TotalPrint, un CtP per crescere

29 aprile 2009
L’ azienda genovese ha investito nella tecnologia CtP per ottimizzare la velocità produttiva e migliorare la qualità del prodotto stampato, rivoluzionando l’idea che solo le grandi realtà possono permettersi questi vantaggi.L’ azienda genovese ha investito nella tecnologia CtP per ottimizzare la velocità produttiva e migliorare la qualità del prodotto stampato, rivoluzionando l’idea che solo le grandi realtà possono permettersi questi vantaggi.L’ azienda genovese ha investito nella tecnologia CtP per ottimizzare la velocità produttiva e migliorare la qualità del prodotto stampato, rivoluzionando l’idea che solo le grandi realtà possono permettersi questi vantaggi.

TotalPrint, azienda genovese a conduzione famigliare, ha visto nell’investimento in tecnologia la soluzione ai problemi di tempo, qualità e costi. Venne fondata all’inizio degli anni ’90 da Filippo Privitera, il quale decise di mettere in campo la sua ventennale esperienza maturata in prestigiose aziende grafiche genovesi aprendo un’attività propria. La crescita costante dell’azienda ha visto il consolidamento di un flusso di lavoro che permetteva a TotalPrint tutte le fasi del processo, dalla prestampa alla finitura, passando attraverso un reparto di stampa attrezzato, tra l’altro, con una 4 colori Heidelberg MO, una macchina che, dal momento della sua installazione, ha garantito all’azienda genovese un mercato esclusivo grazie al suo formato 48x66, dimensioni insolite per l’Italia e permettendole così di fare il salto di qualità anche nelle tirature medio alte. Con questa configurazione la TotalPrint era in grado di offrire alla propria clientela una produzione completa che prevede volantini, etichette, brochure, pieghevoli, libri, riviste periodiche, stampa commerciale e digitale; ma in tutto questo Filippo Privitera e il figlio maggiore Simone hanno individuato nel precedente sistema di prestampa il collo di bottiglia che rallentava la potenziale produttività dell’azienda. Proprio grazie alla giovane mentalità di Simone Privitera, attuale Amministratore della società, venne affrontato il discorso di implementazione del punto critico di TotalPrint.CtP, la nuova tecnologiaDa quel momento prese piede l’esigenza di dover abbattere i tempi troppo lunghi che fino ad all’ora richiedeva la preparazione di lastre tramite il metodo tradizionale (imposizione, esposizione, sviluppo…) e che incombevano sulla lavorazione di TotalPrint. Un’esigenza che si tradusse nella necessità di investire nella tecnologia CtP. Un investimento importante che ha portato TotalPrint ad essere la prima azienda medio piccola in Liguria a poter vantare un impianto di tale portata. Una soluzione che prende il nome di Heidelberg Topsetter 74 Plus, computer to plate con tecnologia a tamburo esterno particolarmente indicato per soddisfare l'esposizione di lavori in formato fino al 50x70. La tecnologia a tamburo esterno, unita al laser a 32 canali, offre il top della qualità. Il Topsetter 74 utilizza lastre termiche a 830 nm e numerosi livelli di risoluzione, sino a 4000 dpi. La precisione del punto, insieme alla tecnologia di retinatura Irrational Screening (brevetto Heidelberg), garantisce risultati ottimali. L'ampia modularità, è prevista la versione manuale, semi-automatica e automatica, la produttività, che raggiunge le 20 lastre/ora a 2400 dpi a pieno formato, la capacità di gestire lastre con spessori da 0.15 a 0.30 mm e i sistemi di punzonatura online, ne fanno un investimento sicuro. Macchingraf affianca TotalPrint anche per quanto riguarda il discorso delle lastre, fornendogli le Fuji PiE che risultano essere quelle più indicate per l’esigenze del cliente, dato che hanno un chimico più stabile e che richiede un minor tasso di rigenero.
“Per noi è una cosa molto positiva il fatto che un’azienda delle dimensioni di TotalPrint abbia deciso di investire nella tecnologia CtP – afferma Giorgio Galetti, addetto alle vendite di Sistemi di Prestampa & Prodotti di Macchingraf – questo perché molti pensano che questo tipo di tecnologia sia rivolta solo alle grandi aziende. Invece TotalPrint ha dimostrato che questo tipo di investimento può essere fatto anche da chi non ha una produzione quotidiana di lastre elevata, capendo altresì che grazie a questa installazione sono venute meno tutta una serie di lavorazioni che ora le permettono di essere più competitiva e con minori costi di produzione”.
Un investimento dai molteplici vantaggiIl passaggio al CtP per TotalPrint è avvenuto anche grazie all’ingresso in azienda della nuova generazione rappresentata dai figli Simone e Andrea, più abituati a lavorare con la tecnologia, al contrario di molte altre realtà che continuano a conservare la mentalità del tipografo d’altri tempi.
“I vantaggi che abbiamo riscontrato dal momento dell’installazione sono infiniti – riferisce Simone Privitera. – Si sono ridotti drasticamente i tempi di produzione della lastra e la qualità in tutti i passaggi produttivi ne ha guadagnato ampiamente. La praticità del montaggio a video rende possibile l’immediata visualizzazione del foglio macchina capendo subito quale sia la disposizione migliore per le nostre esigenze produttive”.
Oltre al Topsetter 74 Plus, infatti, ciò che più ha colpito positivamente Privitera è stato il pacchetto di software annessi al CtP, che forniscono la soluzione ideale per il tipo di attività della TotalPrint. Infatti, per l’azienda genovese era necessario avere un programma di impaginazione che potesse accelerare tutto il processo di prestampa, garantendo allo stesso tempo la gestione e il controllo dei file processati, soprattutto in questi tempi che il PDF la fa da padrone.
“TotalPrint è un’azienda flessibile e dinamica, - ci dice Privitera - e l’inserimento del CtP ci ha permesso di raddoppiare il consumo di lastre mensile, spostare la persona che si dedicava alla produzione delle lastre verso altre mansioni e inserire un nuovo macchinista per fare 2 turni sulla quattro colori. Ciò ha significato un conseguente implemento della forza lavoro e quindi della capacità produttiva dell’azienda, anche a valle della prestampa. Nonostante l’investimento fatto sia stato molto importante, - continua Privitera - a conti fatti, il tempo guadagnato, l’elevato incremento qualitativo e l’uomo in più in produzione, ci ripagano appieno”. “Spesso, dalle nostre parti, c’è l’idea che per avere un CtP bisogna possedere almeno 2 quattro colori 70x100, - ci confessa Privitera - , noi vogliamo essere la dimostrazione pratica dell’infondatezza di questa teoria”.

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