RFId, l’era dell’etichetta intelligente

23 maggio 2011
Non solo informazioni sulle caratteristiche dei prodotti, ma descrizioni dettagliate sull'intero ciclo di vita, dai processi produttivi alla gestione logistica: così l’etichetta divenuta intelligente conferisce nuovo valore aggiunto ai prodotti.

L’etichetta rappresenta, nella sua funzione più elementare, la carta di identità del prodotto, costituendone l’elemento identificativo in grado di metterne in evidenza la marca e le caratteristiche specifiche. Da sempre foriera di informazioni, l’etichetta resa intelligente dal tocco della tecnologia si fa oggi portatrice di una quantità molto più ampia di dettagli sul prodotto, relativi non solo alle sue componenti fisiche, ma altresì all’intero ciclo di vita, dal luogo di produzione al percorso logistico compiuto a eventuali contrattempi o disguidi nella sua gestione che lo abbiano potenzialmente danneggiato. Si parla in questo caso di RFId (Radio Frequency Identification - identificazione a radio frequenza), la tecnologia basata sulla capacità di memorizzare dati e informazioni e renderli accessibili a distanza attraverso appositi dispositivi elettronici (chiamati TAG o transponder). Grazie alle sue potenzialità, l’RFId ha ampliato velocemente i propri ambiti di applicazione, spaziando dall’identificazione del prodotto alla protezione dell’identità di marca fino alla difesa da possibili frodi e contraffazioni.

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RFId al microscopio
L’industria delle etichette ha dunque sviluppato negli ultimi anni tecnologie sempre più sofisticate per conferire ai prodotti valore aggiunto. Non soltanto utilizzando sistemi di stampa e finitura destinati ad accrescerne l’aspetto estetico a fini promozionali, ma sviluppando parallelamente sistemi innovativi che rendessero accessibili, attraverso l’etichetta, una serie di elementi aggiuntivi finalizzati alla rintracciabilità del prodotto stesso e, di conseguenza, alla sua difesa e protezione da eventuali frodi o contraffazioni.
Proprio sul fronte dell’anticontraffazione sono stati fatti molti passi in avanti per garantire l’autenticità dei prodotti e la protezione dei marchi. Dal punto di vista tecnologico, elementi fondamentali per la sicurezza dell’etichetta sono il supporto – in carta o plastica - e gli inchiostri. La carta è una componente tanto importante quanto critica in tale processo: oltre alla struttura fisica e alla composizione chimica del supporto cellulosico, un elemento identificativo difficilmente riproducibile è costituito dalla filigrana, immagine visibile in trasparenza incorporata nella fibra della carta con un processo antico e complesso. Per garantire ulteriore protezione si fa spesso ricorso anche all’inserimento di fibrille colorate o iridescenti o sottili fili metallici in posizioni prestabilite. Per quanto riguarda l’inchiostro, può, a sua volta, fungere da strumento anticontraffazione: è infatti possibile utilizzare inchiostri speciali con caratteristiche chimico-fisiche particolari, come inchiostri invisibili, per creare grafismi non leggibili in condizioni normali, ma rilevabili solo con luce ultravioletta (lampada di Wood) o con filtri polarizzatori o inchiostri termocromici, che si rivelano mediante calore o penne a raggio laser, oppure, ancora, inchiostri cangianti, che cambiano colore a contatto con acqua o soluzioni chimiche particolari. Nei processi di stampa veri e propri, la tendenza è invece quella di fare ricorso alla combinazione di vari processi grafici, dalla tipografia alla calcografia, alla stampa digitale.

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