L’editoria italiana si conferma prima industria culturale del Paese con un giro d’affari (valore del venduto) pari a 3,439 miliardi di euro, stabile rispetto all’anno precedente (+1,1%). Sono compresi in questi numeri il mercato trade (1,9 miliardi), la scolastica, l’editoria professionale e universitaria, l’export, le vendite alle biblioteche.
I numeri dei primi sei mesi del 2024 riferiti invece al solo mercato trade (saggi e narrativa venduti nelle librerie, online e nella grande distribuzione) evidenziano una stagnazione del mercato, con vendite pari a 675,8 milioni di euro, in calo dello 0,1% rispetto all’anno precedente. In calo di quasi un milione (900mila) nei primi sei mesi le copie di libri vendute, che raggiungono quota 46,1 milioni. Rispetto al 2019 la crescita è di 6,7 milioni di copie.
Sono questi i dati principali dell’editoria italiana – fotografati dal Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2024, a cura dell’Associazione Italiana Editori - che si è presentata alla Buchmesse come Paese Ospite d’Onore con un numero di diritti di traduzione venduti nel 2023 all’estero che sfiora gli ottomila e un export di libri italiani all’estero in crescita.
Il mercato nel 2023
Gli oltre 3 miliardi di euro (3.439 milioni) di venduto attestano l’editoria italiana come quarta in Europa - dietro a Germania, Regno Unito e Francia - e sesta nel mondo. Il valore della spesa dei lettori è superiore, in Italia, a quello dei consumatori per le pay tv, a quello per la tv in chiaro (canone tv), videogiochi, musica e cinema. Le vendite del mercato trade, compresi e-book e audiolibri e libri a stampa venduti in canali come saloni, festival e punti di vendita minori, sono stati nel 2023 pari a 1.913 milioni di euro. A questi si aggiungono il settore educativo (scolastico, parascolastico e universitario), che vale 1.031 milioni di euro, di cui 794 milioni le adozioni scolastiche. E il settore professionale, che vale 565 milioni di euro. L’export di libri italiani all’estero 51 milioni, in leggera crescita rispetto allo scorso anno (+2%). Sono numeri che si traducono in 70mila addetti del mondo del libro, compreso l’indotto, oltre tremila librerie sul territorio nazionale, 5.308 editori attivi.
I primi sei mesi del mercato trade 2024
Il mercato trade dei primi sei mesi del 2024 è in calo dello 0,1% rispetto al 2023, con vendite pari a 675,8 milioni di euro. Le copie vendute sono pari a 46,1 milioni, in calo di 0,9 milioni rispetto all’anno precedente ma in crescita di 6,7 milioni rispetto al 2019. Per quanto riguarda i generi, continua la crescita della narrativa, in particolare quella di autori italiani (+5,4%), ma anche quella straniera (+3,1%), avanza la manualistica (+1%) mentre segnano una battuta di arresto i fumetti (-4,8%), i libri per bambini e ragazzi (-2,8%), la saggistica generale (- 3%) e quella specializzata (-1,6%). Nella top 10 dei libri più venduti (qui in allegato) ci sono nove autrici e autori italiani e lo svizzero Joël Dicker al primo posto. Per quanto riguarda i canali di vendita, le librerie fisiche raggiungono il 53,7% delle vendite e continuano il recupero avviato dopo la crisi del 2020, quando pesavano per il 49,1%. L’online pesa per il 41,7% (in leggero calo), la grande distribuzione il 4,6% (in calo).
La produzione
Nel 2023 sono stati pubblicati in Italia 85.192 titoli di libri a stampa. La crescita della proposta annuale – triplicati rispetto al 1988 – si accompagna all’ampliamento del catalogo vivo, oggi pari a 1,5 milioni di titoli, grazie alle possibilità fornite dal commercio elettronico di rispondere a una domanda sempre più frammentata e varia. Degli oltre 85 mila titoli pubblicati nel 2023 (di cui 13 mila autopubblicati), 69 mila sono di editoria trade, 3.400 sono testi scolastici. A questi numeri vanno aggiunti quelli della produzione digitale. Il catalogo degli e-book è oggi pari a 619 mila titoli, 32 mila di questi disponibili in versione accessibile a persone cieche e ipovedenti certificata da Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili. Gli e-book prodotti nel 2023 sono 38.400, nel 60% dei casi si tratta della versione digitale delle novità pubblicate a stampa.
Internazionalizzazione
L’Italia del libro è impegnata da oltre vent’anni in un percorso di internazionalizzazione della sua editoria che l’ha portata a più che quadruplicare i diritti di traduzione venduti all’estero rispetto al 2001 (1.800) e che, nel 2023, sono stati 7.838. I diritti di traduzione comprati all’estero erano 5.400 nel 2001 e sono stati 9.328 nel 2023. Le coedizioni con editori stranieri, nel 2023, sono state pari a 1.845. Il sistema Paese si avvale di sostegni alle traduzioni da parte del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Centro per il libro e la lettura pari a circa un milione di euro l’anno. La visibilità all’estero è supportata attraverso un piano annuale sviluppato da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con AIE, che include partecipazioni a fiere estere e azioni di incoming alle principali manifestazioni fieristiche italiane. L’Italia, dove ogni anno si tiene la Bologna Children’s Book Fair, vende all’estero soprattutto diritti di edizione di titoli per bambini e ragazzi, 2.325 nell’ultimo anno. Anche la maggior parte di coedizioni internazionali, ovvero 1.350 su 1.845, si concentra in questo settore. Nella classifica per generi dei diritti di titoli più venduti all’estero seguono narrativa (1.951), saggistica generale (1.420) e specializzata (986) e poi, ancora, libri di religione (429), manualistica pratica (410), fumetti (291), libri d’arte e illustrati (26). Se guardiamo invece alle aree geografiche, la vendita di diritti verso altri Paesi europei è la maggioranza assoluta, con il 65,8% dei contratti siglati. Segue l’Asia (15,3%), il Medio Oriente (6,1%), il Sud America (5,8%), il Nord America (3,6%), l'Africa (1%) e il Pacifico (0,6%). Nell’1,7% dei casi l’area geografica non è indicata.
La lettura e le abitudini di acquisto
Secondo l’Osservatorio condotto da Pepe Research per AIE, nel 2023 sono il 74% i cittadini tra i 15 e i 74 anni che dichiarano di aver letto almeno un libro, di carta o elettronico, oppure ascoltato un audiolibro negli ultimi 12 mesi. In particolare, nel 2023 legge l’82% del campione nella fascia 15-17 anni, il 78% tra i 18 e i 24 anni, l’82% tra i 25 e i 34 anni, l’80% tra i 35 e i 44 anni, il 71% nella fascia 45-54 anni, il 65% tra i 55 e i 64 anni, il 72% tra i 65 e i 74 anni. La lettura, nonostante la concorrenza di serie tv, videogiochi, social network, rimane un’abitudine quotidiana per più di un lettore su quattro (il 28%), una pratica almeno settimanale per il 67%. Quattro ore e 18 minuti è il tempo medio settimanale dedicato alla lettura e per un lettore su cinque il libro è un’abitudine a cui dedica più di cinque ore di tempo alla settimana. Chi ha comprato almeno un libro a stampa nel 2023 è il 65% dei 15-74enni, con una forte disparità di genere. Nel caso delle donne, sono acquirenti di libri il 71% del totale, nel caso degli uomini il 59% del totale. Il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2024 è disponibile per la vendita in formato EPUB e PDF sulle principali piattaforme online.
NOTA: Il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia è basato su dati di fonte diversa e, in particolare, su dati Nielsen BookScan fino al 2023 per quanto riguarda la rilevazione del mercato trade dei libri a stampa. Con il nuovo anno, a seguito di un’unione societaria, i dati del mercato trade sono forniti ad AIE da NielsenIQ–GfK, mentre il supporto per la catalogazione bibliografica proviene sempre da IE-Informazioni Editoriali. I dati presentati in questa sintesi sono quindi forniti da Nielsen BookScan, ad eccezione di quelli dei primi sei mesi 2024 del mercato trade e confronto con lo stesso semestre degli anni precedenti, che sono invece forniti da NielsenIQ–GfK. Questi ultimi differiscono dai dati Nielsen BookScan per alcune caratteristiche, di cui due particolarmente significative. La prima è che le rilevazioni vengono fatte su base mensile, e non sulla base di 13 periodi di 4 settimane, come avveniva precedentemente. Il valore del venduto, inoltre, non è più calcolato a prezzo di copertina, ma incorpora gli sconti promozionali praticati ai clienti finali.
Credito immagine: Freepik