Fotografia digitale: valutazione delle immagini

31 gennaio 2011
Per decidere se utilizzare o meno uno scatto e per programmare gli interventi di postproduzione è fondamentale saper analizzare bene tutte le sue caratteristiche. Inoltre, la valutazione deve partire dagli aspetti comunicativi e non tecnici.

La valutazione di un’immagine è sicuramente un processo assai complicato e soggettivo, come in altri settori dell’arte e della creatività è quasi impossibile stabilire cosa piace e cosa non piace. Però possiamo capire se una foto è tecnicamente ben realizzata e se è adeguata alle esigenze di comunicazione dei nostri clienti. Molti operatori delle arti grafiche sanno molto bene come ritoccare le foto, ma a volte non hanno un’idea chiara di quale risultato devono raggiungere perché hanno difficoltà nel valutare le immagini. Per decidere se usare o meno uno scatto o per programmare gli interventi di postproduzione è fondamentale saper analizzare bene tutte le sue caratteristiche. Cercherò quindi di suggerire alcuni spunti di riflessione per elaborare un metodo di giudizio di uno scatto fotografico dal punto di vista tecnico, comunicativo, creativo e compositivo.

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L’efficacia comunicativa dell’immagine

La valutazione deve partire dagli aspetti comunicativi e non tecnici, bisogna da subito selezionare le foto utili alle nostre esigenze di comunicazione, poi eventualmente tra queste sceglieremo quelle tecnicamente migliori.

Il messaggio

Il messaggio che la foto deve comunicare è la sua ragione d’esistere, una foto bella che non comunica nulla è per noi inutile. Infatti, nel mondo delle arti grafiche, le foto hanno sempre uno scopo ben preciso, servono a illustrare un messaggio pubblicitario, a descrivere le caratteristiche di un prodotto, a spiegare l’attività di un’azienda. Bisognerà quindi da subito avere le idee chiare, sapere qual è il risultato che vogliamo ottenere. Consiglio di riflettere a lungo sullo scopo dell’immagine e solo dopo aver chiarito qual è il risultato che si vuole ottenere partire nel processo di selezione e ritocco delle immagini. Farò adesso alcuni esempi concreti.

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Foto di catalogo

Se la nostra foto deve illustrare un prodotto, dobbiamo avere uno scatto in cui questo è chiaramente visibile, bisogna evitare che ci siano troppi soggetti oltre a quello che ci interessa, la luce lo deve descrivere efficacemente in tutte le sue parti, l’inquadratura deve portare l’attenzione dell’osservatore su di esso, nessun elemento esterno alla composizione fotografica deve distrarre o disturbare, il fondo dell’immagine non deve impedire la visibilità delle sue forme. Il prodotto deve essere fotografato o in un ambiente neutro, fondo bianco, nero, grigio, colorato, o in un’ambientazione consona alle sue caratteristiche. Ad esempio, un portamatite può essere fotografato su una scrivania illuminata dalla luce di una persiana, con un’agenda, un libro e un porta-penne. In molti casi si potranno scegliere ambientazioni fantasiose che però esaltino le caratteristiche del prodotto o siano legati al suo nome. A esempio, per esaltare il presunto carattere “divino” di una bottiglia di vino etichettata con il nome di Trinità, si può usare un fascio di luce celeste che la illumini dall’alto su fondo nero, facendola uscire dalle tenebre. A volte, è possibile eliminare gli elementi di disturbo in postproduzione più con un abile taglio dell’immagine che con lo strumento clone. Un particolare significativo del prodotto spesso è molto più interessante di una foto in cui si vede il soggetto per intero insieme ad altri elementi che disturbano. Nella composizione dell’inquadratura si può usare la regola dei terzi, che consiste nel dividere in tre parti uguali l’inquadratura sia in senso verticale, sia in senso orizzontale, il soggetto principale dell’immagine verrà collocato nell’intersezione delle righe divisorie. Se i punti d’interesse sono più di uno si possono sistemare su due punti d’intersezione opposti. Per portare l’attenzione dell’osservatore verso il prodotto si possono utilizzare anche elementi architettonici, linee prospettiche, e altri soggetti che hanno una relazione visiva o funzionale con il soggetto. Il contrasto luminoso deve essere in grado di descrivere bene il soggetto, bisognerebbe evitare di avere luci e ombre senza dettagli, a meno che non siano proprio una caratteristica voluta. I passaggi tonali per quanto possibile dovrebbero essere delicati, graduali, bisognerà evitare posterizzazioni di parti dell’immagine, ma bisognerà anche stare attenti ad avere foto con poco contrasto luminoso e con ombre in cui è chiaramente visibile il rumore dell’immagine.

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Ritratti e figura umana

Valutare una foto della figura umana non è difficile, prenderemo in considerazione solo quelle in cui l’espressione, il movimento, la presenza fisica sono adeguate al messaggio che dobbiamo comunicare, difatti sarebbe quasi impossibile e comunque molto laborioso correggere questi parametri. I difetti di pelle del volto, specialmente in un ritratto, devono essere il meno possibile visibili, senza esagerazioni però, non bisogna dare l’impressione che la cute sia di plastica. Le rughe devono essere conservate se fanno parte dell’espressione del volto e magari attenuate schiarendole. Le occhiaie possibilmente devono essere eliminate a meno che non siano parte dell’espressione del personaggio. La pelle per quanto possibile deve avere un colore uniforme ma la texture non dovrà essere cancellata ma solo attenuata. Denti e bulbi oculari devono essere per quanto possibile di colore neutro, eventualmente si dovranno attenuare le dominanti di colore, attenzione però a non esagerare specialmente con il bianco degli occhi facendo sembrare il soggetto posseduto dagli spiriti. La posa del corpo è assai importante preferibilmente si devono scegliere foto in cui non vi sono arti completamente nascosti, perché il soggetto così sembra mutilato, la posizione degli arti deve sembrare naturale. Bisogna inoltre evitare foto prodotte dall’alto o da distanza ravvicinata, perché tendono a deformare il corpo in maniera sgradevole.

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Risoluzione e nitidezza

L’immagine deve avere la giusta ricchezza di dettagli che comunque è di volta in volta da valutare a seconda delle dimensioni di stampa e del tipo di soggetto, infatti anche un micromosso o un leggero sfocato in un’immagine piccola sono difficilmente percepibili, inoltre spesso un aumento del contrasto luminoso e della maschera di contrasto possono ridurre il fenomeno. Naturalmente la risoluzione del file deve essere adeguata alle dimensioni e alla tecnica di stampa, l’eventuale ricampionamento necessario per adeguare le dimensioni inevitabilmente porta a una perdita di nitidezza, ma non bisogna disperarsi a seconda del tipo di soggetto possiamo ottenere buoni risultati. Infatti, se la foto non ha difetti particolari come rumore nelle ombre, luci senza dettagli, può essere ricampionata, magari con software o plug-in specifici, senza perdere troppo di qualità, soggetti con texture o zone di colore uniforme, come i ritratti, risentiranno meno del ricampionamento che sarà invece percepibile come una caduta di dettaglio in immagini con soggetti ricchi di particolari come paesaggi, riproduzioni di quadri, foto architettoniche.

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I colori

Le scelte fondamentali sono due, l’immagine deve avere dei colori che descrivono la realtà in maniera verosimile o che stupiscano l’osservatore per la loro originalità. Foto che non rispettano né l’una né l’altra condizione sono da ritenersi non corrette.

I cibi dovrebbero essere accostati a colori caldi e atmosfere familiari, difficilmente un piatto di pasta sarà allettante su una tavola blu elettrico posta sul bordo di una strada, invece risulterà assai appetitoso su un vassoio di legno posto in cucina. Invece alcuni prodotti tecnologici possono risultare assai interessanti in ambientazioni fuori dal comune e con colori saturi, magari freddi, ad esempio una macchina sportiva risulterà più accattivante se di colore blu elettrico o rosso fuoco piuttosto che bianco panna o marrone chiaro. Consiglio di cercare di riprodurre i colori conosciuti dell’immagine in maniera il più possibile fedele a quella che è l’aspettativa dell’osservatore. Ad esempio la pelle umana ha un colore noto e bisognerà stare attenti a renderlo nella giusta maniera, ma attenzione una dominante di colore calda, tendente al rosso, al magenta, al giallo, è sicuramente più tollerata, di una fredda tendente al blu, al verde, al ciano, che farà sembrare il soggetto malaticcio. Il colore è un elemento creativo importante di un’immagine e quindi con criterio bisogna sentirsi liberi di scegliere i colori che si ritengono appropriati, senza aver paura di trasgredire le regole.

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Di Rocco D'Errico

Tags: FotoAlbum
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