Editoria in Italia tra luci e ombre

9 gennaio 2015
Diciotto mesi di Grande Trasformazione, questa la sintesi del Rapporto AIE sullo Stato dell'Editoria in Italia nel 2014. Un cambiamento indotto dall’impatto dirompente del digitale, dallo scenario economico in cui il libro si muove.

Il mercato del libro oggi non si è solo ridimensionato. Si è progressivamente trasformato, in termini di prodotto e di processo, in un quadro di allargamento a livello esponenziale della competizione internazionale e con un pubblico che accede a servizi e prodotti (editoriali e non) sempre più in mobilità. Fa già da tempo i conti con le nuove tecnologie, che hanno cambiato in questi anni i processi produttivi (il 14% delle copie è stampato con sistemi di stampa digitale), logistici (l’80,2% delle librerie non di catena e il 100% di quelle di catena ha un gestionale collegato al magazzino del distributore), distributivi (il 12% delle vendite passa attraverso store on line), di comunicazione (il 58,9% delle case editrici è “attiva sulla rete”).
E soprattutto hanno cambiato il prodotto.

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DATI POSITIVI

Il primo dato, positivo, che emerge dall’annuale Rapporto sullo stato dell’editoria realizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) è che continua a crescere il mercato digitale, sia in termini di titoli disponibili (le nuove uscite, nel 2013, sono 30.382 pari a 40.800 manifestazioni, ossia i diversi formati di pubblicazione dei titoli, ulteriormente in crescita nel 2014), sia di peso sul mercato (3% nel 2013).  Tanti ebook scaricati e letti, che però producono fatturati ancora modesti: non si arriva a 40milioni di euro.  Dal 1 gennaio gli ebook in Italia saranno trattati come libri anche ai fini fiscali.  La legge di stabilità ha approvato definitivamente l’applicazione dell’iva al 4% - e non più del 22% - ai libri digitali, come per i libri di carta. Una “vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro”: queste il commento del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo. “L’Italia riconosce così ufficialmente che un libro è un libro, al di là del supporto – ha proseguito – In questo modo si aprono scenari nuovi per la lettura in Italia. Un successo per chi legge, per chi non lo fa e potrà scegliere la modalità di lettura, una vittoria del buon senso prima di ogni altra cosa. Adesso l’obiettivo, insieme al Governo, è far cambiare idea agli altri paesi d’Europa”.
L’altro segnale, importante per il ruolo dell’Italia nel mondo, è che cresce anche il peso e il ruolo dell’editoria italiana in chiave internazionale: aumenta la vendita di titoli all’estero (+7,3%) e cresce l’export del libro fisico (+2,6%).

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LETTORI E TITOLI IN CALO

Non solo buone notizie però. Nel 2013, si restringe del 6,1% il bacino dei lettori, si ridimensiona il mercato (-4,7%), si registra un andamento negativo – per la prima volta – nel numero di titoli pubblicati (-4,1%); diminuiscono le copie vendute (-2,3%) e parallelamente calano i prezzi di copertina, sia dei libri di carta (-5,1%) che degli ebook (-20,8%, al netto dell’Iva).

Sono 4.534 - secondo i dati IE-Informazioni editoriali - le case editrici che hanno pubblicato almeno un libro nel 2013 (-1% sul 2012).  Solo una su quattro (1.187 per la precisione) ha pubblicato più di 10 titoli.
64mila i titoli del 2013: diminuiscono quelli di carta (-4,1%). Crescono quelli digitali (+43%) – Nel 2013 cala del -4,1% (dati IE) la produzione di libri (esclusi i titoli educativi). Considerando anche i titoli educativi, il calo complessivo è del -9,1%.  Si tratta di un andamento trasversale alle diverse aree di mercato: -7,2% la varia adulti; -2,3% i libri per bambini e ragazzi; -34,2% i titoli educativi.  Lo stock dei libri di carta in commercio (i cosiddetti “titoli commercialmente vivi”) è di 813mila manifestazioni (più edizioni dello stesso titolo); quello di libri digitali ha superato la soglia delle 100mila (100.524 manifestazioni): in quattro anni – con un mercato che a valore arriva al 3% e indici di lettura di libri e di acquisto in calo – l’offerta ebook è dunque arrivata a coprire oltre il 12% dei titoli in commercio. Cresce nel 2013 la produzione di titoli ebook, con un +43% (si passa dalle 28.500 manifestazioni del 2012 alle attuali 40.800), circa due terzi dei nuovi prodotti cartacei.  Il mercato ebook copre a fine 2013 una quota del 3% dei canali trade (quelli rivolti ai lettori: librerie, online, grande distribuzione) e cresce del +55,9% sul 2012.

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OLTRE L’EBOOK

L’ebook, però, è solo una parte del mercato digitale: da anni l’editoria scientifica professionale ha sviluppato anche una sua articolata offerta di prodotti e servizi digitali fruibili attraverso il web, in crescita del 10,2% nel 2013.  L’insieme di questi due settori – ebook più servizi - rappresenta oggi l’8% del mercato (era il 4% nel 2010).
La filiera editoriale nel 2013 ha sviluppato un fatturato di 2,660miliardi di euro con una flessione del -6,8% (pari a 194,2milioni di euro in meno, dati Ufficio studi AIE).  I segni meno attraversano praticamente tutti i generi, con la sola eccezione dell’editoria per bambini e ragazzi. 
Come si legge? La lettura di libri di carta cala, cresce quella digitale: si riduce nel 2013 il perimetro della lettura di libri di carta in Italia: sono 1,6milioni in meno gli italiani che leggono almeno un libro all’anno (-6,1%). La lettura cala in tutte le dimensioni socio-demografiche che la rappresentano: tra i giovani 6-14enni del -7,4%; tra le donne del -4,7%; tra i forti lettori (+12 libri l’anno) del -10,3%.  In crescita invece quella digitale: i lettori di ebook sono stati nel 2013 1,9milioni (+18,9% sull’anno precedente) con una crescita del +72,7% sul 2010. 
Il libro si vende ancora in libreria (indipendente e di catena), anche se il suo “peso” si è progressivamente ridotto, passando dal 78,6% del 2010 al 72,7% dello scorso anno: all’interno del dato, diminuisce il venduto delle librerie indipendenti, cresce quello delle librerie di catena. Tendenza inversa per l’e-commerce, che da una quota del 5,1% nel 2010, è passato al 12% (e oltre) dello scorso anno.  Il carrello ormai è sempre più quello online: peggiorano invece le performance della grande distribuzione organizzata (ipermercati, supermercati).

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L’EXPORT? TORNA A CRESCERE

Si inverte la tendenza rispetto al 2012 e torna ad affermarsi la vendita dei diritti di autori italiani all’estero.  Sono stati venduti nel 2013 4.597 titoli (+7,3% sul 2012 ma +155,4% dal 2001!), frutto anche delle sempre più frequenti iniziative di coedizione con partner stranieri in segmenti di eccellenza o di libri pubblicati direttamente in lingua inglese perché già pensati per il mercato internazionale.  Sono invece quasi 9mila i titoli di cui si sono acquisiti i diritti da case editrici straniere, un valore elevato ma in calo (-2,3%) rispetto al 2012.   Si registra una maggiore capacità delle case editrici a proporsi sui mercati internazionali.  L’area di mercato e linguistica prioritaria resta quella anglosassone (da qui proviene il 60,6% dei titoli di varia adulti e ragazzi che da soli generano, a loro volta, il 72% delle copie stampate e distribuite nei canali di vendita) seguita da quella francese, tedesca, spagnola.
Uno scorcio sul 2014: lo scenario sembra confermarsi negativo.   Secondo i dati Nielsen nei canali trade si registra nel primo semestre un -6,6% a valore (-33,7milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013) e un -9% a volume (-3,7milioni di copie vendute rispetto al primo semestre 2013).  La diminuzione continua ad essere più accentuata sul canale Gdo e su quello delle librerie indipendenti, rispettivamente con il -15,0% e il -7,5%.
Se da una parte si conferma la tendenza a ridurre la produzione di titoli, dall’altra risulta evidente la crescita di titoli in formato ebook: +86,9% nel confronto tra gennaio-maggio di quest’anno e il corrispondente periodo 2013.

Tags: AIE
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