone, Direttore Generale FIEG

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