Carta e grafica protagoniste dell’industria italiana

8 settembre 2021
Con un giro d’affari di quasi 22 miliardi di euro pari all’1,3% del PIL e un saldo della bilancia commerciale di 3,5 miliardi di euro, la filiera si conferma attore protagonista della manifattura italiana. Il tasso di riciclo negli imballaggi raggiunge l’87% superando l’obiettivo dell’85% al 2030.
La filiera carta-grafica è attore strategico in tanti settori chiave dell’economia per spinta all’innovazione, capacità di adattamento e richiamo alla sostenibilità, secondo Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria. I 22 miliardi di euro di giro d’affari della filiera carta e grafica Made in Italy, in cui spicca un saldo commerciale con l’estero di 3,5 mld di euro, rappresentano l’1,3% del PIL e ne confermano il ruolo di protagonista nella manifattura italiana, analogo all’intero sistema moda (1,1%). Un’eccellenza del Made in Italy che svolge un ruolo essenziale nella transizione ecologica e digitale. “L’essenzialità riconosciuta alla filiera durante la pandemia ci ha consentito di limitare i danni nel 2020, mentre avanzava il dibattito sul Recovery Fund nell’ambito del quale siamo rientrati a pieno titolo fra i ‘settori faro’ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, afferma Carlo Emanuele Bona neo-eletto Presidente della Federazione Carta Grafica. “Fanno ben sperare per l’anno in corso i pre-consuntivi del primo trimestre 2021 che evidenziano un modesto recupero del fatturato complessivo (+0,9% sullo stesso periodo 2020), in larga parte connesso con la parziale ripresa della componente interna della domanda (vendite interne +4,7%), a fronte della prosecuzione dell’andamento negativo dell’export (-4,9%), anche se con trend diversi tra i settori”, aggiunge Bona. Nel 2020 il fatturato della filiera ha subito una contrazione di 2,6 mld di euro (pari al -10,8%), rispetto al valore già in riduzione del 2019, scontando gli effetti della riduzione della domanda sia interna che estera (-12,2% ciascuna). A fine anno si attenuano, però, le dinamiche negative con settori in crescita come l’imballaggio e i prodotti per usi igienico-sanitari, fondamentali durante i lockdown.
Tengono i settori dell’imballaggio e dei prodotti per usi igienico-sanitari, fondamentali durante i lockdown. Migliorano ancora le performance della filiera nel riciclo: nel 2020 il 61% (record assoluto) della carta prodotta in Italia è stato realizzato impiegando fibre riciclate. Il tasso di riciclo nel settore dell’imballaggio raggiunge l’87%. I preconsuntivi del primo trimestre 2021 evidenziano un modesto recupero del fatturato complessivo (+0,9% sullo stesso periodo 2020), in larga parte connesso con la parziale ripresa della componente interna della domanda (vendite interne +4,7%), a fronte della prosecuzione dell’andamento negativo dell’export (-4,9%), anche se con trend diversi tra i settori. Diffuso ottimismo, invece, in tutti i settori riguardo agli andamenti del secondo trimestre 2021, anche per il confronto con il secondo periodo 2020 caratterizzato dagli effetti del primo lockdown Covid-19, ma è allarme per i livelli record dei prezzi delle materie prime e per costi energetici e dei trasporti in crescita.
I consuntivi 2020 confermano il pesante impatto della crisi sanitaria sui settori appartenenti alla Federazione (Industria delle macchine per la grafica e la cartotecnica, Industria cartaria e Industria grafica e cartotecnica trasformatrice). Nella sintesi dell’anno entrambe le componenti della domanda (interna1 ed estera) sono arretrate del 12,2% rispetto ai valori già in compressione del 2019. Della caduta della domanda interna hanno risentito sia le vendite sul mercato nazionale (-1,5 mld di euro; -9,8%) che le importazioni (-1,1 mld di euro; -18,1%). Il saldo positivo della bilancia commerciale dei prodotti dei tre settori è sceso del 2% a 3,5 mld di euro. Della forte compressione della domanda ha risentito il fatturato complessivo che si è collocato in prossimità di 21,9 mld di euro, con una perdita di oltre 2,6 mld di euro rispetto al valore già in riduzione del 2019. Tale risultato è stato soprattutto conseguenza dei crolli registrati nel periodo primaverile (-18,8%) e in quello estivo (-11,8%), dopo il più contenuto -7,3% del primo trimestre; più contenuto il calo evidenziato dall’ultimo trimestre (-4,5%), ma, occorre ricordare, sui valori già 2018). Le analisi settoriali che seguono evidenziano risultati diversi a livello di comparti di attività: andamenti moderatamente positivi per i prodotti di cui l’emergenza sanitaria ha accentuato la domanda (prodotti per imballaggio e prodotti per usi igienico-sanitari), a fronte delle sensibili contrazioni dei prodotti grafici.

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