Ripetibilità di stampa, alcune semplici regole

10 marzo 2013
La ripetibilità dello stampato è estremamente importante: la copia “ok visto si stampi” firmata e datata è un riferimento indispensabile. L’improvvisazione determina l’imprevedibilità.

In alcune aziende grafiche, durante la tiratura, non viene rilevato alcun riferimento sia cromatico che di posizionamento e  la copia “OK Visto Si Stampi”, approvata dal responsabile di stampa o da chi ne fa le veci, viene omessa. La mancanza di questo indispensabile riferimento rappresenta una condizione errata nella gestione della tiratura, in particolare se si effettua la stampa di uno stampato precedentemente realizzato il quale richiede, nello specifico, una continuità cromatica.
La modalità con la quale viene eseguito il controllo della stampa in modo non corretto, è quello di prelevare il foglio nella macchina da stampa piana o la segnatura nella macchina da stampa rotativa, porlo sul foglio o sulla segnatura precedentemente prelevata e, con quest’ultima copia stampata, confrontarlo. In questo modo il riferimento non è più lo stesso che dovrebbe essere, ma cambia continuamente, in funzione dell’operatore che sta stampando, il quale, sostituendo continuamente la copia di riferimento, determina una conseguente e indesiderata variazione cromatica.
Questa condizione non dovrebbe verificarsi e il fatto che accada deve far riflettere. Questo modo di operare rappresenta un grave errore che si ripercuote inesorabilmente sull’esito qualitativo dello stampato.

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DATA E FIRMA SUL FOGLIO “OK”

L’obiettivo primario della fase di stampa è quello di effettuare una tiratura uniforme dalla prima all’ultima copia, ma sappiamo che, sino a quando nella stampa lito-offset esistono queste variabili e condizioni di stampa, è estremamente difficile raggiungere questo obiettivo, pur se notevoli miglioramenti sia riferiti alla macchina da stampa che ai prodotti e alle materie prime sono stati raggiunti. Comunque sia, occorre avere tutte le condizioni che consentano di ottenere la ripetibilità cromatica, il che significa avere ben chiaro il concetto di qualità: un prodotto misurabile e ripetibile entro determinate tolleranze.
La frase convenzionale “OK Visto Si Stampi” indica che il lavoro svolto per quella specifica fase di lavorazione del ciclo produttivo dello stampato, a seguito di un approfondito controllo, è corretto e, di conseguenza, si può procedere alla stampa. La copia “OK Visto Si Stampi” deve sempre essere datata e firmata dal Responsabile di stampa o da chi ne fa le veci (capo turno, capo macchina, cliente, ecc…), perché ha un valore contrattuale di assunzione di responsabilità da parte di chi la firma per approvazione.
Deve essere ben visibile sul piano di controllo e se possibile deve essere attaccata allo stesso, onde evitare che possa essere erroneamente prelevata e/o eliminata.
La Copia “OK Visto Si Stampi” rappresenta il punto di riferimento per l’intera tiratura.
È altresì evidente come questo controllo sia l’ultimo che viene effettuato prima di iniziare la stampa. Occorre verificare attentamente e confrontare il foglio/segnatura con la copia cianografica e/o eventuali campioni approvati dal cliente, effettuare un confronto cromatico con la prova colore e/o eventuali tinte campioni, la sequenzialità delle pagine, l’esecuzione del registro dei grafismi, controllo pieghe, rifili, ecc... Come sempre nulla va lasciato al caso, non bisogna restare nel dubbio. Una dimenticanza o disattenzione possono generare non conformità gravi con conseguenti danni economici i quali possono portare a contestazioni legali e alla perdita del cliente.
Al termine della tiratura è raccomandabile archiviare la copia “OK Visto Si Stampi” nella commessa di lavorazione. Diventerà utilissima per eventuali ristampe, nel caso in cui vi siano nuovi stampati da produrre per lo stesso cliente e/o nel caso in cui vi siano contestazioni.

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ANALISI QUALITATIVA DELLO STAMPATO

La tiratura deve risultare cromaticamente uniforme; se non misuriamo utilizzando parametri di riferimento oggettivi (densitometrici e/o spettrofotometrici) come è possibile ottenere tale risultato?
Viene spontaneo porsi alcune domande:
Abbiamo un indice di riferimento migliorativo della qualità prodotta?
Qual’é la qualità che siamo in grado di realizzare? Migliorarsi non significa nulla se non possiamo valutare il miglioramento (A.M. 03)
Applichiamo tolleranze di riferimento produttive (va bene, non va bene; è conforme, non è conforme; ecc…)?
Per meglio comprendere e conoscere oggettivamente (numericamente) la qualità che ogni azienda è in grado di produrre è consigliabile prelevare delle copie ad intervalli costanti durante la tiratura e conservarle per un determinato periodo (per es. sino a quando lo stampato è stato utilizzato e pagato dal cliente).
L’esame qualitativo dello stampato va effettuato su campioni prelevati durante le varie fasi di lavorazione, in modo costante, in funzione del numero delle copie, della tiratura e del tipo di stampato stesso (difficoltà tecniche - produttive ed esigenze specifiche richieste).

Occorre analizzare le caratteristiche tecniche dello stampato in ogni sua particolarità specifica quali:

  • le varie fasi di lavorazione;
  • le difficoltà riscontrate nelle precedenti realizzazioni;
  • le sequenze operative;
  • la fedeltà riproduttiva;
  • il formato;
  • il numero colori;
  • il tipo di allestimento;
  • i materiali utilizzati;
  • le condizioni di stampa;
  • la macchina da stampa;
  • il tipo di supporto (struttura superficiale, grado di bianco, grammatura, ecc…);
  • il tipo di inchiostro (tiro, viscosità, trasparenza, pigmentazione, ecc…);
  • la sequenza di stampa;
  • il tipo e la lineatura del retino;
  • il rapporto fra grafismo (parte stampante) e contrografismo (parte non stampante);
  • i controlli qualitativi che vengono svolti nelle varie fasi di lavorazione (riferirsi agli elementi della scala di controllo spettrodensitometrica);
  • altro.

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CONOSCERE LE ESIGENZE DEL CLIENTE

Il prelievo e controllo costante del foglio/segnatura durante la tiratura e il confronto cromatico con la copia vistata campione “OK Visto Si Stampi” sono operazioni che hanno un duplice scopo:

1 - conoscere le tolleranze di stampa in fase di tiratura (la qualità che siamo in grado di realizzare). Conoscere le tolleranze è indispensabile per la realizzazione di uno stampato qualitativamente ottimale, perché ci permette di sapere quando la stampa non è conforme. In ultima analisi. la copia “OK Visto Si Stampi” ci informa come deve essere effettuata la stampa; ma chi evidenzia la condizione non idonea? La risposta è definita dalla tolleranza. Questa è in funzione del tipo di stampa, delle condizioni di stampa, delle attrezzature, delle caratteristiche dello stampato e, principalmente, della preparazione professionale dell’operatore.

2 - in caso di contestazione, verificare e conoscere esattamente, dopo quante copie si è verificata la non conformità, o se era già presente all’inizio della tiratura. Avere questa informazione ci permette di essere in possesso di un quadro preciso del danno che l’eventuale non conformità ha generato; inoltre, permette di provvedere sia in merito alla tempistica che in merito all’economia di un’eventuale ristampa.
Occorre considerare che le condizioni di stampa variano durante la tiratura e questa condizione necessita di un controllo costante per tutta la durata della tiratura.
Per effettuare tale controllo occorre conoscere e comprendere esattamente quali siano le esigenze specifiche dello stampato richieste dal Cliente, oltre ad avere un numero definito di copie da prelevare durante la tiratura in momenti prestabiliti. Questo allo scopo di verificare, nel caso di contestazioni e/o non conformità, a che punto, dopo quante copie, la non conformità ha avuto origine come sopra descritto.

Attenzione: su ogni copia/segnatura prelevata va inserita data e ora allo scopo di identificare in modo corretto eventuali non conformità. Quando è possibile, nel caso di un numero elevato di copie, indicare anche il numero del bancale.

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IL SIGNIFICATO DELLE COPIE NUMERATE

È buona norma conservare i campioni di riferimento ed eseguire un campionario dei parametri che siano accettabili e non accettabili. È consuetudine per l’operatore avere un riferimento ottimale, ma mai un limite, superato il quale lo stampato non è più accettabile.
Un consiglio: eseguite una campionatura degli stampati che siete in grado di realizzare, in modo tale da conoscere oggettivamente le tolleranze entro le quali possiamo garantire. Generalmente per tirature brevi si può conservare una copia all’inizio, una a metà ed una copia al termine della tiratura.
Numerose sono le operazioni ed i controlli che lo stampatore deve effettuare ed avere a disposizione una “Tabella Checkup” può solo agevolarlo in questo compito. Di seguito è allegata una “Tabella Checkup” per il controllo del foglio di stampa durante la tiratura e il confronto visivo con il foglio di stampa di riferimento “OK Visto Si Stampi” dei punti da controllare. Questi punti sono già stati precedentemente pubblicati, ma ritengo che vadano costantemente ricordati ed aggiornati allo scopo di ottimizzare sempre più il controllo del foglio/segnatura durante la stampa.
È sempre meglio prevenire l’inconveniente piuttosto che intervenire quando non è più possibile.

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PREVENIRE/GESTIRE/MIGLIORARE

Con le copie prelevate durante la tiratura è consigliabile effettuare un controllo cromatico visivo definito “confronto a ventaglio”. Questo permette di verificare se visivamente si evidenziano differenze cromatiche evidenti. Nella fase di stampa e di conseguenza nella tiratura, non tutti gli stampati presentano le stesse difficoltà. Ci sono stampati più semplici e stampati più complessi, il tutto in funzione della tipologia dei grafismi, della loro copertura superficiale presente sulla forma di stampa, nonché del tipo di supporto utilizzato.
In ultima analisi, l’operatore deve conoscere qual è il suo punto di riferimento per la tiratura e mai sostituirlo; il punto di riferimento è rappresentato dalla copia “OK Visto Si Stampi”. L’operatore deve anche conoscere quando la stampa non è più conforme. Per tale ragione deve avere dei valori oggettivi (tolleranze), uguali per tutti che permettano di produrre uno stampato qualitativamente ottimale.

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SEMPLICI REGOLE

Per il controllo del foglio di stampa durante la tiratura ed il confronto visivo con il foglio di stampa di riferimento “ok” (visto si stampi) occorre:

  1. che sia sempre eseguito utilizzando la medesima fonte luminosa (5000 K). Nel caso specifico quella posta sulla consolle della macchina da stampa;
  2. che i grafismi siano perfettamente a registro, esattamente sovrapposti tra loro;
  3. verificare la sequenzialità delle pagine;
  4. che il registro di piega sia conforme alle esigenze tecniche specifiche dello stampato. Verificare l’allineamento delle bande e la squadratura della segnatura, le perforazioni, il posizionamento ed il corretto funzionamento delle testine colla/acqua;
  5. che vi siano le condizioni di registro fra la “bianca” e la “volta”;
  6. verificare che il colore sia uguale (entro determinate tolleranze) al campione confronto visivo con gli originali e le prove di stampa. Oggettivamente (strumentalmente): utilizzare lo spettrofotometro; il Delta E deve essere preferibilmente < di 3. Questo in funzione delle tolleranze prestabilite dal committente. Il confronto cromatico va eseguito solo quando i grafismi sono perfettamente a registro fra loro. Occorre verificare il registro con un apposito lentino di ingrandimento (contafili);
  7. verificare la quantità di inchiostro (forza di stampa). Nel caso di stampa con colori ciano/magenta/giallo/nero, utilizzando le scale di controllo è possibile misurare le densità di stampa sull’elemento pieno (100%) definendone il valore di riferimento e le rispettive tolleranze;
  8. che il bilanciamento cromatico sia nelle tolleranze di riferimento della copia campione. I grafismi devono essere perfettamente a registro altrimenti le misurazioni effettuate, come pure i controlli visivi, non sono attendibili;
  9. che il grafismo sia nitido e contrastato Verificare tramite gli appositi elementi di controllo che non vi siano sdoppiamenti e/o spostamenti indesiderati in atto (SLUR); nel caso in cui si utilizzi il densitometro occorre controllare che i valori dell’aumento del punto e del contrasto di stampa restino costanti (l’aumento del punto non deve aumentare mentre il contrasto di stampa K non deve diminuire);
  10. che non vi siano segni ed impurità sul grafismo;
  11. che non vi siano sporchi e/o segni sul contrografismo;
  12. verificare che la temperatura del forno sia conforme alle esigenze tecniche/specifiche dello stampato;
  13. che durante la tiratura nel retro del foglio non si verifichino sporchi e/o segni indesiderati, i quali possano compromettere l’esito qualitativo finale dello stampato;
  14. che il tessuto gommato sia pulito prima che generi fogli di stampa non conformi. Nel caso in cui si utilizzi il densitometro occorre controllare costantemente il contrasto di stampa e l’accettazione dell’inchiostro (trapping);
  15. che l’essicazione dell’inchiostro avvenga in modo regolare non generi fenomeni di controstampa o di altro tipo;
  16. che i fogli/segnature stampati non presentino imperfezioni quali ondulazioni, grinze, strappi, ecc. le quali possano avere origini diverse e danneggiare irrimediabilmente lo stampato;
  17. che le copie da prelevare e conservare in momenti prestabiliti durante la tiratura, siano in relazione al numero complessivo di copie da realizzare.

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Ricordarsi che:

  • Occorre sempre specificare quale sia il campione di riferimento conforme (il foglio di stampa “OK visto si stampi”), verificare che sia stato approvato e siglato dal responsabile preposto ed indicare i parametri di accettabilità (tolleranze);
  • Nel caso in cui si verificassero “anomalie” di qualsiasi origine (differenze cromatiche, mancanza di registro di stampa, ecc.), occorre informare tempestivamente il responsabile tecnico e, nel caso in cui sia necessario, il responsabile commerciale che si è relazionato con il Cliente;
  • Sia durante l’avviamento che durante la tiratura, mai mettere le copie “non conformi” (fuori registro, sporche, variazioni cromatiche, ecc.), insieme a quelle “conformi” onde evitare inutili e spiacevoli contestazioni.

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Testo redatto da Adalberto Monti, Consulente e Formatore di stampa

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