In apertura di incontro il Presidente della Federazione, Paolo Culicchi, ha illustrato i dati congiunturali dei comparti industriali rappresentati, evidenziando che nonostante il leggero ottimismo di fine 2013, il 2014 non ha ancora interrotto il trend negativo degli ultimi semestri, con gli opportuni distinguo che vedono il comparto grafico maggiormente caratterizzato da una situazione di difficoltà e persistenti negatività rispetto agli altri. Un quadro che evidenzia la grande difficoltà di settori con scarsa apertura al commercio internazionale e legati a consumi non considerati primari all’int erno di un periodo congiunturale sfavorevole.
Il rilancio potrebbe essere legato ad alcune iniziative, più volte ribadite nelle opportuni sedi istituzionali, come la detrazione della spesa per l’acquisto di libri e abbonamenti a quotidiani e periodici, la detassazione della pubblicità incrementale, un sostegno all’industria manifatturiera con una riduzione dei costi energetici.
Se la riduzione dei consumi interni pesa sull’andamento congiunturale, il fenomeno della digitalizzazione può portare anche a profondi cambiamenti strutturali, le cui ripercussioni potrebbero produrre effetti ad oggi complessivamente non dimensionabili.
E’ su questo aspetto che si è focalizzata la ricerca condotta da IPSOS e illustrata da Nando Pagnoncelli, Direttore dell’Istituto di Ricerca. La ricerca “Il piacere di voltare pagina: il libro di carta nell’era digitale” ha infatti indagato l’incidenza del processo di digitalizzazione sui libri, evidenziando in linea generale l’assenza di visioni apocalittiche per il futuro. Infatti, non solo i principali fattori che incidono sulla riduzione dei volumi di prodotti stampati sono correlati ad aspetti diversi dallo sviluppo dei media digitali, ma il nostro Paese è altresì connotato da alcuni specifici trend, quali l’elevato tasso di invecchiamento della popolazione, il basso tasso di istruzione e la scarsa abitudine alla lettura che rallentano inevitabilmente l’affermazione del processo di digitalizzazione.
La carta quindi non scomparirà, anzi il libro è tuttora preferito all’e-book. Saranno comunque gli imprenditori del settore a dovere dare un ruolo nuovo al prodotto, sia nei contenuti, sia nella confezione e nell’uso. Un fenomeno quindi che rappresenta più una sfida che non una minaccia.
Partendo dalla ricerca illustrata, Andrea Biondi, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha coordinato la successiva tavola rotonda per raccogliere il punto di vista dei Presidenti di Assografici, Giovanni Battista Colombo, di Assocarta, Paolo Culicchi, di Aci mga, Marco Calcagni, di Aie, Marco Polillo e di Anes, Antonio Greco.
Oltre ad evidenziare gli elementi che incidono pesantemente sull’attuale quadro, quali i bassi tassi di lettura e la riduzione degli investimenti pubblicitari sui media cartacei, le misure ritenute da tutti necessarie per una rinnovata spinta alla crescita si riconducono al sostegno mirato da parte del pubblico, all’accelerazione del cambio generazionale e della riduzione del gap digitale nelle aziende, alla realizzazione di contenuti di qualità, alla migliore promozione degli aspetti di sostenibilità e riciclabilità della carta.
La Federazione della Filiera rappresenta i comparti industriali di Assografici (grafica e cartotecnica), Assocarta (carta) e Aci mga (macchine per la grafica e cartotecnica); una filiera che consta di più di 20mila aziende con circa 180 mila addetti ed un fatturato di 23 miliardi di euro pari all’1,5% del PIL italiano.