Nel 2022 la Federazione Carte e Grafica ha visto aumentare il proprio fatturato rispetto all'anno precedente. Rincari di energia-materie prime, guerra e rallentamento macroeconomico condizionano le previsioni per il futuro.
Durante le Assemblee Annuali di Assocarta e Federazione Carta e Grafica sono stati resi noti i dati relativi alle performance del settore nel 2022 e le prime tendenze registrate nel 2023.
Nel 2022 il fatturato della Federazione Carta e Grafica è stato di oltre 31 miliardi di euro, in aumento del 24,4%, rispetto al valore già in crescita del 2021(25,3 miliardi di euro; +15,5% rispetto al 2020) mentre il saldo della bilancia commerciale con l’estero si è confermato positivo per 4 miliardi di euro.
Una filiera quindi strategica per l’economia circolare del Paese e costituita dai comparti delle aziende di Acimga (macchine per grafica e cartotecnica), Assocarta (carta e cartone) e Assografici (stampa, cartotecnica e trasformazione, imballaggio flessibile).
La crescita del fatturato 2022, seppure con una frenata nel secondo semestre e in particolare nel quarto trimestre, ha accomunato tutti i settori della Federazione; essa ha avuto una maggiore intensità per il settore cartario e per il comparto cartotecnico trasformatore, ma è stata significativa anche per il settore grafico e delle macchine per la grafica e la cartotecnica.
Per una corretta interpretazione del dato della crescita del fatturato occorre però ricordare che esso sconta gli effetti inflativi dei forti aumenti dei prezzi dei prodotti cartari (e di conseguenza dei prodotti grafici, dell’imballaggio e cartotecnici) resi necessari per tentare di recuperare almeno parte degli ingenti rincari del gas, dell’energia, delle materie prime fibrose e dei trasporti. Tali rincari, insieme al proseguimento del conflitto in Ucraina, in corso d’anno hanno acuito le difficoltà produttive, operative e di redditività delle imprese, cui si sono sommati nel secondo semestre gli effetti del rallentamento macroeconomico, con un forte peggioramento del trend produttivo: la produzione ha chiuso in negativo il 2022 in 3 settori della Federazione (cartario, grafico, cartotecnico trasformatore).
I primi mesi 2023 vedono uno scenario con indicazioni in peggioramento, orientate prevalentemente al pessimismo o alla stabilità, seppure con modulazioni diverse a livello di settori e di indicatori. Alla base del deterioramento del quadro previsivo sono le preoccupazioni delle imprese della filiera Carta e Grafica per il rallentamento macroeconomico, che sta incidendo negativamente sulla domanda dei prodotti della filiera e, quindi, sull’attività produttiva. Preoccupa inoltre il proseguimento della guerra in Ucraina; viene invece visto positivamente il parziale rientro della crisi dei prezzi energetici, soprattutto del gas, e delle materie prime.
SETTORE GRAFICO
A seguito di un trend di rallentamento della crescita del fatturato e di peggioramento della produzione in corso d’anno, il settore grafico chiude il 2022 con il fatturato in aumento del 13,5% e la produzione in calo dell’11,4% sul 2021. La stima di chiusura 2022 fa aumentare il giro d’affari del comparto a 6,79 miliardi di euro.
L’intensa crescita del fatturato è necessaria per recuperare almeno in parte i forti aumenti dei prezzi dell’energia, delle carte grafiche, delle altre materie prime (come inchiostri, solventi e adesivi) e dei trasporti, attenuatisi solo nel quarto trimestre. Il giro d’affari 2022 supera del 4,3% quello 2019 pre-pandemico.
In termini di domanda, nonostante la guerra in Ucraina e le tensioni inflative per la crisi dei prezzi dell’energia e delle materie prime (inflazione IPCA al +8,7%), il quadro macroeconomico italiano 2022 chiude in positivo, con il Pil al +3,7% e i consumi al +3,5%; si conferma nel 2022 una moderata diminuzione delle vendite di libri (-2,3% in valore per l’Aie) dopo però il boom 2021, ma rallenta la domanda di stampati promozionali della GDO, dove l’advertising cala dell’8,8%.
+22,3% per le esportazioni in valore grafiche nel 2022, ma l’export in quantità è addirittura in calo a due cifre (-12%), per cui conta anche in questo caso l’”effetto prezzi”.
Le prime indicazioni sul primo trimestre 2023 sul settore grafico, in un quadro di rallentamento macroeconomico, di tenuta dei consumi e di ulteriore calo della pubblicità sulla stampa, fanno intravvedere il proseguimento di un trend simile a quello del quarto trimestre 2022, caratterizzato da un ulteriore peggioramento della produzione del settore, a fronte di una migliore performance del fatturato.
MACCHINE PER GRAFICA E CARTOTECNICA
A conferma dell’andamento positivo registrato nel 2021, l’industria italiana delle macchine grafiche, cartotecniche e di trasformazione chiude il 2022 con un fatturato in ulteriore espansione (+7,3%) rispetto a quello rilevato l’anno precedente, a 2,945 miliardi di euro. Le esportazioni trainano la crescita, +8,4%, per 1,75 miliardi di euro, a fronte di una minore espansione, +5,8%, delle consegne domestiche, che comunque sfiorano gli 1,20 miliardi di valore. Le importazioni crescono moltissimo, +54,3%, arrivando, in termini di valore, a 735 milioni di euro.
La migliore dinamica degli acquisti dall’estero rispetto alle vendite italiane comporta un peggioramento della bilancia commerciale, pari a +1,015 miliardi di euro (123 milioni in meno rispetto al 2021). Il consumo nazionale aumenta significativamente nel 2022, +20,2%, lasciandosi definitivamente alle spalle l’annata del Covid-19, e supera gli 1,90 miliardi di euro. Subisce un’erosione la quota di mercato soddisfatta dall’industria nazionale che, nel 2022, si è attestata al 62%.
Le stime congiunturali sull’andamento del fatturato per il primo trimestre 2023, indicano stabilità per il 66,7% dei rispondenti; segue diminuzione, con una quota del 20%, e crescita al 13,3%. Anche per ciò che riguarda le stime di export e quelle degli ordini per il primo trimestre 2023, prevale stabilità.