Quotidiani e periodici

27 luglio 2010
Il fine che si prefiggono i media stampati va sempre considerato sia in fase di progettazione che, successivamente, in fase di impostazione. Il tutto tenendo conto delle esigenze tecniche specifiche che consentono di ottenere la massima qualità.

I periodici e i quotidiani sono stampati paralibrari. Appartengono a questa categoria quegli stampati che hanno la caratteristica di avere una periodicità. Il giornale, il quotidiano, viene stampato e distribuito ogni giorno, mentre la rivista generalmente può essere settimanale, quindicinale, mensile, ecc.
Leggendo la frase pronunciata da uno stampatore “È meglio avere un giornale brutto in edicola che un bel giornale nel cassetto” si comprende perché, a volte, capita di avere tra le mani periodici che non sono stampati in modo ottimale per diversi motivi. Tra questi motivi ci possono essere degli imprevisti tecnici sia sui file come in stampa e confezione oppure la mancanza di tempo. Il rischio è che il periodico giunga in ritardo in edicola o, ancor peggio, che “non arrivi affatto”, con conseguenti danni sia di immagine che di concorrenzialità, quindi mancata vendita e mancati introiti.

 

Puntualità: un must

Alle 6 di ogni mattina, il quotidiano deve essere in edicola su tutto il territorio nazionale: occorre dunque massima puntualità e un’organizzazione efficiente. Per soddisfare questa esigenza è necessario stampare il quotidiano in diversi centri stampa con sedi dislocate in differenti città. Come di seguito vedremo, per ottenere uno stampato simile nei vari centri stampa dislocati sul territorio, occorre aver dei parametri di riferimento misurabili e ripetibili che nulla hanno a che fare con le immagini, testi e grafismi presenti nelle varie edizioni.
Lo stesso procedimento di stampa, la stessa tipologia di carta, il tipo di inchiostro, le stesse condizioni di stampabilità, (forma di stampa, tessuto gommato, ecc.) e l’utilizzo di apposite scale di controllo e di specifici strumenti di misurazione, permettono di ottenere uno stampato simile in tutti i centri stampa.

 

Il ruolo fondamentale della pubblicità

La pubblicità rappresenta il cuore, la fonte economica fondamentale sia del quotidiano che della rivista poiché, senza questa, il costo sarebbe più elevato e, di conseguenza, la vendita sarebbe limitata. Per quanto riguarda il quotidiano possiamo dire che, indicativamente, il suo costo reale è superiore di cinque volte il costo di quello che paghiamo in edicola. Ma la pubblicità è uno dei punti critici, obbliga lo stampatore a mantenere la qualità, in quanto chi la pianifica sia sulla stessa testata a livello locale sia sulle testate concorrenti può controllare e comparare le varie edizioni.

 

La grande concorrenza con gli altri media

La tecnologia permette di essere veloci nella prestampa, stampa e distribuzione, non si può essere rapidi come per le notizie trasmesse via radio, televisione, internet, e telefono (cellulare), ma sulla carta ci si può permettere di approfondire, leggere e rileggere le varie informazioni avendo a disposizione concretamente il materiale stampato. Spesso si parla a sproposito della fine della carta stampata perché altri media stanno gradualmente prendendo il posto del quotidiano e non solo, nello specifico si fa riferimento a internet e alla potenzialità di alcuni cellulari/palmari presenti oggi sul mercato. Non ultimo l’iPad della Apple e altri reader simili destinati, appena saranno pronti i file appropriati allo scopo, ad avere un ruolo di primissimo piano nel mondo della comunicazione ed in particolare nella lettura: la vera biblioteca digitale.
La tecnologia permetterà molto probabilmente di avere due alternative, un giornale cartaceo personalizzato, come pure una rivista, in ogni parte del mondo sfruttando la stampa digitale che ha le caratteristiche di immediatezza nel trasferire il dato digitale su carta, oppure file da leggere quando e come si vuole su strumenti digitali appropriati. Dopo questa riflessione generica sui periodici vediamo quali sono gli elementi tecnici/operativi che ci permettono di realizzare uno stampato conforme alle aspettative del cliente e del lettore e soprattutto alle possibilità che la tecnologia attualmente è in grado di concretizzare.

 

Considerazioni tecniche su giornali e riviste

1. Copie tutte simili ogni giorno e copie tutte simili per ogni numero

I periodici, come tutte le altre tipologie di stampati, devono avere, le medesime caratteristiche di leggibilità, la forza di stampa del nero deve essere la stessa e tale forza deve essere uniforme su tutte le pagine.
Cromaticità (immagini, fondini, didascalie, ecc.) e forza di stampa del nero sono caratteristiche indispensabili al fine di garantire uno stampato qualitativamente ottimale. Il lettore percepisce sensibilmente se il testo è più chiaro o più scuro di un suo riferimento abitudinario e si accorge immediatamente se varia tra le pagine dello stesso stampato. Inoltre, se varia il “nero” del carattere il lettore lo percepisce come una difettosità. Ancor di più il lettore rileva la differenza cromatica, in modo particolare riferita ai grafismi, fondini colorati ed alle immagini, siano esse in scala di grigio o a colori. Tutte le pagine devono presentare la stessa quantità d’inchiostrazione; non devono esserci pagine con minore quantità d’inchiostro (più chiare) e pagine con quantità d’inchiostro superiore (più scure), che oltre a peggiorare la leggibilità fanno sporcare anche le mani al lettore, difettosità assai sgradevole e molto frequente specialmente sui prodotti a carattere regionale.

 

2. Definizione e nitidezza del carattere

Un altro elemento direttamente legato alla quantità d’inchiostrazione è la definizione/nitidezza del carattere, la quale influisce in modo determinante alla sua leggibilità. È consigliabile verificare in più pagine che l’occhio del carattere (la parte che viene stampata) resti perfettamente aperto, in modo particolare nei caratteri con l’occhio “circoscritto”, come per esempio la lettera “o”, “q”, “e”, ecc. specialmente se si utilizzano caratteri (font) molto critici che favoriscono la perdita di nitidezza.
L’utilizzo di un apposito lentino contafili risulta molto utile allo stampatore al fine di verificare attentamente il comportamento e la resa di stampa, in funzione del rapporto carta e inchiostro. La presenza di un’eccessiva quantità d’inchiostro, l’utilizzo di un inchiostro non idoneo, il residuo della carta, ecc. possono provocare (favorire) questo inconveniente, il quale procura sicuramente un abbattimento qualitativo dello stampato, in modo particolare nei corpi di carattere molto piccoli e con “grazie”. Questo problema tecnico determina una leggibilità difficoltosa ed una visione estetica nel suo complesso assai sgradevole. In questo contesto si delinea la scelta delle tipologie di caratteri utilizzati, che determinano diversi punti di analisi:

 

  • tipologie di carattere (lineare/bastoni, graziati, fantasia, ecc.);
  • leggibilità in funzione allo scopo (titolo, testo, didascalia, ecc.);
  • contrasto lineare/graziato che favorisce la leggibilità;
  • numero e dimensione delle colonne;
  • forza di corpo del carattere (normale, grassetto, corsivo, ecc.);
  • interlineatura;
  • spaziatura sopra e sotto i titoli, i testi, le didascalie, ecc.;
  • avvicinamento del carattere (kerning);
  • condizioni di visibilità “Glifi” (fi/ff/ffi/ffl/AV/MM/ecc…*).

Tutti questi accorgimenti si devono applicare in funzione alle specifiche esigenze e si devono integrare con il modulo d’impaginazione utilizzato, il formato, il colore e la struttura superficiale della carta utilizzata, per evitare delle sorprese. È importante osservare attentamente il risultato di stampa, come pure la forma di stampa (lastra) che non deve sfuggire alle attenzioni tecniche.

 

3. Scale di controllo in fase di stampa

Negli ultimi anni, la diffusione degli strumenti di misura ha favorito l’utilizzo delle scale di controllo dello stampato digitale, offset, flexo, rotocalco, ecc. Le scale di controllo sono utili se opportunamente misurate, garantendo la realizzazione di uno stampato qualitativamente ottimale (misurabile e ripetibile). Questo esempio è rappresentativo in modo particolare per quei quotidiani che vengono stampati in diversi centri stampa e che devono avere le stesse caratteristiche cromatiche e di leggibilità,al fine di soddisfare sia le esigenze del lettore che quelle della pubblicità, dove il colore assume sempre un ruolo fondamentale che ne determina un linguaggio. Qualità sempre più indispensabile per avere, tra tutti i centri stampa che riproducono lo stesso prodotto, un unico riferimento oggettivo e, di conseguenza, garanzia di ripetibilità nella stampa.

 

4. Il bilanciamento cromatico

Considerando che le immagini stampate su di un quotidiano provengono da ogni parte del mondo (agenzie, fotografi, image bank, ecc.) ed ognuna ha delle caratteristiche cromatiche differenti, non conoscendo i precisi riferimenti cromatici, se pur si dispone di stampe a colori fornite dal committente, si deve stampare nelle condizioni di bilanciamento cromatico, che rappresenta per lo stampatore un riferimento indispensabile. L’elemento presente sulla scala di controllo riferito al bilanciamento cromatico evidenzia se la stampa è stata eseguita in condizioni ottimali, con il corretto equilibrio cromatico, e permette di verificare se l’immagine è conforme oppure presenta difettosità cromatiche. Tutto questo esclude eventuali non conformità dipendenti dalla fase di stampa, ma presenti nel file. La mancanza di registro dei vari colori in stampa tra i grafismi vincola, in modo determinante, la condizione di bilanciamento cromatico. Questo elemento è utile sia per un controllo visivo, la somma delle tre componenti (Ciano + Magenta + Giallo) di cui è composto devono fare risultare un grigio neutro, sia per garantire la misurabilità strumentale che consente ripetibilità e garanzia di qualità.
Le immagini, caratteri a colori, eventuali “fondi” o decorazioni, devono mantenere costante la densità di stampa, onde evitare variazioni cromatiche indesiderate e garantire la continuità cromatica su tutte le pagine che compongono lo stampato.

 

5. Le immagini passanti

Con questo termine si identificano quelle pagine “frontali” che occupano lo spazio delle pagine pari e delle pagine dispari. Rappresentano uno dei punti più importanti e critici nella fase di lavorazione poiché coinvolgono tutte le fasi operative, iniziando dall’impostazione all’imposizione (caduta macchine), alla stampa ed infine l’allestimento. Aprendo uno stampato in corrispondenza di queste pagine, è possibile verificare l’uguaglianza cromatica fra le due pagine, poiché nel maggior numero di casi è la stessa immagine che occupa due pagine o parti di esse. Di conseguenza, anche una minima variazione cromatica è rilevabile e ai fini qualitativi non “sfugge” né ad un’attenta valutazione visiva di un tecnico, né a un’osservazione superficiale del lettore, in quanto questa condizione lo infastidisce.

 

6. Il registro di stampa

La condizione di registro coinvolge e si combina in differenti modi:

  • tra i grafismi ed il supporto;
  • tra i grafismi di bianca e quelli di volta (questi controlli devono sempre essere effettuati con il lentino apposito).

Il registro tra i grafismi è indispensabile, in modo particolare, per le immagini a colore, senza tale condizione è compromessa la nitidezza, il contrasto e, di conseguenza, il risultato cromatico. La mancanza di registro dei grafismi influenza negativamente anche la leggibilità nel carattere, nel caso in cui questo sia stampato a due o più colori (errore molto grave). Occorre prevedere il fuori registro nei grafismi in modo particolare se questi sono in negativo (caratteri e filetti). La scelta appropriata del colore e del corpo del carattere è fondamentale, in particolar modo se inserito nell’immagine, poiché ne determinano la sua leggibilità, ed una mancanza di registro tra i grafismi provoca, in alcuni casi, l’impossibilità di lettura.

 

7. Il registro di piega

La corrispondenza della piega di cucitura con l’immagine e con il testo, nei suoi spazi di bianco, deve essere garantita dal registro di piega tra le pagine. Se il registro di piega non fosse presente si verificherebbe, per esempio, nel caso di un’immagine passante, la presenza di una parte di bianco del supporto in corrispondenza della cucitura; oppure l’immagine si troverebbe nella pagina corrispondente alla stessa, non allineata, ecc. Mentre ,per quanto riguarda l’impaginazione del carattere,risulterebbero pagine con il bianco distribuito in modo disuniforme, come pure per sbordi di fondini stampati “al vivo”, non allineati tra le pagine, in tal caso, sgradevole alla visione.

 

8. La nitidezza di stampa

La stampa deve presentare un puntino (retino) nitido e “pulito”, senza imperfezioni tali da pregiudicare l’esito qualitativo e cromatico dello stampato. Per verificare che questa condizione si mantenga tale durante la stampa, è indispensabile controllare visivamente l’elemento dello “slur”  e rilevare il contrasto di stampa “K”. Tutto questo è possibile solo se viene utilizzata una scala di controllo finalizzata a tale scopo.
Ricordiamo che l’utilizzo della scala di controllo in fase di stampa aiuta a prevenire l’eventuale non conformità, oltre che, se opportunamente misurata e controllata, a garantire una produzione sempre più qualitativa, vale a dire con tolleranze di ripetibilità inferiori.

 

9. Pulizia del contrografismo

Il grafismo stampato sul supporto non deve presentare graffi o segni indesiderati, ma anche il contrografismo non deve presentare sporchi e /o segni indesiderati. “Stampare bene” non significa solamente avere una precisa riproduzione del grafismo, significa anche avere la massima pulizia nel bianco dei contrografismi del supporto.

 

10. Tipo di punto e lineatura utilizzata in funzione del tipo di stampa e di supporto

La scelta del tipo di retino da utilizzare, riferito alla sua forma e lineatura per i retini tradizionali, e alla dimensione per i retini stocastici, e a nuove tipologie di retini ibridi, concentrici, ecc. va svolta in modo specifico e non casuale. Determinare la tipologia di retino ottimale, per delle specifiche condizioni di stampa, in particolare riferito al supporto utilizzato ed alla tipologia delle immagini e grafismi da riprodurre, rappresenta una condizione che agevola, oltre al risultato qualitativo, anche la macchinabilità produttiva in fase di stampa.

 

11. Sequenzialità cromatica delle pagine

Occorre porre molta attenzione ai contrasti cromatici che possono verificarsi in un quotidiano o in un periodico tra una pagina sequenziale pubblicitaria ed una pagina redazionale dello stampato. Questa condizione spesso non viene considerata in fase di impostazione ed impaginazione dello stampato, generando un contrasto cromatico sgradevole e, a volte, rendendo difficilmente leggibile il testo ed inefficace il messaggio pubblicitario.

 

12. Il trapping tra grafismo positivo e grafismo negativo

La stampa con un grafismo positivo in colore rosso e uno negativo, di colore nero, devono avere una piccola parte del loro contorno in sovrapposizione (trapping), questo al fine di evitare delle parti bianche che apparirebbero in presenza di un “piccolo” fuori registro dovuto per esempio ad una deformazione della carta. Il trapping va considerato in funzione dei colori dei grafismi, della loro dimensione e della tecnologia e condizione di stampa utilizzata.

 

13. Influenza della trasparenza della carta

La trasparenza/opacità della carta assume un ruolo determinante sia nella leggibilità del carattere che nella cromaticità dell’immagine, disturbandone la visione, la lettura e aggiungendo un effetto sgradevole. Si tratta sicuramente di un elemento che riduce qualitativamente l’esito dello stampato quando appare su una pagina redazionale o di pubblicità.
Prima di utilizzare un determinato tipo di supporto, sia cartaceo che non cartaceo, è bene verificare la sua stampabilità, onde evitare sorprese non gradite che possono trasformarsi in contestazioni con il rischio del non pagamento del lavoro effettuato.

 

14. Inserimento della stessa immagine stampata su due supporti diversi

Sempre più spesso osserviamo, nelle riviste e nei quotidiani, immagini che occupano lo spazio di una doppia pagina, le cosiddette immagini passanti. Questa impostazione, in modo particolare se le due pagine sono state stampate su supporti diversi, mettono in evidenza se la stampa e l’allestimento dello stampato sono stati eseguiti in modo ottimale. Come prima considerazione, anche per questo caso, occorre conoscere preventivamente quale sarà il risultato cromatico finale dell’immagine, abbinando le due diverse tipologie di carta. Procedere nella stampa senza conoscerne il risultato può generare, anche in questo caso, contestazioni. Il cliente deve essere a conoscenza di tale differenza e nel caso specifico è consigliabile che approvi tale scelta.

 

Nell’esempio riportato nelle figure, sono presenti evidenti differenze cromatiche negli accostamenti ottenuti su due carte uso mano e tra una carta uso mano e una carta patinata.

 

Conclusione

Sempre più colore e sempre più immagini di qualità, questo deve essere il leit motiv che consentirà ai quotidiani di restare competitivi come gli altri media. Nonostante il tempo limitato a disposizione, è essenziale organizzare la produzione in maniera efficiente. Chi compra uno stampato non giustifica la mancata qualità a causa del “presunto” poco tempo. È necessario concentrarsi sulle automazioni ed ottimizzazioni dei file nel processo di gestione e conversione del colore, individuare, in modo preventivo, le problematiche di trasparenza, di sovrastampa, font, colori spot, ecc., implementare sistemi di controllo e monitoraggio della qualità delle matrici, attuare piani di manutenzione ordinaria della macchina da stampa, meccanizzare l’allestimento, ecc.
Chi ogni giorno in un qualsiasi comparto produttivo non tiene sotto controllo la qualità, inevitabilmente perde il controllo dell’intera struttura produttiva. È una sfida e, come tale, occorre affrontarla senza nascondersi e mettere la testa sotto la sabbia pensando che basta il prezzo “basso” per rimanere sul mercato, mentre la qualità non viene considerata. La tecnologia non aspetta nessuno, come pure ricerca e sperimentazione non sono un optional, occorre applicare le specifiche competenze, sfruttando le sofisticate tecnologie che sono presenti nelle aziende grafiche.

 

Pubblicato su Rassegna Grafica n° 9 - Giugno 2010 -   A cura di Adalberto Monti  e Giovanni Daprà


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