David, a Dubai un gemello stampato in 3D

11 giugno 2021
Frutto di un’operazione che unisce la memoria storica e un presente ad alta tecnologia, il doppio del David di Michelangelo, la copia più simile mai realizzata grazie a una sofisticata digitalizzazione e alla stampa in 3D, sarà il fulcro del Padiglione Italia all’Expo 2020 Dubai per tutta la durata del semestre espositivo che si apre il primo di ottobre 2021. Vediamo passo dopo passo come è stato riprodotto.
Sono tante le sfide presentate dalla ri-produzione in 3D del David di Michelangelo, un progetto promosso dal Commissariato per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai, dal Museo della Galleria dell’Accademia di Firenze e dal Ministero della Cultura in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze. Tra memoria e futuro, il gemello del David è giunto a metà aprile a Dubai per essere collocato al centro del Padiglione dell’Italia. Il progetto rilancia la bellezza dell’Italia e delle sue città d’arte.

Primo step | La digitalizzazione
La digitalizzazione del David ha coinvolto un team di tecnici e ricercatori del mondo universitario e industriale per mettere a sistema competenze specialistiche differenti. Il gruppo, coordinato dalla Professoressa Grazia Tucci, si occupa da più di 20 anni di digitalizzazione di Beni Culturali tra cui diverse opere di arte plastica, curando per alcune di esse anche la riproduzione con sistemi di stampa 3D. Il caso dell’opera michelangiolesca ha richiesto di superare difficoltà logistiche e operative non trascurabili, come la necessità di muoversi in uno dei più importanti musei fiorentini senza interferire con i percorsi di visita e con le esigenze di funzionamento; altri aspetti da considerare attentamente erano legati alla dimensione dell’opera e alla necessità di rilevarla “a tutto tondo”. Non bastavano competenze di metrologia se queste non fossero state accompagnate da una solida esperienza che continua ancora a confermare la unicità di ogni acquisizione nel caso dei Beni Culturali. E proprio per spingersi verso un elevatissimo dettaglio della ri-produzione digitale si sono voluti mutuare strumenti e metodi propri del settore industriale, grazie al coinvolgimento di Hexagon, partner tecnico e sponsor del progetto, che ha collaborato con il gruppo di ricercatori geomatici - come sono oggi definiti gli esperti di misura e digitalizzazione - dell’Università degli Studi di Firenze. Hexagon Manufacturing Intelligence si è occupata della misurazione e scannerizzazione della scultura di Michelangelo con un sofisticatissimo sistema per la realizzazione del gemello in digitale.

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