Editoria scolastica, un ecosistema ricco e multimediale

9 ottobre 2025
Secondo i docenti italiani, l’editoria scolastica sta sostenendo l’avanzamento della scuola quasi quanto i dirigenti scolastici ed è un punto di riferimento nella sua trasformazione, in un contesto in cui questa – secondo un campione rappresentativo del corpo docente italiano - si muove ancora troppo lentamente rispetto ai cambiamenti che investono la società.
È quanto emerge dalla ricerca di Ipsos per l’Associazione Italiana Editori (AIE), dal titolo “Il valore della conoscenza. L’editoria scolastica a sostegno della scuola e del sistema Paese”, dedicato a raccontare come nascono i contenuti didattici, il loro utilizzo da parte dei docenti, la percezione dei dirigenti, e quali figure ne guidano la progettazione e l’impatto sul mondo della scuola e sul Paese.

Nell’indagine – basata sulle interviste a 700 docenti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e focus group con dirigenti scolastici, sempre di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, Istituti comprensivi e Istituti di Istruzione Superiore – emerge una pressione molto forte sui docenti, a volte stressati per le continue richieste di aggiornamento delle loro competenze, ma che desiderano per il futuro una scuola sempre più interattiva, immersiva, digitale (72%) mentre, al momento, la sua velocità di trasformazione è percepita come troppo lenta (50%). In questo contesto sfidante, i docenti si sentono accompagnati prima di tutto dai loro dirigenti (il 41%), poi dagli editori scolastici (37%), quindi dalle famiglie degli studenti (25%).

Il lavoro dietro le quinte

Tre insegnanti su quattro (il 73%), secondo Ipsos, riconoscono la complessità del lavoro richiesto agli editori scolastici per l’ideazione e realizzazione di un progetto editoriale scolastico che non è più fatto dal solo manuale a stampa, ma anche da materiali digitali integrativi cui si può accedere attraverso QRcode presenti nelle pagine del libro di testo, piattaforme delle case editrici ed e-book, e da webinar e corsi. Anche i dirigenti riconoscono “il lavoro dietro le quinte” svolto dagli editori, un motore che riesce a sostenere tutti i miglioramenti riconosciuti.

Il 92% dei docenti è inoltre concorde nel ritenere che l’intero ecosistema editoriale, libri di testo ed estensioni digitali, avrà un ruolo di primo piano nel contesto scolastico dei prossimi dieci anni. Complessivamente, quasi tre quarti degli intervistati (il 73%) valorizzano l’utilità del libro di testo cartaceo nella didattica (assegnando voti da 7 a 10). 

Il ruolo educativo e sociale della scuola è in continua evoluzione, alla ricerca del giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, non solo tecnologica. In tale contesto i docenti italiani appaiono sovraccarichi e poco valorizzati. L'offerta editoriale scolastica è considerata oggi un ecosistema ricco e multimediale e si conferma la base formativa del sapere, in grado di evolvere aiutando la scuola a mettersi in connessione con una società nuova. 

Si evidenzia il ruolo dell'editoria scolastica nell'aggiornamento professionale dei docenti e la richiesta di sostegno formativo su tematiche di ampia rilevanza socio-culturale ed educativa, come l'inclusione e l'intelligenza artificiale. 

Ruolo strategico e responsabilità sociale

“Questo appuntamento è prima di tutto un richiamo forte all’importanza dell’istruzione e di un sapere solido per garantire la crescita del Paese – ha sottolineato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta –. L’editoria scolastica ha un ruolo strategico e una forte responsabilità sociale. Serve che questo investimento e che questo sforzo costante che gli editori scolastici fanno per il futuro del Paese sia accompagnato dalle Istituzioni con provvedimenti adeguati a sostegno del diritto allo studio e della sostenibilità economica del settore”.

“L’editoria scolastica è parte integrante del sistema educativo: garantisce pluralismo, qualità e accesso alla conoscenza – ha dichiarato il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola FrassinettiIl ministro Valditara e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, grazie a un costante e proficuo confronto con l’AIE, sono riusciti ad adeguare, dopo ben 13 anni, i tetti di spesa della dotazione libraria all’inflazione, ad aumentare il Fondo per le famiglie meno abbienti, ad incrementare la flessibilità dei docenti e definire i tempi per recepire nei libri di testo le nuove indicazioni nazionali. Questo Ministero continuerà a sostenere il dialogo avviato con l’AIE per valorizzare il ruolo del libro di testo come strumento essenziale per la formazione e la crescita degli studenti.”

Un punto di analisi privilegiato

Una seconda indagine, l’Osservatorio AIE sulla scuola e sull’offerta editoriale, ha fotografato cosa gli editori vedono attraverso il loro punto di analisi privilegiato: non solo un drastico calo del numero di studenti in vent’anni (tra dieci anni la popolazione studentesca sarà un quarto in meno rispetto a venti anni prima) ma anche un aumento del 39% della popolazione scolastica con disturbi specifici dell’apprendimento (la sintesi dell’indagine è in allegato). Un contesto difficile per chi opera nel settore e gestisce un catalogo attivo di 23.500 titoli (codici ISBN), con 3,6milioni di contenuti didattici digitali. 

Ma come studiano i ragazzi da ciò che vedono gli editori? Lo studio su libro di carta più digitale è la modalità più funzionale: nel 2024/2025 la quasi totalità dei libri scolastici adottati, il 96%, combina il libro a stampa – centrale nei processi di apprendimento – con il formato digitale (e-book) arricchito da contenuti didattici digitali offerti senza incrementi di costo. Il solo e-book invece è poco utilizzato dagli studenti: solo alle scuole secondarie di primo grado si arriva a un quarto di e-book attivati sul totale dei libri adottati, a fronte di una media delle attivazioni sul totale degli adottati pari a un sesto (16,1%). Ma cresce l’utilizzo dei contenuti didattici digitali e, in coerenza con la maggior offerta, l’uso dei QRcode presenti nei libri di testo. 

“Gli editori hanno investito molte risorse in questi anni per essere al passo con ciò che era richiesto dal legislatore, in una logica di servizio e con prodotti di alta qualità – ha sottolineato il presidente del Gruppo Educativo di AIE, Giorgio Riva -. La strada davanti però è molto complessa: riduzione in prospettiva del numero degli studenti, aumento dei bisogni e quindi della diversità dei contenuti rendono sempre più difficile il nostro lavoro. Lavoriamo in un ambito altamente normato: l’invito al Parlamento e al Governo è di lavorare insieme, instaurando un dialogo bipartisan che permetta sostegni e correttivi in aiuto al settore e al tempo stesso sostegni alle famiglie, con provvedimenti come la detrazione fiscale dei libri scolastici”.
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