Maxi-furto di rame alla Zanardi editoriale

4 marzo 2014
Lo scorso 13 febbraio il gesto tragico di Giorgio Zanardi, uno dei titolari, nella notte di domenica 2 marzo i ladri hanno svaligiato l’azienda: rubate bobine di rame per 300 mila euro

Un furto da circa 300 mila euro alla «Zanardi editoriale» di via Venezuala, l’azienda dove lo scorso 13 febbraio si era tolto la vita Giorgio Zanardi, uno dei titolari, sopraffatto dai debiti e dalle difficoltà di far fronte alla crisi economica. Un nuovo colpo assestato alla stabilità dell’azienda che fa sprofondare nello sconforto i 40 operai ancora al lavoro.

Un commando di ladri, formato minimo da cinque persone, entrati in azione tra la sera di domenica e l’alba di lunedì, hanno portato via una valanga di bobine e di cavi di rame. I malviventi hanno prima distrutto l’entrata secondaria del lato est dell’azienda con un muletto e poi sono entrati con un camion. Hanno innanzitutto staccato la corrente elettrica dalla cabina centrale e sono rimasti in fabbrica minimo tre ore a razziare quanto più rame possibile, mettendo fuori uso anche alcuni mezzi di produzione. Portati via anche trapani, un’idropulitrice ed una mountain bike da 500 euro.

"Ci hanno dato il colpo di grazia" dice il delegato della Cgil, Maurizio Magrin. "Sino a sabato eravamo ancora in 40 a lavorare, mentre gli altri sono in cassa integrazione sino al 10 aprile in attesa della decisione del tribunale alla richiesta del concordato preventivo in bianco. Adesso che siamo rimasti senza energia elettrica, ci vorrà minimo una settimana per ripristinare le condizioni di lavoro in sicurezza. E’ la quarta volta che subiamo un furto".

Secco il commento del titolare: "Piove sul bagnato", dice uno dei fratelli Zanardi. "Ma non ci arrendiamo ad assieme a tutti i dipendenti faremo di tutto per onorare le commesse già in piedi".

Fonte: mattinopadova.gelocal.it

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