Non poteva mancare, per rendere completo il nostro ritratto degli operatori grafici di Calabria e Basilicata, la testimonianza dei loro fornitori. Delle aziende grafiche attive nelle regioni oggetto d’analisi di questo Dossier, i fornitori tracciano un quadro complesso e diversificato. Tante sono le difficoltà che gli operatori si trovano a dover affrontare, non da ultime quelle legate alle generali carenze infrastrutturali ed economiche del territorio e alla totale mancanza di istituzioni quali scuole ed enti associative cui fare riferimento. Tanti sono altresì i pregi di un tessuto abitato da realtà piccole e medio-piccole, caparbie e con tanta voglia di rendersi competitive. Aziende di padri e di figli, combattute tra le radici tradizionaliste delle “vecchie generazioni” e l’entusiasmo tecnologico e innovativo delle generazione più giovani.
LE INTERVISTE
1) GIUSEPPE RUSSO, Responsabile vendite Calabria, Basilicata e Isole
GRUPPO SAMOR - Bologna
Il Gruppo Samor è specializzato nella fornitura di soluzioni per la stampa a trecentosessanta gradi. Grazie alla rete di depositi capillarmente distribuiti in tutto il territorio nazionale, il gruppo è in grado di seguire il cliente da vicino e di offrire un servizio veloce e puntuale. Nelle due regioni oggetto d’analisi del nostro Dossier, il Gruppo Samor opera con due canali diversi, ma paralleli: il deposito centrale del quartier generale di Pianoro (BO) e i depositi di Puglia per la Basilicata, e di Sicilia per la Calabria.
In un mercato estremamente competitivo quale è quello grafico e a fronte di un tessuto imprenditoriale fortemente caratterizzato da imprese medio piccole, Samor deve rispondere a specifiche esigenze in termini di standard qualitativi e personalizzazione del prodotto per soddisfare le diverse condizioni operative delle sale stampa nonché delle stesse macchine da stampa.
RG: Quali sono i tratti distintivi degli operatori grafici di Calabria e Basilicata?
RUSSO: Per lo più si tratta di realtà medio piccole che commercializzano i loro prodotti a livello regionale. Chiaramente vi sono delle eccezioni anche se non sono moltissime. La maggior parte di queste aziende non è di recentissima costituzione e sovente ci si trova a parlare con il vecchio titolare che vorrebbe passare la guida dell’azienda al figlio. Oggi si fa sempre più fatica. I giovani sono attratti dalle nuove tecnologie che probabilmente saranno il futuro, ma per le aziende a conduzione familiare, dove al massimo vi sono due o tre impiegati, se non impari a usare la macchina da stampa e/o a capire gli sforzi che richiede produrre uno stampato, il rischio è quello di fare scelte sbagliate, come posizionamento errato del prodotto venduto o investimenti in attrezzature che in realtà non servono.
RG: Le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale sono numerose, soprattutto in aree complesse come quelle indagate dal nostro Dossier. Quali sono a suo avviso le maggiori difficoltà riscontrate dagli operatori di Calabria e Basilicata?
RUSSO: Credo che il primo grande problema riguardi l’erosione dei margini operativi. Un fenomeno che se unito alla difficoltà di incassare regolarmente rischia di formare un binomio che può mettere in difficoltà diverse aziende italiane. A tale evidente problematica si sommano altri fattori critici. La confusione creata dall’affermarsi delle diverse tecnologie, ad esempio, che sta mettendo a sua volta in crisi il mercato. Si verifica, a nostro giudizio, uno spostamento degli obiettivi, viene cioè prestata troppa importanza al prezzo e troppo poca alla qualità. La guerra del prezzo non paga, ed è risaputo. Come è risaputo che non tutti gli stampati sono uguali come non tutti i prodotti di consumo sono gli stessi. Da parte loro, gli stampatori dovrebbero sempre puntare a dare al proprio stampato il valore che merita, ma il periodo non è dei migliori e fare l’imprenditore diventa obiettivamente sempre più complesso.
RG: A proposito di tecnologia, qual è l’approccio degli operatori grafici del territorio al digitale?
RUSSO: Anche se può sembrare strano, per le aziende del Meridione il digitale diventa sempre più spesso un complemento. Ovvero per cercare di dare al cliente un servizio completo, gli stampatori si sono dotati quasi tutti di tecnologie digitali, dalla più costosa alla più economica. Nella maggior parte dei casi si usano queste macchine per le basse tirature.
RG: L’avvalersi di personale qualificato rappresenta oggi uno strumento efficace per sostenere la competitività delle aziende. Qual è la situazione sul fronte della formazione grafica nel territorio di nostro interesse?
Russo: Certamente quello della formazione è uno dei grandi problemi che assillano il meridione. Nel territorio mancano le scuole grafiche, fatta eccezione per qualche realtà salesiana. Di corsi professionali se ne organizzano molto pochi e difficilmente gli operatori trovano il tempo per prendervi parte. In pratica gli stampatori devono fare da soli e con grande difficoltà. Ai margini già risicati bisogna far corrispondere un impegno sempre maggiore in azienda. Il tutto per arrivare allo stesso fatturato dell’anno precedente: con il costo dello stampato che scende sempre più, le aziende devono, paradossalmente, lavorare molto di più.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti della vostra clientela in queste regioni.
Russo: Variegata. Preoccupata (per gli incassi). Innamorata del proprio lavoro!
2) NORBERTO LONGO, Account Manager Basilicata e Puglia
MACCHINGRAF – Ospiate di Bollate, Milano
Macchingraf è leader in Italia nella fornitura di soluzioni integrate per l’industria delle arti grafiche. Fa parte del Gruppo multinazionale olandese Corporate Express, che comprende oltre 20 società e conta 30.000 dipendenti in tutto il mondo. L’attività di ricerca, orientata a soddisfare le esigenze dei clienti, determina una continua evoluzione dell’offerta di soluzioni: non da ultimi, la macchina da stampa Heidelberg di grosso formato, di imminente uscita, e il sistema Macchingraf Sprint Shop per l’acquisizione di ordini in automatico via web, a testimoniare l’attenzione riservata anche al workflow. L’offerta di Macchingraf nel nostro Paese spazia dai sistemi di prestampa alle macchine da stampa offset Heidelberg e roto-offset Goss per commerciali, dai sistemi di piega alle attrezzature per cartotecnica Heidelberg ai sistemi di taglio Polar ai prodotti di consumo Macchingraf Sprint. Il nuovo Centro Logistico dell’azienda dispone di oltre 100.000 parti di ricambio diverse per prestampa, stampa e legatoria.
RG: Come Macchingraf siete molto presenti in tutto il Sud Italia. Vuole tracciare un ritratto del tessuto imprenditoriale grafico della Basilicata, regione della quale si occupa?
Longo: Il tessuto imprenditoriale grafico della zona di Matera si compone prevalentemente di stampatori, circa il 95% degli operatori presenti, cui si affiancano solo due legatorie di piccole dimensioni. Per quanto riguarda gli stampatori, prevalgono nella regione le realtà di piccole e medie dimensioni, con una media cha va dai 5 ai 9 dipendenti: si tratta di tipografie che hanno alle spalle uno storico considerevole. Ad affiancarle è un gruppo abbastanza consistente di aziende più grandi, che contano dai 20 ai 35 dipendenti. Il raggio d’azione di queste realtà, piccole e medio-piccole, non va oltre l’area della provincia di Matera. Unica eccezione, le due grosse aziende del territorio che si avvalgono di uffici di rappresentanza anche a Bari. Sul fronte delle tipologie di produzione, prevale certamente la stampa commerciale, nello specifico di depliant, cataloghi e prodotti per supportare la grande distribuzione. Abbastanza diffusa è altresì la stampa di prodotti di qualità.
RG: Si tratta dunque di un tessuto imprenditoriale abitato prevalentemente da realtà di piccole e medio-piccole dimensioni. Quali problematiche incontrano nel condurre la propria attività?
LONGO: Mantenendoci sullo scenario di Matera, la principale difficoltà riguarda l’esaurirsi delle commesse, soprattutto le più grosse. Incide in questo caso la concorrenza cinese. Voglio portare un esempio: fino a qualche anno fa proprio nella provincia di Matera c’era un indotto elevatissimo dovuto al settore del salotto, che pian piano si sta trasferendo in Cina. Se si aggiunge che non vi sono forze economiche tali da incentivare l’acquisto dei beni, viene da sé che tale commistione di problematiche costituisca un blocco degli investimenti e di conseguenza della dinamicità della categoria.
RG: Con quali strategie gli operatori grafici della regione cercano di mantenere la propria competitività?
LONGO: Parlare di strategie sarebbe eccessivo. Si tratta infatti di aziende piccole e dal carattere artigianale che vedono nel quotidiano sopravvivere l’unica strategia. Vi sono comunque realtà che hanno voluto avvicinarsi al settore del digitale, ma una buona parte ha poi dovuto fare retromarcia, perché ha gestito il passaggio con la mentalità del tipografo e non con quella di chi vuole sfruttare appieno le peculiarità e le potenzialità della stampa digitale.
RG: Altra questione allarmante è la formazione. In Basilicata non vi sono infatti scuole o istituti di riferimento per il settore grafico. Come si comportano gli operatori per sopperire tale carenza?
LONGO: Alcuni degli operatori grafici della regione hanno scelto, e scelgono, di investire sui propri figli, o parenti, iscrivendoli a scuole del Nord o di altre zone d’Italia. Del resto, in questa zona non solo non esistono scuole ma non vi è nemmeno la cultura della formazione. Purtroppo questa mancanza nel trasferimento delle conoscenze ha un’ulteriore preoccupante conseguenza: il cambio generazionale risulta infatti molto difficoltoso.
RG: Concludiamo l’intervista con tre aggettivi che descrivano gli operatori grafici della Basilicata.
LONGO: Caparbi, fedeli alla tradizione, poco intraprendenti.
3) SALVO VINCIGUERRA
Account Manager Calabria e Sicilia Orientale
RG: Per conto di Macchingraf, lei si occupa della Calabria, l’altra regione protagonista del nostro Dossier. Vuole descriverci gli operatori del territorio, mettendone in evidenza le principali caratteristiche?
VINCIGUERRA: Il settore grafico della Calabria è costituito da numerose aziende storiche di medio-piccole e piccole dimensioni. Si tratta, per la maggior parte dei casi, di realtà artigiane e a gestione familiare, spesso con meno di dieci dipendenti. In questo tessuto si distinguono, poi, poche ma importanti aziende di dimensioni rilevanti, con spiccate caratteristiche imprenditoriali e un’accentuata propensione tecnologica. La dotazione tecnologica della regione rispecchia, in generale, tale contesto produttivo variegato: nel territorio sono infatti presenti strutture equipaggiate con macchine lunghe, come le 70x100, a 8 e 10 colori, destinate a produzioni particolari e di qualità, e le 70x100 (6 colori) con verniciatura, dedicate al mondo cartotecnico. Accanto a queste, vi sono poi realtà che si avvalgono di impianti piccoli ma caratterizzati da importanti contenuti tecnologici, come le stampanti 35x50 a 5 colori con verniciatura e uscita lunga, indirizzate alla stampa di alta qualità per il settore turistico. Sul fronte produttivo, la tendenza è quella di attrezzarsi per offrire una vasta gamma di servizi ai propri interlocutori: tutte le aziende puntano a rivolgersi a diversi settori di produzione, da quello editoriale alla cartotecnica. Settore prediletto rimane comunque quello della stampa commerciale.
RG: In questo tessuto imprenditoriale abitato da realtà grafiche differenti, qual è, in generale, il raggio d’azione degli operatori?
VINCIGUERRA: Le aziende grafiche di piccole e medie dimensioni del territorio si rivolgono generalmente a un bacino di utenza provinciale. Le realtà più grandi riescono invece a uscire da questa area circoscritta e si rivolgono al mercato regionale e nazionale, soprattutto nei settori dell'editoria, del turismo e della cartotecnica.
RG: Sono numerose le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale. Per quanto riguarda il territorio di nostro interesse, quali sono i principali problemi riscontrati?
VINCIGUERRA: Per il territorio in questione, le problematiche più rilevanti sono sicuramente legate al decentramento della regione. Questa location al di fuori delle usuali rotte commerciali e interessata da una generale carenza di infrastrutture comporta enormi difficoltà di comunicazione, trasporto e organizzazione logistica.
Costretti a rendersi autonomi, gli operatori grafici devono pianificare ingenti investimenti per concludere il ciclo produttivo e offrire un servizio completo anche sul fronte di magazzino, distribuzione e logistica. Tutto questo anche laddove i margini operativi risultano essere sempre più ristretti e la concorrenza sempre più numerosa. Le scelte di investimento quindi portano le aziende a dover prendere decisioni coraggiose, che rendono il settore altamente concorrenziale e fortemente selettivo.
RG: A proposito di investimenti, sulla base di quali strategie le aziende grafiche della Calabria cercano di sostenere la propria competitività?
VINCIGUERRA: Direi che si possono distinguere due differenti attitudini strategiche. Le aziende più piccole sono alle prese con il cambio generazionale: i più giovani credono negli investimenti e puntano dritti a sostituire tecnologie ormai obsolete con altre innovative e avanzate, in particolare con macchine pluricolori completate da flussi di lavoro che possano ridurre i tempi nelle varie fasi di lavorazione (pre-press-press-post-press). Il digitale viene però ancora visto come attrezzatura di completamento e non come vera fonte di reddito. Altro discorso bisogna fare per le realtà di maggiori dimensioni, tra le quali vige un forte spirito innovativo e una decisa propensione per le applicazioni speciali, in particolare nei settori cartotecnico ed editoriale. Il trend del momento riguarda l’acquisto di macchine con voltura e macchine con elemento di verniciatura. Del resto, è proprio in Calabria che si stampa la famosa enciclopedia Treccani.
RG: Altra questione difficile è la formazione del personale. Nel territorio non vi sono infatti scuole o strutture formative cui appoggiarsi. Come sopperiscono a tale mancanza gli operatori grafici del territorio?
VINCIGUERRA: Purtroppo la situazione non è facile da affrontare. In entrambe le regioni mancano centri di formazione e strutture specializzate e manca di conseguenza personale qualificato a tutti i livelli. L’unica via possibile per sopperire a tale carenza è quella di rivolgersi a fornitori e partner oppure a enti e strutture esterne, una scelta che implica d’altra parte ulteriori investimenti. Non tutte le aziende possono permetterselo.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti dei vostri clienti in queste regioni.
VINCIGUERRA: Sicuramente l’impegno a creare e far crescere un’impresa in questo territorio ha forgiato il carattere degli imprenditori calabresi che mostrano oggi una forte e non comune capacità di adattamento alla varie situazioni. Dovendo scegliere tre aggettivi per descriverne il carattere, opterei per caparbi, orgogliosi e instancabili lavoratori.
4) MASSIMILIANO CALVARESI, Responsabile Commerciale della divisione stampa a colori di medio e grande formato
ROLAND DG MID EUROPE – Acquaviva Picena, Ascoli Piceno
Presente nel mercato italiano dal 1991, Roland DG è specializzata nella fornitura di prodotti e soluzioni per il mondo della grafica, dell’incisione e della modellazione 3D. L’azienda segue Calabria e Basilicata, due mercati in continua evoluzione, attraverso una presenza costante, come avviene per il resto del territorio nazionale: nonostante non vi siano dealer autorizzati, Roland lavora infatti quotidianamente in queste aree tramite il suo canale commerciale.
RG: Roland si contraddistingue per l’attenzione con cui segue i clienti. Lei opera sulle due regioni protagoniste del Dossier: vuole dunque tracciare un ritratto del tessuto imprenditoriale grafico di Calabria e Basilicata?
CALVARESI: In Calabria e Basilicata coesistono realtà diverse, che vanno da aziende di piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare e con un forte radicamento nel territorio, sino ad aziende più grandi e strutturate, tipografiche e serigrafiche. La presenza di altri mercati e operatori di realtà regionali attigue, come Puglia e Campania, crea nel bacino d’utenza degli operatori grafici una sorta di concorrenza indotta. Le realtà di queste due regioni sono, per così dire, ambivalenti. Se da un lato esistono peculiarità consolidate, come tipografie offset e serigrafie, che si stanno aprendo lentamente alle nuove tecnologie, dall’altro bisogna riconoscere la presenza sempre più diffusa di imprenditori più giovani che stanno approcciando in maniera concreta il digitale, godendo di tutti i vantaggi che ne conseguono e fungendo spesso da terzisti per le aziende più “classiche” sopra citate.
RG: Gli operatori di Calabria e Basilicata evidenziano dunque una peculiare dinamicità interna, in un mercato caratterizzato dall’elevata concorrenza. Come giudica la domanda di prodotti grafici del territorio?
CALVARESI: In queste regioni la domanda in realtà esiste. Come succede in altre parti d’Italia, la richiesta del mercato corre più in fretta dell’adeguarsi degli operatori. La gente di Basilicata e Calabria è molto propensa a muoversi, per studio e per lavoro. Vedendo come l’esigenza grafica viene soddisfatta in altre parti d’Italia con centri strutturati (service, copy center, centri multimedia), pretende giustamente di trovare le stesse realtà sul proprio territorio.
RG: Una domanda pressante rappresenta certamente un forte stimolo. Quali sono invece le principali problematiche che le aziende grafiche delle due regioni si trovano a dover affrontare?
CALVARESI: Una delle principali problematiche è sicuramente quella logistica, che fa ancora da freno a uno sviluppo più armonico. La conformazione fisica dei territori non è sicuramente supportata da un sistema d’infrastrutture adeguato (si pensi alla A3 o ai trasporti ferroviari o alla collocazione degli aeroporti). Gli operatori devono pertanto confrontarsi con un territorio non facile da percorrere, che rende difficile la mobilità e l’accessibilità.
RG: Da quanto detto finora, emerge dunque il ritratto di un tessuto grafico vivace e pronto ad accogliere le sfide del mercato, penalizzato d’altra parte da carenze di tipo infrastrutturale ed economico. Come Roland dispiega il proprio impegno per assistere e aiutare gli operatori del territorio?
CALVARESI: In queste regioni i margini di crescita sono virtualmente ampi. Proprio per questo, è molto importante diffondere, per un brand come Roland, cultura d’impresa e know-how, stabilendo uno stretto contatto con gli operatori locali e incentivando soprattutto l’interscambio tra di loro. Gli operatori del settore si spostano sul territorio per visitare fiere e open house, spesso fuori dalla propria regione. Bisogna supportarli negli investimenti per aiutarli a migliorare e implementare il parco macchine.
RG: Dal punto di vista delle risorse umane, come si comportano le aziende grafiche calabresi e lucane?
CALVARESI: So che da parte degli operatori c’è l’esigenza di avere personale qualificato. Le realtà medio-piccole locali che operano nel mondo della grafica risentono di questa difficoltà anche data dal fatto che non ci sono grandi investimenti nel mondo della scuola per la preparazione di nuovi addetti.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti dei vostri clienti in queste regioni.
CALVARESI: In queste regioni vi è sicuramente voglia di conoscere e sperimentare. Bisogna rendere la tecnologia e soprattutto i vantaggi che essa apporta più a portata di mano, rompendo gli schemi consolidati che magari frenano un po’. Sintetizzando, le caratteristiche più salienti della nostra clientela locale possono essere definite in questo modo: con voglia di fare, pronta a investire su se stessa e proiettata a diventare una realtà fortemente competitiva.