La Federazione della Carta e della Grafica celebra due anni dalla sua fondazione con questo ambizioso obiettivo: estendere a tutto il settore i primati dell’industria della carta, 57% di riciclo che raggiunge l’80% del cartone per imballaggi, in una visione allargata che va dai materiali alle tecnologie 4.0, alla formazione, alla crescita internazionale, fino alla comunicazione.
La Federazione, di cui fanno parte Assocarta, Acimga e Assografici, con Comieco e Unione Grafici Cartotecnici di Milano come soci aggregati, ha celebrato la sua Assemblea annuale con il passaggio del testimone della presidenza da Pietro Lironi (Assografici) a Girolamo Marchi (Assocarta).
Lironi ha espresso soddisfazione per l’ottimo stato di salute con il quale lascia la Federazione e ha rivolto gli auguri al nuovo presidente Marchi e a Emilio Albertini, eletto alla presidenza di Assografici, che lo affiancherà come vicepresidente.
Con 24,9 miliardi di fatturato, pari all’1,4% del Pil, oltre 18mila aziende e quasi 172mila addetti, saldo attivo della bilancia commerciale per 3,6 miliardi di euro, i settori rappresentati dalla Federazione (carta, cartone e paste per la carta, produttori di macchine per stampa, cartotecnica e converting, aziende di stampa commerciale ed editoriale, pubblicitaria e commerciale, trasformazione di carta, cartone e imballaggio flessibile) costituiscono una voce importante della manifattura italiana, cresciuta nel suo complesso del 2,4% nell’ultimo anno, pur se con dinamiche articolate nei singoli comparti.
Alla presentazione dei dati, il neo presidente Marchi ha associato i concetti fondamentali su cui si articolerà l’azione nel prossimo biennio, in cui ruolo e potenzialità della Federazione, che oggi rappresenta un caso innovativo di rappresentanza anche a livello Confindustriale, saranno mirati a intensificare le relazioni istituzionali con Governo, Parlamento e istituzioni nazionali ed europee. Operare una sintesi sempre migliore fra organizzazione e servizi a vantaggio delle imprese associate, proiettare istanze e modello al di fuori del perimetro intensificando confronto e collaborazioni con le altre realtà della filiera come AIE, FIEG e ANES, sono fra i punti qualificanti del programma della nuova presidenza.
Il salto di qualità dalla carta all’economia circolare di filiera, trova piena legittimazione nei dati della ricerca “Carta e ambiente. Sfatiamo i luoghi comuni”, realizzata da Two Sides in otto Paesi europei, fra cui l’Italia. Significativi alcuni risultati anticipati all’Assemblea da Fabrizio Savorani, di Two Sides Italia: la lettura su carta di un libro o di un periodico è ritenuta più piacevole dal 70% degli interpellati (per l’Italia il sondaggio riguarda un campione significativo di 1.121 persone), percentuale analoga a quanti sono preoccupati dal fenomeno delle fake news. Da notare che il 32% ritiene più affidabili le notizie riportate su carta, a fronte di un 15% che si fida di social network e piattaforme digitali. Un luogo comune da sfatare è l’idea che la superficie forestale europea dal 2000 ad oggi si sia ridotta, credenza assolutamente contraria alla verità che in Italia resiste presso l’80% degli interpellati, mentre nella realtà il patrimonio boschivo cresce proprio grazie all’intervento dell’industria della carta. Infine, il riciclo, che vede carta e cartone in pole position nei numeri effettivi, non così nella percezione del pubblico: un altro ambito sul quale lavorare intensamente con la divulgazione, ha evidenziato Savorani.
L’economia circolare, le nuove opportunità aperte della tecnologie e la visione di futuro nelle scelte dei brand owner, degli editori e dei comunicatori sono stati i temi al centro della tavola rotonda conclusiva dell’Assemblea della Federazione Carta e Grafica, coordinata da Gabriele Cirieco di Strategic Advice, con la partecipazione di Michele Amigoni (Barilla), Pier Benzi (Artefice Group) e Alessandro Bompieri (RCS).