Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo presentati da FEDERMACCHINE, la federazione delle aziende del comparto, che ha ospitato l’incontro con il presidente della piccola industria (e vicepresidente) di Confindustria, Vincenzo Boccia, incentrato sul tema “PMI agire per lo sviluppo”.
Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche FEDERMACCHINE, nel 2012, la produzione è rimasta sostanzialmente stabile, scendendo, dello 0,8%, sotto i 29 miliardi di euro. Metà delle associazioni che fanno capo a FEDERMACCHINE hanno registrato un calo del fatturato. Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 21,8 miliardi, +2,2%, realizzando un nuovo record. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Cina, (2 miliardi di euro -11%), Germania (1,9 miliardi di euro, +6,5%), Stati Uniti (1,9 miliardi di euro, +17,2%), Francia (1,4 miliardi di euro +1%).
Le consegne dei costruttori sul mercato interno, già poco brillanti nel 2011, sono diminuite dell’8,9%, a meno di 7,2 miliardi di euro. La debolezza del mercato italiano, che nel 2012 valeva 11,4 miliardi (-8,1%), ha penalizzato anche l’import, -6,8%. Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’estero. A conferma di ciò è il dato di evoluzione della quota di export su produzione, cresciuta, in dieci anni, di dieci punti percentuali fino a toccare, nel 2012, il 75%.
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Giancarlo Losma, presidente FEDERMACCHINE, ha espresso soddisfazione per l’introduzione nel Decreto del Fare della misura per l’agevolazione degli investimenti in beni strumentali sul modello della legge Sabatini (1329/1965) che permette all’acquirente di dilazionare il pagamento del bene fino a 5 anni a tasso agevolato, e che molto ha contribuito allo sviluppo del paese dal 1965 a oggi. Ha sottolineato: “L’inserimento di questo provvedimento nel decreto è un ottimo successo per gli organi di rappresentanza come la nostra federazione, ma lo sforzo fin qui fatto sarà vanificato se gli organi di governo non accelereranno la fase di finalizzazione della stessa in modo che le imprese possano effettivamente richiedere i contributi a partire dall’inizio del 2014. L’altro provvedimento per il quale esprimiamo grande favore è quello dei minibond, vere e proprie obbligazioni emesse dalle PMI e sottoscritte da investitori istituzionali”.
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Vincenzo Boccia si è rivolto agli imprenditori affermando che l’obiettivo dell’Italia deve essere quello di restare un Paese industriale e le aziende possono farlo attraverso la capacità di intercettare nuovi mercati e la consapevolezza delle potenzialità dell’Italia. Secondo Boccia, è necessario agire presto e le istituzioni devono aiutare le imprese mettendole in condizioni di essere competitive, attraverso interventi organici di politica economica. “Viviamo in tre Paesi - ha affermato Boccia - un Paese mediatico, un Paese legale e il Paese reale. Si deve aprire la stagione della consapevolezza, per riuscire a costruire un Paese diverso”.
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