ARGI: recuperare competitività si può

14 marzo 2012
ARGI ha presentato i dati di mercato annuali. Nonostante siano caratterizzati dal segno negativo, l'Associazione ha fatto trasparire una certa fiducia per il prossimo futuro.

ARGI (Associazione Rappresentanti Ufficiali e Produttori/Distributori in Italia di Macchine, Sistemi e Prodotti per il Settore Grafico) ha presentato i dati di mercato annuali (elaborati sulle vendite di tecnologie delle aziende associate ad Argi e a AssoIT) oltre che il suo nuovo presidente, Francesco Crotti, che ha preso il posto di Giorgio Brambilla.
Proprio Crotti ha sottolineato come, con la crisi economica che si sta attraversando, nulla sarà più come prima. "Sopravvivere oggi vuol dire per l'industria grafica adattarsi ad un mercato profondamente diverso rispetto agli anni passati e in continua evoluzione. I presupposti per crescere, però, ci sono". Argi tra il 2011 e il 2012 lo ha fatto, portando le aziende associate da 14 a 22, segno che le imprese avvertono la necessità di fare aggregazione e di sentirsi rappresentate per affrontare meglio questo periodo di transizione.

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I dati di mercato

Riguardo i dati di mercato relativi a macchine e materiali di consumo per la filiera della stampa offset, dalla prestampa, alla legatoria e cartotecnica, oltre alle tecnologie di stampa digitale, osservando i numeri, il neo-presidente di Argi ha sottolineato che "l'industria grafica nel periodo 2003 – 2011, tutto sommato, non è andata malissimo, nonostante abbia segnato un -13%. Il nostro Paese ha fatto sicuramente meglio di Francia ( -28%) e Inghilterra (-21%),  ma ha fatto peggio di Spagna (+1,8%) – che però partiva da una situazione ben peggiore rispetto alla nostra – e Germania (+1,6)".

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Come sottolineato da Crotti, i dati appena elencati vanno interpretati tenendo conto del fatto che il periodo 2008 – 2011 è stato caratterizzato da una serie di concomitanze sfavorevoli.

In primo luogo la crisi interna al settore stampa determinata da:

  • le dinamiche economiche nelle aziende vendor che hanno portato a ristrutturazioni, chiusure, alleanze;
  • l'anno di drupa come fine di un ciclo di investimenti.

Poi la crisi generale dell'economia italiana che ha determinato:

  • un rallentamento dei consumi e a un conseguente sbilanciamento della domanda e dell'offerta;
  • una pesante stretta creditizia nei confronti delle imprese.

E proprio drupa potrebbe essere la chiave di "svolta" per il mercato grafico. drupa, che chiude definitivamente il ciclo di investimenti 2008-2011 per aprirne uno nuovo. "I mesi che abbiamo davanti hanno delle buone credenziali per recuperare appieno la flessione dell'anno scorso", sottolinea Crotti, "e per registrare l'inizio di un nuovo ciclo di investimenti. La drupa potrebbe essere lo strumento ideale per dare vita ad una nuova fase di crescita del mercato, ipoteticamente tra la seconda metà del 2012 e il 2013".

Un giro di boa che si realizzerà appieno solamente per quelle aziende che di questo momento di difficoltà hanno saputo coglierne gli aspetti positivi, e che nel frattempo sono riuscite a fare un percorso di ristrutturazione interna, diventando più flessibili, abbattendo i costi e gestendo il lavoro in modo più ottimizzato rispetto agli anni passati.

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Tags: ARGI
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