Tanti i temi trattati nell’ultimo convegno tecnico GIPEA: il settore delle etichette autoadesive resta un mercato dinamico e in crescita con alcune criticità, ma anche volontà di investire e innovare.
In apertura del convegno tecnico GIPEA, svoltosi a novembre a Milano, il presidente Elisabetta Brambilla ha sottolineato come le tematiche ambientali siano direttamente correlate con il settore etichette. Basti pensare alla Plastic Strategy europea: si riconosce l’utilità della plastica, ma si evidenzia che esiste un forte impatto ambientale e di inquinamento. “Il nostro settore – prosegue – mostra un andamento positivo del 6% dal 2016 al 2017. L’Italia è al quarto posto in Europa quale produttore di etichette autoadesive”.
Il fronte digitale e la tecnologia flexo
Dall’Osservatorio Finat Radar emerge un aumento delle macchine digitali: in Europa il 29% sono inkjet/ibride, mentre il 71% sono a toner; in Italia i numeri sono differenti, infatti, il 41% sono a toner, mentre il 59% sono inkjet/ibride. Nei prossimi 18 mesi, la previsione d’acquisto per le inkjet/ibride è del 73%, mentre soltanto del 27% per quelle a toner. Il 69% prevede di installare attrezzature per il finishing.
Osservatorio Economico
Dalla quinta edizione dell’Osservatorio Economico GIPEA emergono dati interessanti che delineano un quadro sul trend del mercato.
In 5 Regioni – Lombardia, Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto – si concentra il 76% delle aziende del campione. L’Italia si conferma tra i Paesi con maggiore crescita. I dati rilevati confermano un trend di crescita anche per il 2018: si evidenzia un aumento del 2,2% del fatturato etichette nei primi 9 mesi del 2018. Le imprese di minori dimensioni registrano una decrescita. Gli acquisti di materiali autoadesivi confermano la crescita dei volumi.
La situazione reddituale è positiva se pur con margini in lieve contrazione. Si ferma la crescita dell’Ebidta a valore, mentre in percentuale si registra una riduzione.
Focus sugli investimenti
Il 2017 è stato un anno di investimenti, se pure con una redditività anche essa in flessione. Le immobilizzazioni crescono ulteriormente nel 2017, in virtù di un’accelerazione degli investimenti.
La propensione ad investire è del 5,7% dei ricavi. Non necessariamente gli investimenti sono correlati alla crescita, sembrano invece più correlati investimenti e marginalità.
Inoltre, c’è sostanzialmente una conferma della solidità finanziaria. Le aziende continuano a capitalizzarsi e conservano un atteggiamento prudente verso la leva finanziaria.
Emergono anche buone performance da parte delle aziende di medie e piccole dimensioni. I numeri oggi dimostrano in modo incontrovertibile che la dimensione dell’azienda non conta e nel settore continuano ad operare aziende capaci di presidiare nicchie redditizie… ma è solo un fatto di tempo? Le aziende di dimensione media e grande conseguono una maggiore produttività del personale. Si conferma inoltre la dispersione dei risultati operativi intorno alla media e, parallelamente, si conferma la dispersione della redditività del capitale investito.
In sintesi, nel 2017 il settore registra una crescita sostenuta e mantiene una buona marginalità, se pure in lieve flessione rispetto al biennio precedente. In generale dunque i margini sono positivi, ma in flessione.