Il punto di vista dei fornitori - Veneto Occidentale

29 marzo 2010
In una fase economica generalmente poco brillante le aziende grafiche del Veneto Occidentale spiccano, secondo i loro fornitori, per aver conservato, se non addirittura migliorato, la loro capacità competitiva. Impianti all’avanguardia, investimenti nelle nuove tecnologie e nell’implementazione dei servizi sono le chiavi di lettura di questa performanc

Osservatori privilegiati del panorama locale e autorevoli interpreti dell’evoluzione del mercato, i fornitori – di carta, materiali, impianti e tecnologie – sono per noi una fonte inesauribile di informazioni sulle realtà grafiche.
Tra i tanti produttori presenti sul territorio veneto ne abbiamo scelti sei: B+B International, Fedrigoni Cartiere, Ferrari Carlo, Grafosystem, Tecnorulli e Verplate, rappresentanti di diversi ambiti produttivi. Ad essi abbiamo chiesto di individuare le caratteristiche degli operatori – stampatori e legatori – presenti nelle quattro province del Veneto Occidentale analizzate in questo Dossier, di mettere in evidenza le peculiarità che spiccano ai loro occhi, di farsi interpreti dei segnali che riescono a cogliere.
Il ritratto che si ottiene è quello di un’industria grafica florida nonostante la congiuntura economica incerta, che vede protagoniste aziende di dimensioni medie e spesso medio-grandi. Attente all’aggiornamento tecnologico e all’implementazione delle risorse umane, tali realtà si rivelano capaci di anticipare i tempi e di presentarsi preparate all’appuntamento con le sfide del mercato di domani, che richiede standard di qualità sempre più alti.

Le interviste

Luciano Bortolini, Amministratore B+B International - Montebelluna, Tv

RG: Dottor Bortolini, qual è in sintesi il profilo dell’azienda?
Bortolini: B+B International, partner Esko-Graphics, è fornitore leader nel packaging cartotecnico, con il sistema di progettazione d’immagine ArtiosCad e le tecnologie Kongsberg per campionatura e piccole produzioni di espositori e display. Nota agli stampatori tradizionali per le soluzioni di taglio micrometrico dei caucciù di verniciatura, BBI si sta imponendo con i nuovi sistemi di taglio e fresa specifici per il finishing di stampa digitale flatbed, in particolare con il plotter piano da taglio e fresa Kongsberg I-XL 44, una macchina di produzione (a doppia testa e a registro ottico) per tagliare, sagomare, fresare e dare forma all’immagine su qualsiasi materiale rigido, forex, pvc, plexiglass, dibond, kapa, cartone ondulato, polionda, legno, laminati e materiali espansi.

RG: Come si presenta in questo momento dal vostro punto di vista il mercato del Veneto Occidentale?
Bortolini: Per ragioni di target di clientela e di prodotto offerto, B+B International rappresenta un osservatore privilegiato del mercato della stampa digitale. Questo mercato si sta sviluppando rapidamente, sotto la spinta dei cambiamenti nelle esigenze dei clienti e dell’innovazione tecnologica. Non diversamente da altri contesti geografici, il mercato della stampa del Veneto Occidentale è caratterizzato da quattro fondamentali circostanze: l’allargamento della domanda di lotti di piccole dimensioni; la polverizzazione dei tempi di consegna; la qualità della fornitura e l’aumento del contenuto di servizio offerto; la riduzione dei margini e le tensioni concorrenziali.

RG: Quali sono le realtà grafiche dominanti nel contesto veneto e quali sono le loro caratteristiche principali?
Bortolini: A livello locale, la struttura imprenditoriale delle aziende di stampa digitale è medio-piccola: si tratta di aziende molto snelle, con 10-20 dipendenti e un mercato prevalentemente regionale. Non mancano però strutture complesse, con organizzazione di gruppo, un mercato che si estende lungo tutta la penisola e un’offerta altamente differenziata. In ogni caso, si tratta di aziende pronte a offrire crescenti contenuti di servizio. Quello degli stampatori digitali, allo stato attuale, è un mondo in buona parte alimentato dalla riconversione al mondo della stampa tradizionale di classiche aziende di servizio, in particolare ex fotolito, eclissati dal Computer to plate, ed ex laboratori fotografici e serigrafie, fagocitati dall’evolversi dei sistemi digitali di stampa.
Paradossalmente assistiamo al fatto che, in un momento di tensione per il mondo della stampa, il numero degli stampatori aumenta, con effetti diretti sulla spinta concorrenziale.

RG: Qual è secondo lei la propensione agli investimenti delle aziende grafiche del Veneto Occidentale e quali tipologie di investimento vengono effettuate?
Bortolini: Il settore della stampa digitale in genere registra una marcata tendenza all’investimento tecnologico, fatto fisiologico in aziende che nascono sull’onda dell’innovazione e della competitività e che hanno necessità di mantenersi innovative e competitive. Occorre considerare che in queste aziende l’ammortamento di una macchina non va generalmente oltre i tre anni. All’investimento nelle tecnologie digitali di stampa si sta affiancando quello nel finishing. Nei sistemi di stampa a letto piano, in particolare, si registra una forte propensione all’investimento nelle tecnologie di taglio e fresa. Dal lato dell’impiego di materiali, la concentrazione dei consumi deriva per lo più dalle specializzazioni nelle lavorazioni che caratterizzano le singole aziende.

RG: In quale direzione pensa che stiano andando le aziende dell’area veneta a livello produttivo?
Bortolini: L’obiettivo della riduzione di tempi e costi di avviamento delle macchine sta spingendo l’attenzione degli stampatori ai sistemi di pre-stampa. Attrezzarsi con software e hardware di pre-stampa efficaci ed efficienti non è più un plus, ma una necessità, anche per evitare errori e difetti qualitativi nella preparazione del lavoro.

RG: Le nuove tecnologie quindi sono accolte e messe in pratica. Secondo quali strategie?
Bortolini: L’investimento in tecnologia da solo non sembra risolvere i problemi di competitività e il necessario recupero di redditività degli stampatori, specialmente di quelli tradizionali. Anzi, spesso viene ad aggravare situazioni di criticità. Due sono i fattori strategici che, accompagnandosi all’investimento in tecnologia, possono fare la differenza: le conoscenze disponibili, unite alla relativa capacità di applicarle alle nuove situazioni, e le competenze del personale. L’evoluzione digitale accentua la rilevanza di questi due fondamentali fattori competitivi.
Si può osservare, per esempio, che la “cultura” del trattamento del file di stampa facilita proprio i nuovi stampatori (le new entry, che provengono da altri settori grafici) nell’utilizzo e nell’ottimizzazione della tecnologia digitale, mentre non è altrettanto facile e immediato per uno stampatore tradizionale acquisire una cultura digitale.

RG: Se doveste definire le caratteristiche salienti della vostra clientela, quali aggettivi usereste?
Bortolini: Creativi, dinamici, flessibili.

Roberto Camporese, Amministratore Delegato Camporese Macchine Grafiche – Limena, Pd

RG: Dottor Camporese, può delineare brevemente il profilo della vostra azienda?
Camporese: La Camporese Macchine Grafiche è nata nel lontano 1953 ed è un’azienda leader in Europa, specializzata nella commercializzazione di macchine offset revisionate, in particolare Heidelberg, che vanta una notevole serietà per qualità delle macchine vendute e servizio post-vendita.

RG: Come si presenta in questo momento il mercato del Veneto Occidentale dal vostro punto di vista?
Camporese: Siamo in una fase di mercato altalenante, si passa da carichi di lavoro intensi a momenti di difficoltà nel reperimento del lavoro da stampare. Non ci sono regole fisse, ma è evidente che le tirature sono molto basse e i prezzi sempre più compressi. Le attrezzature delle aziende sono ormai di buon livello. Le piccole tipografie che non si sono adeguate soffrono ormai da parecchio e le aziende che al contrario hanno investito troppo sono in affanno per coprire i costi, mentre chi è stato oculato e si è organizzato a produrre bene, velocemente e con investimenti non esagerati se la cava egregiamente. E’ il caso di molti nostri clienti, che hanno acquistato macchine di tecnologia post 95, che è pari alla 2000 e alla 2004 come prestazioni di qualità e velocità di esecuzione, indebitandosi a volte la metà rispetto a chi ha acquistato macchine nuove.

RG: A quale settore di attività si rivolgono e quanto è ampio il bacino di utenza delle realtà presenti nel Veneto Occidentale?
Camporese: Fortunatamente le aziende grafiche possono servire tutti i settori, attingendo preferibilmente da quelli che versano in un buon stato di salute, ed è anche per questo motivo che il settore non è in grande crisi. Il bacino di utenza di quelle più grandi mi risulta essere nazionale, a volte anche estero, mentre le piccole realtà operano prevalentemente in ambiti territoriali locali.

RG: Quali sono le caratteristiche di queste realtà grafiche?
Camporese: Vi sono molte realtà storiche che vivono bene questo momento di mercato, altre che invece stanno soffrendo e sono destinate al declino totale, o perché non si sono adeguate a un mercato che cambia in continuazione o perché patiscono la concorrenza di realtà più giovani, molto dinamiche e grintose, che hanno compiuto investimenti che in un primo tempo sembravano azzardati, ma che poi hanno portato a incredibili risultati, rivelandosi corretti. E’ il caso, per esempio, delle aziende che hanno acquistato le 8 e 10 colori già da qualche anno.

RG: In quali tipologie di attrezzature o materiali investono?
Camporese: Moltissime aziende si sono già attrezzate per la pre-stampa con il CTP, altre lo vedono invece come un obiettivo prossimo da raggiungere. Ci si è resi conto che anche i profitti dati sul risparmio del costo lastre, l’indipendenza del farsi tutto in casa e la precisione ottenuta nei lavori a volte, a conti fatti, portano a dei risparmi rilevanti nei bilanci aziendali. Poche aziende invece si attrezzano per il post-stampa, poiché vi è un gran numero di realtà esterne in grado di soddisfare ogni esigenza da questo punto di vista. Per tornare alle macchine da stampa, sono stranamente ancora in pochi a pensare alle miracolose 8 e 10 colori, per la fortuna di coloro che già le stanno utilizzando! Questo fenomeno è a nostro avviso frenato dai venditori di macchine nuove, che non spingono l’investimento su 8 e 10 colori a causa degli alti costi, non da tutti sostenibili, rendendo più conveniente optare per un buon usato, molto più abbordabile.

RG: Quali sono le esigenze produttive delle aziende grafiche del Veneto Occidentale? Quali tendenze future intravedete?
Camporese: A nostro avviso in Veneto, a differenza di quanto avviene in altre regioni, mancano macchine di grande formato: le poche che ci sono lavorano a pieno ritmo, vediamo ampi spazi per 8-10 colori 70x100 e per macchine formati 140 e 160. Inoltre, il piccolo tipografo dovrebbe dedicarsi al lavoro commerciale di piccolo formato e basse tirature attrezzandosi con macchine velocissime 35x50 4 e 5 colori oppure digitali, che oggi sembra siano molto affidabili e qualitative. Non è ancora chiaro se il digitale sia più remunerativo delle classiche offset, ma si tende ad andare in questa direzione, soprattutto per le piccole tirature ed è il caso di provarle dato che i costi non sono più quelli di una volta.

RG: Se doveste definire le caratteristiche salienti della vostra clientela, quali aggettivi usereste?
Camporese: La nostra clientela è saggia. Compra la qualità e la tecnologia di ultima generazione a prezzi che consentono investimenti più spinti, ma con rischi bassissimi; è sul mercato con prodotti di alta qualità e riesce spesso a recuperare a fine investimento un valore del bene non troppo svalutato.

Giuseppe De Marni, Distribuzione Grafiche Venete - San Giovanni Lupatoto, Vr

RG: Qual è secondo lei lo stato di salute del mercato nel Veneto Occidentale?
De Marni: Il mercato di quest’area soffre dei problemi dovuti al momento economico attuale, riconducibili a una capacità produttiva decisamente superiore rispetto a quanto il mercato può assorbire. Si tratta di problemi condivisi a livello nazionale, ma qui forse un po’ più sentiti perché gli investimenti fatti dal NordEst nel momento del benessere, negli anni passati, hanno esasperato questa capacità produttiva.
Nel contempo il problema “Cina” incomincia a sentirsi nelle grosse aziende sottraendo lavoro importante.

RG: Quali realtà grafiche dominano in questo mercato?
De Marni: Le aziende di dimensioni medio-grandi, che si sono organizzate tecnologicamente, strutturalmente e commercialmente per servire in modo adeguato un bacino di utenza che non è solo quello veneto, ma che si estende anche al di fuori dei confini europei.

RG: In quali settori hanno investito secondo lei?
De Marni: Le aziende del Veneto, cavalcando il boom economico, hanno investito notevolmente in varie direzioni, per esempio in quella della stampa offset di grande formato, sia in piano che in rotativa, o in quella della preparazione e stampa flexografica. A questo proposito, in Veneto c’è forse la più alta percentuale di CTP d’Italia in rapporto al numero delle aziende presenti. La stampa digitale, sia xerografica che attraverso plotter di grande formato, attualmente è molto richiesta per completare l’offerta.

RG: Quali sono invece le esigenze di queste aziende e quali prospettive di sviluppo intravedete?
De Marni: Direi che le esigenze non sono diverse da quelle tipiche di questo settore. Per quanto riguarda le tendenze future ritengo che si andrà verso tecnologie più semplici e più produttive. Rispetto agli anni passati oggi c’è molto più interesse verso plotter piani con inchiostri UV, verso CTP di piccolo formato e verso tecnologie che permettono l’utilizzo di lastre CTP con trattamenti a basso o nullo impatto ambientale.

RG: Come definirebbe in modo sintetico le aziende grafiche del Veneto Occidentale?
De Marni: Determinate, competenti e dotate, salvo alcune eccezioni, di quella sana competitività propria dell’imprenditore evoluto.

Area Marketing & Communications di Cartiere Marchi S.p.A - Altavilla Vicentina, Vc

RG: Cartiere Marchi è una realtà di primaria importanza. Quali sono le sue caratteristiche distintive?
Cartiere Marchi: Cartiere Marchi è una realtà dinamica, cresciuta sensibilmente nel corso dell’ultimo decennio, che si colloca sullo scenario europeo tra i gruppi di primaria importanza. Snella in ogni sua struttura, la società occupa circa 1.200 dipendenti.
Il principale mercato di riferimento è l’Europa, dove si realizza il 50% circa del fatturato, mentre l’altro 50% della produzione è destinato al mercato domestico.
Nel corso degli anni gli sforzi maggiori si sono concentrati nell’impostazione di politiche produttive rispettose dell’ambiente, in coerenza con le direttive ISO 14001-ED 1996. E per l’eco-compatibilità della produzione si utilizzano esclusivamente cellulose fornite da produttori certificati che garantiscono la riforestazione e la tutela della biodiversità.
Gli stabilimenti, localizzati nelle province di Vicenza, Brescia e Treviso, sono stati potenziati e riorganizzati per rispondere alle crescenti esigenze della clientela, in termini di servizio e qualità delle carte.

RG: Come si presenta in questo momento il mercato del Veneto Occidentale dal vostro punto di vista?
Cartiere Marchi: Il mercato del Veneto Occidentale è particolarmente vocato all’esportazione. Per questo è stato penalizzato più di quello di altre regioni, in seguito alla generale perdita di competitività registrata negli ultimi anni in Italia, con il risultato di un arretramento del suo peso specifico su base nazionale. Al tempo stesso, più alta è l’attenzione alle dinamiche di scambio internazionali e la continua ricerca di contromisure adeguate.

RG: Quali realtà grafiche sono presenti in questo mercato?
Cartiere Marchi: Vi sono poche grandi realtà e tante piccole e medie aziende, tutte ben radicate nel territorio e con propensione ad uscire dai confini, non solo regionali ma anche nazionali.
L’offerta spazia da quella della generica stampa commerciale ed editoriale alla specializzazione in settori particolari, quali il mailing, il transfert sublimatico per stampe su tessuti e la produzione di shoppers.

RG: Queste aziende certamente credono nella tecnologia e destinano importanti investimenti al rinnovamento delle attrezzature…
Cartiere Marchi: Investimenti e innovazione tecnologica sono avvertite come necessarie e riguardano tutti gli aspetti concernenti lo sviluppo della flessibilità in produzione e della velocità nella consegna, a costi contenuti.

RG: Quali sono le esigenze produttive delle aziende grafiche del Veneto Occidentale?
Cartiere Marchi: In primis viene lo svecchiamento e quindi la sostituzione di vecchie macchine con nuovi impianti. Capaci, più che di aumentare la produzione, di migliorarne l’efficienza, senza gravare sui costi del lavoro, ma al contrario abbattendoli.

RG: Quali strategie attuano per sostenere la loro competitività? Stanno investendo ad esempio nelle nuove tecnologie, come il digitale?
Cartiere Marchi: Si cercano tutte le strade dell’innovazione, digitale compreso, allo scopo di migliorare servizio e flessibilità, diminuendo tempi morti e sprechi.

RG: Con quali aggettivi definireste la vostra clientela?
Cartiere Marchi: Preparata, veloce ad adeguarsi ai cambiamenti, tenace ed esigente sia nei confronti delle proprie espressioni produttive che di quelle dei suoi fornitori.

Giuseppe Fedrigoni, Presidente Fedrigoni Cartiere - Verona

RG: Ingegner Fedrigoni, può tracciare brevemente il profilo della vostra azienda?
Fedrigoni: Il Gruppo Fedrigoni, con 500 milioni di fatturato, 370 mila tonnellate di capacità produttiva e oltre 2.000 addetti, si colloca ai primi posti tra le cartiere europee produttrici di carte speciali (equamente suddivise tra carte patinate, naturali non patinate e per piccole stampanti). La gamma di prodotti è estremamente vasta e tocca quasi tutti i settori della stampa impact e non impact, dove operano stampatori specializzati e per utenza commerciale, editori, legatori, cartotecnici, astuccifici ed etichettifici, senza dimenticare il settore della stampa di carte di sicurezza e valori e quello del disegno per uso scolastico e artistico.

RG: Come si presenta in questo momento il mercato del Veneto Occidentale dal vostro punto di vista?
Fedrigoni: Questo mercato locale dal punto di vista quantitativo riflette una situazione discretamente positiva, risultato anche dello sforzo compiuto negli ultimi anni per aprirsi all’esportazione nei paesi vicini. I veneti, infatti, forse più di altri e in virtù della loro collocazione geografica, hanno cercato di valicare i ristretti confini usuali e di avventurarsi oltre, dotandosi di impianti all’avanguardia e spesso imitando le aziende maggiori, in alcuni casi dando luogo anche a una vera e propria delocalizzazione produttiva. Si contano casi, infatti, anche se ancora non sono molti, di realtà che hanno cercato di aumentare la propria dimensione attraverso acquisizioni più che tramite joint-venture.

RG: Quali realtà grafiche dominano in questo mercato e quali sono le loro caratteristiche?
Fedrigoni: Si tratta in genere di aziende di dimensioni medie maggiori rispetto a quelle presenti nelle altre regioni, eccezion fatta, naturalmente, per la Lombardia. Ciò anche trascurando per un attimo la realtà maggiore, di dimensioni internazionali, la Mondadori. Per sostenere una dimensione maggiore e per competere non basta investire in macchinari, ma occorre puntare sulla formazione, sulla cura del cliente, sulla ricerca di innovazioni anche in termini di servizio, sulle attrezzature e sui materiali, per esempio inchiostri, vernici e carte speciali. Queste sono le caratteristiche, la forza trainante, delle realtà che permeano il tessuto grafico. Va aggiunto poi che nel Veneto Occidentale esistono strutture di eccellenza dedicate che operano da anni con grande competenza. Penso agli Istituti Grafici, di cui quello di San Zeno a Verona è senza dubbio all’avanguardia, o all’Istituto Poster di Vincenza, che nel prossimo futuro dovrebbe agire come osservatorio del distretto grafico-cartario.

RG: Secondo lei le aziende grafiche del Veneto Occidentale credono negli investimenti e nell’innovazione tecnologica?
Fedrigoni: Assolutamente sì, tanto che una tecnologia recente come il digitale qui è già parte integrante delle aziende grafiche.

Carlo Ferrari, Ferrari Carlo – Montorio, Vr

RG: Signor Ferrari, ci può riassumere le caratteristiche della sua azienda?
Ferrari: Credo si possa definire una tipica struttura del Veneto, ossia una piccola azienda nella quale il titolare ha investito tutto se stesso! Per soddisfare al meglio le aspettative dei clienti, avendo una grande quantità di macchine a stock, nella nuova sede si possono vedere, confrontare e provare varie conformazioni di macchine per scegliere quella più indicata alle proprie esigenze.
Serietà, chiarezza e competenza, oltre alla scelta solo di marchi leader di provata affidabilità, sono l’oggetto di un impegno quotidiano che ci ha portato a ottenere lusinghieri risultati in termini di credibilità.

RG: Come si presenta in questo momento il mercato del Veneto Occidentale secondo lei?
Ferrari: Ritengo che nel Veneto Occidentale (come in ogni altra parte d’Italia) il mercato si trovi ad affrontare una fase di iper potenzialità produttività rispetto alla richiesta, considerato che negli ultimi anni sono stati fatti investimenti importanti proprio per aumentare la produttività. La situazione nazionale e internazionale di grande incertezza non mette nessuno nelle condizioni di pianificare a medio lungo termine un investimento andando contro quelle che sono la necessità di un imprenditore.
Alla luce di questo, per essere in condizioni di non rinunciare a nessuna richiesta, le aziende devono cercare nuove nicchie di mercato attrezzandosi di conseguenza, valutando con attenzione il mercato dell’usato di qualità.

RG: Quali realtà grafiche prevalgono in questo contesto?
Ferrari: Essendo il Veneto la seconda/terza regione rappresentativa nelle arti grafiche e nell’indotto che ne deriva, credo che le piccole/medie aziende operino per una clientela nell’ambito provinciale regionale, le medie/grandi e grandi per un mercato nazionale e internazionale. Le aziende storiche sono la maggioranza, per quello che riguarda i fatturati, e non è più tanto frequente vedere aziende nascere dall’iniziativa di ex dipendenti ambiziosi e capaci. Oggi in Veneto le aziende passano da padre in figlio, secondo una tradizione qui fortemente sentita.

RG: Quali sono le più importanti esigenze produttive delle aziende grafiche di questa regione?
Ferrari: L’esigenza principale credo possa essere l’aumento della velocità di esecuzione e la riduzione dei tempi di consegna del lavoro. Inoltre, per le grandi potenzialità produttive esistenti nella zona, ritengo che il settore abbia bisogno solo di clienti corretti, affidabili e solvibili. Se ci saranno questi clienti il futuro non potrà che essere positivo.

RG: Quali sono le strategie di competitività attuate?
Ferrari: Dialogo con il cliente, grande professionalità, servizi a trecentosessanta gradi, lavori accurati e massima puntualità sono le strategie ormai da tempo divenute regola nel Veneto nella maggior parte dei casi. L’investimento sul digitale presenta numerose zone d’ombra circa la tenuta dell’usato in relazione all’evoluzione tecnologica. Una SM 52, per esempio, dopo dieci anni di utilizzo soddisfacente avrà ancora un buon valore sul mercato, mentre non possiamo dire altrettanto per una macchina digitale.

RG: Come definirebbe la vostra clientela?
Ferrari: Positiva, fiduciosa e soddisfatta. Si tratta di aziende ed imprenditori che vogliono aggiornare le proprie attrezzatura per adeguarsi e ampliare l’offerta di servizi ai propri clienti, stando attenti a non sbilanciarsi troppo finanziariamente, rivolgendosi così con fiducia al mercato dell’usato di qualità.

Sandro Arienti, Amministratore Delegato Grafosystem – Bovolone, Vr

RG: Dottor Arienti, può tracciare brevemente il profilo dell’azienda?
Arienti: Nata negli anni Novanta, Grafosystem nel settore grafico è una realtà commerciale attiva a livello nazionale nella distribuzione di prodotti e accessori di ultima generazione per industrie grafiche. Nel corso degli anni ha ampliato la propria gamma inserendo un numero sempre maggiore di prodotti sia per la pre-stampa che per la sala stampa. L’offerta comprende le lastre del Gruppo Lastra, le pellicole Typon, i teli gommati Phoenix, inchiostri per stampa offset e prodotti chimici e quant’altro utilizzato nel settore della stampa e delle arti grafiche, così come attrezzature elettroniche, macchine CTP, PTF e plotter. Dall’inizio dell’anno Grafosystem è distributore esclusivo in Italia delle macchine da stampa offset Akiyama, sinonimo di qualità e tecnologia nipponica.

RG: Come vede attualmente il mercato del Veneto Occidentale?
Arienti: In questo momento ritengo che il mercato sia in una fase “tranquilla”, determinata dalla particolare congiuntura in cui versano sia l’industria che l’artigianato.

RG: Quali sono le caratteristiche delle realtà grafiche presenti in questo territorio?
Arienti: Per quanto riguarda le aziende di stampa offset, le realtà grafiche che in questo momento dominano il mercato sono aziende che producono a ciclo completo, realtà medio-grandi, radicate nel territorio e che si rivolgono a un bacino di utenza interregionale; parlando di stampa digitale le dimensioni invece si riducono: si tratta di realtà medio-piccole che operano in un’area intercomunale.

RG: Queste realtà investono in tecnologia e innovazione?
Arienti: Le aziende venete credono negli investimenti e nelle innovazioni tecnologiche e puntano a effettuare investimenti che le portino a migliorare il servizio ai propri clienti, vale a dire a completare il loro ciclo produttivo. Per esempio, aziende già ben attrezzate in sala stampa puntano a migliorare la pre-stampa o la confezione.

RG: Quali sono invece le loro esigenze produttive?
Arienti: In estrema sintesi, l’esigenza è offrire in tempi rapidi un prodotto di qualità e ritengo che questa sarà la tendenza futura e che ogni azienda cercherà di specializzarsi.

RG: Quali strategie mettono in campo?
Arienti: Cercano il più possibile di creare contatti con tutte le realtà produttive, in modo da cogliere bene le esigenze della propria clientela e offrire ad essa un prodotto mirato che risponda a ogni possibile esigenza. In una parola, le aziende grafiche investono nel marketing e nel commerciale.

RG: E per quanto riguarda gli investimenti nelle nuove tecnologie, come il digitale?
Arienti: Li fanno e li faranno, ma esiste il problema finanziario e soprattutto bisogna pensare che chi investe o pensa di investire nel digitale deve considerare che attraverso questo investimento può offrire un prodotto diverso e nuovo rispetto a quello tradizionale e magari anche a una clientela diversa, perché altrimenti accelera solo la fine della propria attività.

RG: Un aggettivo per definire la sua clientela?
Arienti: Turbo-lenta

Ruggero Samoggia, Tecnorulli - Rastignano, Bo

RG: Dottor Samoggia, può tracciare brevemente il profilo della società?
Samoggia: Tecnorulli produce rulli da oltre 55 anni e l’attuale gamma di rivestimenti comprende gomme, poliuretani, rilsan, ebanite e siliconi. Sono prodotte all’interno anche le anime. Le mescole in produzione sono oggi oltre 200 e coprono tutte le tipologie di stampa. Gli addetti dell’azienda, che è certificata ISO 9001 dall’Istituto D.N.V, sono oltre 110, escludendo la rete commerciale. Abbiamo depositi a Milano, Genova, Roma e Bari e dal 2002 un nuovo stabilimento di produzione a Verona. La nostra presenza all’estero avviene invece tramite rivenditori sui principali mercati e due joint-venture in USA e Russia.

RG: Qual è la vostra percezione degli operatori nel settore grafico del Veneto Occidentale?
Samoggia: Certamente anche questa zona risente del difficile momento che sta attraversando l’economia italiana ed europea in generale. Tuttavia, le aziende del Veneto Occidentale sono meglio attrezzate per affrontare questa fase di mercato, poiché possono contare sui frutti dei tanti investimenti effettuati negli ultimi anni. Non sono poche, infatti, le realtà imprenditoriali che hanno conti assai positivi e continuano a crescere. Anche la nostra società ha avuto un forte incremento delle vendite da quando ha inaugurato, tre anni fa, un nuovo stabilimento di produzione di Verona. La vicinanza con la clientela, un fornito stock di rulli a magazzino e un servizio tecnico e commerciale sempre a disposizione hanno dato forza alla presenza di Tecnorulli in questo esigente mercato.

RG: Quali sono le caratteristiche delle realtà grafiche di questa zona?
Samoggia: A parte le grandi società, che non sono numerose, dominano le medie imprese, spesso guidate ancora dal fondatore o dai suoi eredi, ma che si avvalgono di manager molto aperti alle novità tecnologiche, che non temono il cosiddetto “rischio d’impresa”, quella paura che ha bloccato gli investimenti in altre zone d’Italia e che ha avuto come conseguenza l’aggravarsi di situazioni già problematiche.

RG: Le aziende di quest’area quindi credono particolarmente negli investimenti e nell’innovazione tecnologica…
Samoggia: E’ esatto, infatti credo che le aziende venete, come lo sono state in passato, saranno all’avanguardia della tecnica produttiva e potranno reggere bene le incertezze del mercato.

RG: Quali sono secondo lei le strategie che attueranno per sostenere la loro competitività? Per esempio, trova che il digitale possa essere un fattore strategico?
Samoggia: Anche qui ci si potrà aspettare, e forse auspicare, un certo fenomeno di concentrazione imprenditoriale, tramite fusioni o acquisizioni, per essere più preparati a reggere le insidie di un mercato sempre più competitivo. Per quanto riguarda il digitale, dal nostro osservatorio (Società a Verona, 3 agenti sulla zona, oltre 350 aziende Venete contattate mensilmente) ci risulta che questa non più nuova tecnologia, per noi complementare alla stampa offset e non in competizione, non abbia qui una diffusione maggiore rispetto al resto d’Italia.

RG: Se doveste definire le caratteristiche salienti della vostra clientela, quali aggettivi usereste?
Samoggia: Belle aziende, attrezzate e con tanta voglia di emergere.

Alessandra Nessmann, titolare Verplate – Gargagnago, Vr

RG: Dottoressa Nessmann, come si colloca Verplate sul mercato grafico e quali necessità soddisfa?
Nessmann: Verplate è nata nel 1989 come distributore in Italia delle lastre per verniciatura STRIP PLATE. Da allora sono passati sedici lunghi anni, durante i quali il mercato delle macchine da stampa ha visto aumentare in maniera esponenziale le installazioni dei gruppi di verniciatura e la nobilitazione dello stampato attraverso la verniciatura a zone è diventata una reale esigenza per mantenere la competitività delle aziende grafiche più attente alle evoluzioni del mercato. Da qui la necessità di sviluppare una lastra spellicolabile che permetta di utilizzare al meglio i macchinari acquistati, sfruttandone appieno le potenzialità.

RG: La vostra esperienza vi ha permesso di conoscere direttamente anche gli operatori del Veneto Occidentale. Secondo lei hanno caratteristiche distintive?
Nessmann: Il mercato del Veneto Occidentale presenta, a mio avviso, caratteristiche simili a quelle del resto del Nord Italia. Vi sono alcune aziende che stanno soffrendo l’attuale congiuntura economica negativa, ma molte altre sono state in grado di contrastare la flessione investendo per tempo in risorse tecnologiche e umane che oggi le rendono competitive e consentono loro di crescere in modo costante.

RG: Di che tipo di realtà si tratta?
Nessmann: In Veneto Occidentale troviamo alcune grandi aziende storicamente radicate nel territorio e un buon numero di aziende medio-piccole che, malgrado le ridotte dimensioni, si rivolgono a un bacino di utenza molto ampio, annoverando tra i propri clienti anche aziende europee e d’oltreoceano. L’ubicazione geografica porta inevitabilmente alla specializzazione in determinati bacini di utenza, come quello del mobile, del marmo o turistico.

RG: In quale misura le aziende grafiche del Veneto

© Copyright 2024. PrintPUB.net - N.ro Iscrizione ROC 35480 - Privacy policy