Apprezzata l'ultima Tavola Rotonda di Ailog del 2008

26 aprile 2010
Sulla logistica in tempo di recessioneSulla logistica in tempo di recessioneSulla logistica in tempo di recessione

Ha avuto luogo a Milano una Tavola Rotonda organizzata da AILOG (Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management) sull’attualissimo tema “Il Ruolo e le Prospettive della Logistica in un Periodo di Recessione Economica”. Al tavolo di discussione – introdotti da Domenico Netti (presidente AILOG) e moderati da Giovanbattista Marini (past president AILOG) - si sono seduti responsabili logistici aziende produttive e distributive, trasportatori, aziende fornitrici di servizi, che hanno analizzato il problema dai rispettivi punti di osservazione, per capire quali azioni possono essere intraprese per adattarsi ai nuovi scenari.

“La crisi incide profondamente sulle dinamiche industriali, ha detto Claudio Ghiretti (Centrale Adriatica Coop), provocandone una marcata accelerazione, sia verso il successo che per il fallimento. In generale, le difficoltà selezionano i più forti e soprattutto i più flessibili. In questo contesto la logistica assume un ruolo ancora più importante, come funzione volta per sua natura al contenimento dei costi. Tuttavia, anche in presenza di una significativa esigenza di riduzione delle spese, è consigliabile investire in innovazione il 10% di quanto si risparmia.

L’importanza cruciale dell’innovazione, non solo tecnologica ma, soprattutto, di management è stata al centro dell’intervento di Stefano Cabella (Luigi Lavazza): “In un contesto competitivo reso più complesso dalla crisi, l’innovazione di management è tanto più decisiva quando porti all’adozione di soluzioni difficilmente clonabili dalla concorrenza e in questo la logistica può avere un ruolo molto importante”.

Alessandro Lodispoto (SISA) ha sottolineato l’esigenza che, in una situazione di difficoltà generale, si punti a non perdere di vista il risultato pratico delle scelte di organizzazione aziendale alle quali contribuisce il logistico: “A volte, ha commentato, si deve essere disponibili ad accettare forzature, se queste sono finalizzate al raggiungimento di importanti risultati”.

Tuttavia, ha commentato Domenico Netti, è anche vero che, se non si deve perdere di vista la strategia in funzione della tattica, la tattica stessa può divenire strategia di management nel momento in cui sia inquadrata in una logica di medio/lungo periodo.

“Poiché la natura della crisi è essenzialmente di carattere finanziario, ha detto Carlo Ricchetti (Alessi), il compito del logistico è di ridurre le scorte per recuperare risorse economiche, conferendo nel contempo al sistema maggiore efficienza e razionalizzazione. Per stare sul mercato, sarà quindi importante offrire migliori servizi, ma a parità di costo. Anche se nel breve periodo ci aspettiamo una riduzione dei volumi, ritengo che fra tre mesi la domanda possa ripartire e che occorra avere una buona situazione finanziaria per farsi trovare pronti a quell’appuntamento”.

Paolo Guidi (Kuehne+Nagel) ha completato il giro di tavolo, sottolineando come la crisi, pur non essendo certamente una circostanza favorevole, può per certi versi essere un’opportunità: sono numerose le aziende che chiedono ai logistici di intervenire perché hanno bisogno di soluzioni nuove per contenere i costi. “Peraltro, ha aggiunto, non sono le tariffe a fre la differenza tra una realtà e l’altra, bensì il modo di lavorare, la flessibilità, la capacità di fare circolare le informazioni”.

“Per superare la crisi, ha concordato Domenico Netti intervenendo nel dibattito, è molto importante operare

Ha avuto luogo a Milano una Tavola Rotonda organizzata da AILOG (Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management) sull’attualissimo tema “Il Ruolo e le Prospettive della Logistica in un Periodo di Recessione Economica”. Al tavolo di discussione – introdotti da Domenico Netti (presidente AILOG) e moderati da Giovanbattista Marini (past president AILOG) - si sono seduti responsabili logistici aziende produttive e distributive, trasportatori, aziende fornitrici di servizi, che hanno analizzato il problema dai rispettivi punti di osservazione, per capire quali azioni possono essere intraprese per adattarsi ai nuovi scenari.

“La crisi incide profondamente sulle dinamiche industriali, ha detto Claudio Ghiretti (Centrale Adriatica Coop), provocandone una marcata accelerazione, sia verso il successo che per il fallimento. In generale, le difficoltà selezionano i più forti e soprattutto i più flessibili. In questo contesto la logistica assume un ruolo ancora più importante, come funzione volta per sua natura al contenimento dei costi. Tuttavia, anche in presenza di una significativa esigenza di riduzione delle spese, è consigliabile investire in innovazione il 10% di quanto si risparmia.

L’importanza cruciale dell’innovazione, non solo tecnologica ma, soprattutto, di management è stata al centro dell’intervento di Stefano Cabella (Luigi Lavazza): “In un contesto competitivo reso più complesso dalla crisi, l’innovazione di management è tanto più decisiva quando porti all’adozione di soluzioni difficilmente clonabili dalla concorrenza e in questo la logistica può avere un ruolo molto importante”.

Alessandro Lodispoto (SISA) ha sottolineato l’esigenza che, in una situazione di difficoltà generale, si punti a non perdere di vista il risultato pratico delle scelte di organizzazione aziendale alle quali contribuisce il logistico: “A volte, ha commentato, si deve essere disponibili ad accettare forzature, se queste sono finalizzate al raggiungimento di importanti risultati”.

Tuttavia, ha commentato Domenico Netti, è anche vero che, se non si deve perdere di vista la strategia in funzione della tattica, la tattica stessa può divenire strategia di management nel momento in cui sia inquadrata in una logica di medio/lungo periodo.

“Poiché la natura della crisi è essenzialmente di carattere finanziario, ha detto Carlo Ricchetti (Alessi), il compito del logistico è di ridurre le scorte per recuperare risorse economiche, conferendo nel contempo al sistema maggiore efficienza e razionalizzazione. Per stare sul mercato, sarà quindi importante offrire migliori servizi, ma a parità di costo. Anche se nel breve periodo ci aspettiamo una riduzione dei volumi, ritengo che fra tre mesi la domanda possa ripartire e che occorra avere una buona situazione finanziaria per farsi trovare pronti a quell’appuntamento”.

Paolo Guidi (Kuehne+Nagel) ha completato il giro di tavolo, sottolineando come la crisi, pur non essendo certamente una circostanza favorevole, può per certi versi essere un’opportunità: sono numerose le aziende che chiedono ai logistici di intervenire perché hanno bisogno di soluzioni nuove per contenere i costi. “Peraltro, ha aggiunto, non sono le tariffe a fre la differenza tra una realtà e l’altra, bensì il modo di lavorare, la flessibilità, la capacità di fare circolare le informazioni”.

“Per superare la crisi, ha concordato Domenico Netti intervenendo nel dibattito, è molto importante operare

Ha avuto luogo a Milano una Tavola Rotonda organizzata da AILOG (Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management) sull’attualissimo tema “Il Ruolo e le Prospettive della Logistica in un Periodo di Recessione Economica”. Al tavolo di discussione – introdotti da Domenico Netti (presidente AILOG) e moderati da Giovanbattista Marini (past president AILOG) - si sono seduti responsabili logistici aziende produttive e distributive, trasportatori, aziende fornitrici di servizi, che hanno analizzato il problema dai rispettivi punti di osservazione, per capire quali azioni possono essere intraprese per adattarsi ai nuovi scenari.

“La crisi incide profondamente sulle dinamiche industriali, ha detto Claudio Ghiretti (Centrale Adriatica Coop), provocandone una marcata accelerazione, sia verso il successo che per il fallimento. In generale, le difficoltà selezionano i più forti e soprattutto i più flessibili. In questo contesto la logistica assume un ruolo ancora più importante, come funzione volta per sua natura al contenimento dei costi. Tuttavia, anche in presenza di una significativa esigenza di riduzione delle spese, è consigliabile investire in innovazione il 10% di quanto si risparmia.

L’importanza cruciale dell’innovazione, non solo tecnologica ma, soprattutto, di management è stata al centro dell’intervento di Stefano Cabella (Luigi Lavazza): “In un contesto competitivo reso più complesso dalla crisi, l’innovazione di management è tanto più decisiva quando porti all’adozione di soluzioni difficilmente clonabili dalla concorrenza e in questo la logistica può avere un ruolo molto importante”.

Alessandro Lodispoto (SISA) ha sottolineato l’esigenza che, in una situazione di difficoltà generale, si punti a non perdere di vista il risultato pratico delle scelte di organizzazione aziendale alle quali contribuisce il logistico: “A volte, ha commentato, si deve essere disponibili ad accettare forzature, se queste sono finalizzate al raggiungimento di importanti risultati”.

Tuttavia, ha commentato Domenico Netti, è anche vero che, se non si deve perdere di vista la strategia in funzione della tattica, la tattica stessa può divenire strategia di management nel momento in cui sia inquadrata in una logica di medio/lungo periodo.

“Poiché la natura della crisi è essenzialmente di carattere finanziario, ha detto Carlo Ricchetti (Alessi), il compito del logistico è di ridurre le scorte per recuperare risorse economiche, conferendo nel contempo al sistema maggiore efficienza e razionalizzazione. Per stare sul mercato, sarà quindi importante offrire migliori servizi, ma a parità di costo. Anche se nel breve periodo ci aspettiamo una riduzione dei volumi, ritengo che fra tre mesi la domanda possa ripartire e che occorra avere una buona situazione finanziaria per farsi trovare pronti a quell’appuntamento”.

Paolo Guidi (Kuehne+Nagel) ha completato il giro di tavolo, sottolineando come la crisi, pur non essendo certamente una circostanza favorevole, può per certi versi essere un’opportunità: sono numerose le aziende che chiedono ai logistici di intervenire perché hanno bisogno di soluzioni nuove per contenere i costi. “Peraltro, ha aggiunto, non sono le tariffe a fre la differenza tra una realtà e l’altra, bensì il modo di lavorare, la flessibilità, la capacità di fare circolare le informazioni”.

“Per superare la crisi, ha concordato Domenico Netti intervenendo nel dibattito, è molto importante operare

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