L'industria italiana delle macchine per printing e converting

26 aprile 2010
Bilancio primo semestre '07Bilancio primo semestre '07Bilancio primo semestre '07

Dopo aver chiuso il 2006 in crescita per il terzo anno consecutivo (fatturato +1,4%, esportazioni +1,5%, 80% del fatturato realizzato sui mercati esteri), l’industria Italiana delle macchine per il printing e il converting ha registrato nei primi sei mesi del 2007 un dato negativo nell’export di settore (-13,85%). Il comparto delle macchine da stampa è quello più sofferente.

Tra le macchine italiane, le più vendute sono quelle per legatoria (+18,68%), seguite dalle macchine per il converting (+15,49), da quelle per la preparazione delle forme (+8.08%) e, infine, dalle macchine per cartotecnica (+7,15%).

E’ interessante rilevare come a fronte di segni negativi in aree quali l’Unione Europea, con -17,72% (fanno eccezione Grecia +41,89%, Paesi Bassi +49,78%, Svezia +46,16%) e l’Europa Extra UE (-12,61%), si consolidino mercati strategici per l’export di settore (USA+14,45%) e, contemporaneamente, si registrino crescite a due cifre per mercati in grande sviluppo: India + 42,28%, Indonesia +190,51%, Sud Africa +88,23%, Egitto + 100,06%.

Nonostante il faticoso inizio d’anno, ai costruttori italiani non manca l’ottimismo; anche il 2006, partito a rilento, ha ampiamente recuperato a fine anno. Inoltre è statisticamente provato che nel periodo antecedente a Drupa si assista ad un rallentamento generale degli investimenti in tecnologie, in attesa di vedere proprio in fiera le ultime novità. Le aziende italiane del settore sono già al lavoro per presentare a maggio a Düsseldorf il meglio delle tecnologie Made in Italy.

Dopo aver chiuso il 2006 in crescita per il terzo anno consecutivo (fatturato +1,4%, esportazioni +1,5%, 80% del fatturato realizzato sui mercati esteri), l’industria Italiana delle macchine per il printing e il converting ha registrato nei primi sei mesi del 2007 un dato negativo nell’export di settore (-13,85%). Il comparto delle macchine da stampa è quello più sofferente.

Tra le macchine italiane, le più vendute sono quelle per legatoria (+18,68%), seguite dalle macchine per il converting (+15,49), da quelle per la preparazione delle forme (+8.08%) e, infine, dalle macchine per cartotecnica (+7,15%).

E’ interessante rilevare come a fronte di segni negativi in aree quali l’Unione Europea, con -17,72% (fanno eccezione Grecia +41,89%, Paesi Bassi +49,78%, Svezia +46,16%) e l’Europa Extra UE (-12,61%), si consolidino mercati strategici per l’export di settore (USA+14,45%) e, contemporaneamente, si registrino crescite a due cifre per mercati in grande sviluppo: India + 42,28%, Indonesia +190,51%, Sud Africa +88,23%, Egitto + 100,06%.

Nonostante il faticoso inizio d’anno, ai costruttori italiani non manca l’ottimismo; anche il 2006, partito a rilento, ha ampiamente recuperato a fine anno. Inoltre è statisticamente provato che nel periodo antecedente a Drupa si assista ad un rallentamento generale degli investimenti in tecnologie, in attesa di vedere proprio in fiera le ultime novità. Le aziende italiane del settore sono già al lavoro per presentare a maggio a Düsseldorf il meglio delle tecnologie Made in Italy.

 

 

 

Dopo aver chiuso il 2006 in crescita per il terzo anno consecutivo (fatturato +1,4%, esportazioni +1,5%, 80% del fatturato realizzato sui mercati esteri), l’industria Italiana delle macchine per il printing e il converting ha registrato nei primi sei mesi del 2007 un dato negativo nell’export di settore (-13,85%). Il comparto delle macchine da stampa è quello più sofferente.

Tra le macchine italiane, le più vendute sono quelle per legatoria (+18,68%), seguite dalle macchine per il converting (+15,49), da quelle per la preparazione delle forme (+8.08%) e, infine, dalle macchine per cartotecnica (+7,15%).

E’ interessante rilevare come a fronte di segni negativi in aree quali l’Unione Europea, con -17,72% (fanno eccezione Grecia +41,89%, Paesi Bassi +49,78%, Svezia +46,16%) e l’Europa Extra UE (-12,61%), si consolidino mercati strategici per l’export di settore (USA+14,45%) e, contemporaneamente, si registrino crescite a due cifre per mercati in grande sviluppo: India + 42,28%, Indonesia +190,51%, Sud Africa +88,23%, Egitto + 100,06%.

Nonostante il faticoso inizio d’anno, ai costruttori italiani non manca l’ottimismo; anche il 2006, partito a rilento, ha ampiamente recuperato a fine anno. Inoltre è statisticamente provato che nel periodo antecedente a Drupa si assista ad un rallentamento generale degli investimenti in tecnologie, in attesa di vedere proprio in fiera le ultime novità. Le aziende italiane del settore sono già al lavoro per presentare a maggio a Düsseldorf il meglio delle tecnologie Made in Italy.

 

 

 

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