Prendere ispirazione dalla realtà quotidiana e giocare a trasformare ciò che sembra deteriorato, in qualcosa di nuovo. Questo è il lavoro di ricerca artistica del grafico austriaco Stefan Sagmeister, che per arredare il suo studio di New York, ha scelto di disegnarne, da solo, le sedie. Il risultato? Un complemento d’arredo che si “piega” alle esigenze di chi lo utilizza.
L’idea sviluppata è quella di una sedia composta da centinaia di fogli di carta come imbottitura. Basta strappare uno strato di carta e si ottiene una sedia di colore del tutto differente e quindi nuova, non solo nel colore, ma anche nella texture, ha spiegato il designer. Per raggiungere un risultato di alta qualità, la scelta è ricaduta su una tecnologia di stampa in grado di riprodurre linee molto sottili e una grande varietà di colori; ma soprattutto, una tecnologia capace di abbattere l’impatto ambientale della stampa.
La scelta è ricaduta su HP Designjet L65500 con tecnologia sviluppata da HP Graphic Arts Technology. Il processo di realizzazione dell’opera d’arte, successivamente battezzata Darwin Chair (la sedia di Darwin), ha richiesto la riproduzione di 230 fogli, ognuno con un disegno diverso. L’incrocio di queste fantasie è andato a comporre una texture ideata per rappresentare la creazione dell’universo e della terra, dal principio fino all’era del digitale. Un oggetto di arredo che parla, pensato per durare almeno 50 anni e per il quale è stata scelta la carta HP DuPont Tyvek Banner.
Quella di Sagmeister è una sfida incessante con i materiali, che lui sintetizza così: “Spesso succede che per molti dei miei lavori, in principio, gli stampatori mi dicano che non esiste una realizzazione possibile. Mi piace spingere continuamente il lavoro oltre il limite”. Una scommessa non solo artistica ma altresì commerciale, che può rappresentare un’opportunità anche per gli stessi produttori di stampa commerciale.
Prendere ispirazione dalla realtà quotidiana e giocare a trasformare ciò che sembra deteriorato, in qualcosa di nuovo. Questo è il lavoro di ricerca artistica del grafico austriaco Stefan Sagmeister, che per arredare il suo studio di New York, ha scelto di disegnarne, da solo, le sedie. Il risultato? Un complemento d’arredo che si “piega” alle esigenze di chi lo utilizza.
L’idea sviluppata è quella di una sedia composta da centinaia di fogli di carta come imbottitura. Basta strappare uno strato di carta e si ottiene una sedia di colore del tutto differente e quindi nuova, non solo nel colore, ma anche nella texture, ha spiegato il designer. Per raggiungere un risultato di alta qualità, la scelta è ricaduta su una tecnologia di stampa in grado di riprodurre linee molto sottili e una grande varietà di colori; ma soprattutto, una tecnologia capace di abbattere l’impatto ambientale della stampa.
La scelta è ricaduta su HP Designjet L65500 con tecnologia sviluppata da HP Graphic Arts Technology. Il processo di realizzazione dell’opera d’arte, successivamente battezzata Darwin Chair (la sedia di Darwin), ha richiesto la riproduzione di 230 fogli, ognuno con un disegno diverso. L’incrocio di queste fantasie è andato a comporre una texture ideata per rappresentare la creazione dell’universo e della terra, dal principio fino all’era del digitale. Un oggetto di arredo che parla, pensato per durare almeno 50 anni e per il quale è stata scelta la carta HP DuPont Tyvek Banner.
Quella di Sagmeister è una sfida incessante con i materiali, che lui sintetizza così: “Spesso succede che per molti dei miei lavori, in principio, gli stampatori mi dicano che non esiste una realizzazione possibile. Mi piace spingere continuamente il lavoro oltre il limite”. Una scommessa non solo artistica ma altresì commerciale, che può rappresentare un’opportunità anche per gli stessi produttori di stampa commerciale.
Prendere ispirazione dalla realtà quotidiana e giocare a trasformare ciò che sembra deteriorato, in qualcosa di nuovo. Questo è il lavoro di ricerca artistica del grafico austriaco Stefan Sagmeister, che per arredare il suo studio di New York, ha scelto di disegnarne, da solo, le sedie. Il risultato? Un complemento d’arredo che si “piega” alle esigenze di chi lo utilizza.
L’idea sviluppata è quella di una sedia composta da centinaia di fogli di carta come imbottitura. Basta strappare uno strato di carta e si ottiene una sedia di colore del tutto differente e quindi nuova, non solo nel colore, ma anche nella texture, ha spiegato il designer. Per raggiungere un risultato di alta qualità, la scelta è ricaduta su una tecnologia di stampa in grado di riprodurre linee molto sottili e una grande varietà di colori; ma soprattutto, una tecnologia capace di abbattere l’impatto ambientale della stampa.
La scelta è ricaduta su HP Designjet L65500 con tecnologia sviluppata da HP Graphic Arts Technology. Il processo di realizzazione dell’opera d’arte, successivamente battezzata Darwin Chair (la sedia di Darwin), ha richiesto la riproduzione di 230 fogli, ognuno con un disegno diverso. L’incrocio di queste fantasie è andato a comporre una texture ideata per rappresentare la creazione dell’universo e della terra, dal principio fino all’era del digitale. Un oggetto di arredo che parla, pensato per durare almeno 50 anni e per il quale è stata scelta la carta HP DuPont Tyvek Banner.
Quella di Sagmeister è una sfida incessante con i materiali, che lui sintetizza così: “Spesso succede che per molti dei miei lavori, in principio, gli stampatori mi dicano che non esiste una realizzazione possibile. Mi piace spingere continuamente il lavoro oltre il limite”. Una scommessa non solo artistica ma altresì commerciale, che può rappresentare un’opportunità anche per gli stessi produttori di stampa commerciale.