Nel 2021 si è registrata una significativa crescita della produzione in valore di etichette autoadesive in Italia (+8,2%), con un valore della produzione che supera ampiamente i valori del 2018 (+€ 31 milioni, +4,1%). In particolare, si evidenzia una crescita dell’export in termini assoluti pari al 19% della produzione (dal 18% nel 2020).
Lo scorso 30 novembre si è tenuta l’annuale presentazione dell’Osservatorio Economico Gipea, giunto alla sua 11esima edizione. Relatori dell’evento sono stati il Dott. Gianluca Cinti di Studio Partners, che ha curato l’Osservatorio, e il Prof. Federico Visconti, Rettore dell’Università LIUC, che ha commentato i dati settoriali fornendo una visione di più ampio respiro.
Dopo un breve saluto istituzionale del presidente Elisabetta Brambilla e un focus sui recenti aggiornamenti normativi curato dal Direttore Italo Vailati, il Dott. Cinti ha presentato l’Osservatorio sviluppato a partire dai dati del 2021.
L’indagine è stata condotta su un campione di 84 aziende, per un fatturato totale di € 832 milioni. A fronte di un campione che include un minor numero di imprese, nel tempo è cresciuta la popolazione delle aziende di dimensione maggiore e il relativo peso in termini di fatturato: le 25 imprese con ricavi superiori a € 10 milioni rappresentano quasi il 70% del fatturato del campione, mentre se ad esse si aggiungono le 28 aziende con ricavi tra € 5 e 10 milioni, si raggiunge il 90% del fatturato del campione. Il settore risulta concentrato prevalentemente nel nord Italia (l’80% delle aziende si concentra in 5 regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana).
I dati Eurostat, elaborati dal Centro Studi Assografici, evidenziano nel 2021 una significativa crescita della produzione in valore di etichette autoadesive in Italia (+8,2%), dopo i moderati cali del 2019 e del 2020 caratterizzati dalla pandemia Covid-19, con un valore della produzione che supera ampiamente i valori del 2018 (+€ 31 milioni, +4,1%). In particolare, si evidenzia una crescita dell’export in termini assoluti, pari al 19% della produzione (dal 18% nel 2020). Ampliando lo sguardo all’EU, l’Italia risulta seconda per crescita soltanto alla Spagna (+28,4%), ed è seguita da Francia (+3,5%), Germania (-0,9%) e Olanda (-2,1%).
Questo quadro trova conferma nei dati Finat Radar, che evidenziano un 2021 complessivamente di crescita significativa (+9,2%), sostanzialmente in linea con quanto osservato da Eurostat per UE 27 (+10,4%). Analogamente, la crescita di Southern Europe (+8,9%) è in linea con quanto rilevato dall’Osservatorio GIPEA per l’Italia (+10,4%).
Il 2021 si conferma dunque un anno di recupero dei fatturati per la maggior parte delle aziende del campione, dopo un 2020 che invece era stato in prevalenza negativo. In particolare, si rileva una crescita significativa della propensione all’export: le esportazioni valgono il 24,6% dei ricavi 2021 (erano il 21% nella precedente edizione dell’Osservatorio).
Rispetto al 2020, si nota una riduzione del numero di aziende in perdita (9 vs 12) e anche il numero di aziende con risultato d’esercizio eccellente (17 vs 18), mentre cresce la «fascia media» di aziende con risultati positivi.
Il calo delle riserve di liquidità, accumulate nel 2020 grazie alle misure governative per la gestione emergenziale, e l’incremento delle passività finanziarie a breve e medio-lungo termine, determinano invece un significativo peggioramento della posizione finanziaria netta delle imprese del settore, pur rimanendo entro livelli fisiologici. Il miglioramento del margine operativo nel 2021 consente in ogni caso di ottenere un miglioramento della redditività del capitale investito netto.
A chiusura della presentazione, si è posto l’accento su quelli che sono i principali punti critici con i quali le aziende dovranno fare i conti nel corso del prossimo anno, come la necessità di compensazione della crescita dei prezzi delle materie prime e dell’energia, il contenimento dei costi, le opportunità offerte dalla crescente apertura internazionale del settore, il mantenimento dell’indebitamento finanziario entro le soglie di sicurezza.