Carta e Grafica, un settore essenziale

4 novembre 2020
Sono rilevanti gli impatti della pandemia e dei provvedimenti adottati sui settori della Federazione Carta e Grafica. Pur in presenza di forti contrazioni degli scambi con l’estero, il saldo positivo della bilancia commerciale è risultato in moderata crescita (+26 mln €). Tengono carte per imballaggio e carte igienico sanitarie.
Il primo semestre 2020 si chiude con una perdita di fatturato di 1,6 miliardi di € (-13,1%) rispetto ai valori già in ripiegamento dello stesso periodo 2019 su cui ha pesato il ridimensionamento delle vendite sul mercato nazionale (-14,1%). 
Pur in presenza di forti contrazioni degli scambi con l’estero, il saldo positivo della bilancia commerciale è risultato in moderata crescita (+26 milioni di €).
Tengono carte per imballaggio e carte igienico sanitarie anche grazie al ruolo “essenziale” durante il lockdown. Il settore dimostra la sua forte vocazione all’economia circolare, continuando a riciclare i materiali provenienti dalle raccolte differenziate urbane.
Per il terzo trimestre 2020 il clima appare meno negativo; per la parte finale dell’anno emergono forti preoccupazioni circa i possibili effetti sull’economia reale dei recenti provvedimenti adottati per arginare il riacuirsi dell’emergenza sanitaria.
La recessione innescata dagli effetti della pandemia da Covid-19 in atto e delle misure adottate per arginarne i contagi sta pesando sensibilmente sulla domanda interna dei prodotti realizzati dai settori rappresentati dalla Federazione (Industria delle macchine per la grafica e la cartotecnica, Industria cartaria e Industria grafica e cartotecnica trasformatrice) che, fortemente connessa con il contesto economico, ha evidenziato nei primi 6 mesi dell’anno in corso un arretramento di oltre il 15%.
Il fatturato complessivo è valutato per il primo semestre 2020 in 10,9 mld €, ben 1,6 mld € sotto il valore dello stesso periodo 2019 (-13,1%), soprattutto in conseguenza del crollo registrato nel periodo primaverile -18,7%, dopo il più contenuto -7,2% del primo trimestre. Occorre segnalare che, riconosciuti come essenziali dal DPCM del 22 marzo 2020, i tre settori della Federazione sono rimasti per la maggior parte attivi durante il periodo di lockdown, pur con alcune intuibili difficoltà legate a disponibilità dei propri occupati, ritardi/mancati pagamenti, difficoltà nelle relazioni commerciali, reperimento di materie prime e restrizioni nei trasporti. 
L’analisi delle componenti del fatturato vede le vendite interne scendere a 6,7 mld € (-14,1%) nei primi 6 mesi, con un’accentuazione tra primo e secondo trimestre (rispettivamente -10,3% e -17,8%); per l’export (4,1 mld €) il ridimensionamento è dell’11,3%, da ascrivere quasi completamente al secondo trimestre (-20,2%). La negativa dinamica della domanda interna è anche alla base del rilevante ridimensionamento delle importazioni che, proseguendo nel trend che aveva caratterizzato l’intero 2019, sono scese del 9,3% nel primo trimestre e del 27,4% nel secondo.

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