Il mercato del libro è entrato in una zona d’ombra nel 2011 e va peggiorando, in modo deciso ma in linea con tutti gli altri segmenti, nel 2012: -3,7% il giro d’affari lo scorso anno (secondo i dati Nielsen, canali trade), –8,7% (sempre dati Nielsen, canali trade) nei primi nove mesi del 2012. Diminuisce nel 2011 anche la lettura: sono oggi 25,9 milioni gli italiani che leggono almeno un libro in Italia, 723mila meno del 2010. Cresce e si diversifica invece l’offerta editoriale: aumentano i titoli e le copie immesse sul mercato, diminuiscono i prezzi medi e si consolida il segmento dell’ebook. Sullo sfondo, la legge Levi sul prezzo del libro e una crisi profonda: per la prima volta negli ultimi 3-4 decenni il mercato del libro, che aveva mostrato storicamente un andamento anticiclico (andava meglio nei momenti peggiori del quadro economico e sociale, e viceversa), si allinea al negativo contesto generale dei consumi.
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Guardando nel dettaglio l'andamento per generi, si conferma la crescita del segmento bambini e ragazzi, mentre tutti gli altri mostrano maggiori o minori segni di sofferenza. In particolare la non-fiction specialistica (in cui si raccoglie larga parte dell’offerta di saggistica di cultura, accademico-universitaria e professionale) è quella che sembra risentirne maggiormente. L’editoria scolastica di adozione fa segnare solo una leggera crescita (+0,2%).
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I canali di vendita nel 2011: le librerie di catena superano le indipendenti (ma perdono terreno), crolla la Gdo, molto bene le librerie on line. Ripartono i collaterali - La libreria (indipendente e di catena) registra una flessione del 4,2% nel 2011. Quelle di catena, anche per la crescita dei punti vendita in franchising, hanno ormai superato la quota di mercato (nella varia) delle librerie a conduzione familiare: nel 2011 rappresentano il 41,3% delle vendite nei canali trade (nel 2008 erano il 36,0%) rispetto al 37,9% delle indipendenti (nel 2008 rappresentavano il 43,3%). Particolarmente critica la contrazione della Grande distribuzione organizzata (banchi libri in supermercati e ipermercati) con una chiusura d’anno a -17,9% a valore. Crescono invece del 14,2% le vendite on line di libri, che rappresentano oggi il 9,7% dei canali trade. Calano del 10%, dopo qualche anno di crescita, anche le vendite di libri in edicola mentre crescono leggermente quelle dei collaterali editoriali che si sono spostati su offerte “super economiche” (+ 2,3%).
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E-book: il segmento nel 2011 raggiunge i 12,6milioni di euro di fatturato e lo 0,9% dei canali trade – Crescono in modo importante le vendite degli e-book, che rappresentano tuttavia un mercato ancora embrionale, arrivando a fine 2011 ai 12,6milioni di fatturato (+740% sul 2010). Rappresentano lo 0,87% dei canali trade (o lo 0,38% del mercato complessivo). Aumenta inoltre il numero di titoli disponibili e la diffusione di dispositivi di lettura. Il prezzo medio è di 11,07 euro, che al netto dell’Iva (21%) vogliono dire 9,15 euro.
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Crescono (un poco) le case editrici attive in Italia - Sono 2.225 le case editrici attive in Italia (+0,9% sull’anno precedente) con una (sia pur minima) presenza sul mercato e nei canali di vendita, visto che dichiarano di pubblicare almeno 10 titoli all’anno (quelle con un codice Isbn erano 7.009 e sono diventate nel 2011 7.590; Fonte: Agenzia ISBN).
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Produzione (ancora) con il segno più: crescono titoli (a quota 63.800), novità (39mila) e copie (213milioni) - Quello relativo alla produzione di titoli rappresenta l’unico indicatore positivo nel 2011: +4,5% (Fonte: IE-Informazioni editoriali). Anche Istat (pur avendo rilasciato solo nel maggio 2012 i dati sulla produzione al 2010) indica una crescita sull’anno precedente, sia per numero di titoli (+10,8%) che per numero di novità (+8,2%) e di copie (+2,5%) (Fonte: Istat, Statistiche sulla produzione).
Complessivamente oggi si stampano 53,9 milioni di copie in meno di varia rispetto al 2000 nonostante i 3mila titoli in più che si pubblicano rispetto ad allora. Il prezzo medio (alla produzione) del libro di carta è di 20,45 euro (al netto dell’Iva del 4% di 19,66 euro): è diminuito del 3,1%.
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