Nel 2015 il settore Astucci e Scatole Pieghevoli ha registrato una crescita del fatturato del +4,6% in euro, superiore alla media delle imprese manifatturiere italiane, ma con differenze anche significative all’interno del settore. Segnali di miglioramento anche dal lato dell'efficienza d'uso del capitale investito.
Il settore Astucci e Scatole Pieghevoli conferma livelli di marginalità (9,5%) superiori alla media delle imprese manifatturiere italiane, con un gruppo di “best performers” (quasi un quinto del settore) che evidenziano un livello 2015 dell’EBITDA in percebtuale del valore della produzione superiore al 15%. Redditività industriale media (misurata dal ROI, Return On Investment) risulta in crescita (6,3%).
Tuttavia, si segnala anche la presenza di un gruppo non piccolo (9%) di imprese con livelli 2015 di EBITDA negativi. Vi sono differenze significative anche in termini di redditività e autofinanziamento. Da segnalare che oltre 1 impresa del settore su 4 mostra livelli di redditività (ROI) e autofinanziamento (cashflow) nel 2015 prossimi o superiori al 10%.
Il grado di indebitamento del settore Astucci e Scatole Pieghevoli risulta particolarmente contenuto: nel 2015 il Leverage (Debiti finanziari/Capitale proprio) ha toccato un minimo storico (0,54), con oltre la metà delle imprese del settore su livelli inferiori a 0,5.
Tra le imprese “best performers” del settore Astucci e Scatole Pieghevoli, spiccano le performance particolarmente positive per gli operatori che si rivolgono al comparto cosmetico. Va tuttavia evidenziato come la tendenza in atto, all’interno del settore, ad una diversificazione dei comparti di destinazione impone una maggiore cautela nel leggere i risultati per comparto.
Le vendite all’estero del settore Astucci e Scatole Pieghevoli stanno evidenziando nel periodo più recente dinamiche particolarmente positive, nelle quantità ma soprattutto nei valori: dopo il +5,3% medio annuo in euro del biennio 2014-2015, nei primi tre trimestri 2016 l’export italiano del settore è cresciuto del +13,4% in euro rispetto al corrispondente periodo 2015, con guadagni di quote sui mercati esteri e prezzi medi in aumento, superiori a quelli dei tradizionali paesi competitori, quali la Germania.
Le imprese del settore più orientate ai mercati esteri, o export-oriented, si caratterizzano per livelli elevati di efficienza d’uso del capitale, con un tasso di rotazione del capitale investito di oltre il 20% superiore alle imprese del settore più domestic-oriented. Tale condizione si associa, inoltre, a tempi medi di incasso (giorni clienti) decisamente inferiori, 20 giorni in meno, a quelli tipici delle imprese del settore più domestic-oriented.