Dall’osservatorio delle aziende fornitrici emerge come sempre un ritratto degli operatori grafici rispondente alla realtà. Nel caso della Toscana e della Liguria, le due regioni analizzate in questo Dossier, secondo gli intervistati si tratta di aziende in genere di dimensioni piccole o medio-piccole, prevalentemente ancora spiccatamente “artigiane” anche se non disdegnano gli investimenti in nuove tecnologie, effettuati tuttavia con grande oculatezza. Inoltre, quelle degli stampatori e dei legatori toscani e liguri sono per gran parte aziende storiche, presenti da lungo tempo sul mercato, attive in un raggio di azione prevalentemente locale ma, grazie a una elevata flessibilità, in molteplici settori.
Tra i problemi che gli operatori grafici devono affrontare quotidianamente, le aziende fornitrici intervistate non rilevano nulla di diverso da quanto accade attualmente a livello nazionale. La congiuntura economica poco favorevole, il calo degli ordini, l’erosione dei margini di guadagno… Tutto ciò porta a un inasprimento della concorrenza a livello locale e a una certa prudenza nell’effettuare investimenti importanti in macchine e tecnologie. Neanche qui i fornitori mancano di rilevare come sia difficile per la loro clientela reperire sul mercato personale adeguatamente preparato dal punto di vista professionale, nonostante sia apprezzato l’operato delle locali scuole di formazione specialistica.
David Marinoni, AssGraf - Settimo Milanese (Mi)
AssGraf è una Società per Azioni che opera dal 1972, offrendo alle aziende grafiche assistenza qualificata tramite i propri tecnici e la propria officina. Rappresenta i marchi Mitsubishi e Shinohara che offrono l’intera gamma offset a foglio dal 35x50 al 100x140. Inoltre, con Mitsubishi, l'offerta si allarga anche alle rotative commerciali e per quotidiani, mentre le linee di taglio Perfecta e le piegatrici Shoei completano la gamma per le macchine di legatoria. Nel 2005 si è aggiunta la Mitsubishi Paper Mills Ltd., uno dei leader mondiali nei CTP e lastre di piccolo e medio formato. Per quanto riguarda le macchine a foglio, AssGraf detiene circa il 10% del mercato italiano; i gruppi stampa installati sono circa 900 per Mitsubishi e oltre 1000 per Shinohara.
RG: Quali sono le caratteristiche delle aziende grafiche di Toscana e Liguria?
Marinoni: Si tratta nella stragrande maggioranza di realtà medio-piccole. Pochissime le aziende con oltre 50 dipendenti. La maggior parte di esse ha più di 30 anni e sono molto poche le aziende di nuova costituzione. Si rivolgono ad un bacino di utenza piccolo, raramente regionale o sovraregionale. E' giusto sottolineare che ultimamente è in atto una ripresa degli investimenti che ha portato le aziende principali a dotarsi di impianti che le rendono più competitive e autosufficienti in ogni reparto.
RG: Quali sono i problemi più sentiti?
Marinoni: Le problematiche sono quelle comuni alle altre regioni, legate alla contrazione del mercato e al clima di elevata competitività.
RG: Le risulta che il reperimento della manodopera sia difficile?
Marinoni: Si, lamentano una forte difficoltà a reperire addetti con una preparazione soddisfacente, soprattutto per legatoria e cartotecnica, ma anche per la stampa e un po’ meno per la prestampa, anche a causa della carenza di istituti di formazione. Va ricordato che per la formazione del personale alcune aziende, con l’Associazione Industriali e l’Istituto Tecnico Leonardo Da Vinci di Firenze, permettono ai loro dipendenti di partecipare a corsi di formazione e perfezionamento durante il normale orario di lavoro.
RG: Secondo lei sono aperti all’innovazione tecnologica?
Marinoni: Sì, investendo anche nel digitale, ma prevalentemente nelle piccole stampanti. Ultimamente nelle macchine offset si sta sviluppando la richiesta di impianti con verniciatori in linea che permettono di nobilitare lo stampato. Inoltre, abbiamo notato una volontà a trovare accordi societari tra aziende che pensano a nuove realtà aziendali compartecipate, dividendo così i costi e i rischi e ammortizzando gli investimenti con fatturati più elevati.
RG: Può descrivere gli operatori di queste regioni con tre aggettivi?
Marinoni: Attenti alle novità e oculati negli investimenti, con l'obiettivo di rendersi più autonomi possibile.
Silvano D’Alessandri, Responsabile vendite Bacciottini F.lli – Montemurlo (Po)
Bacciottini Group è un marchio di proprietà della Bacciottini F.lli srl e oggi è leader nella produzione di macchine cordonatrici e perforatrici automatiche. Oltre a essersi affermata in Europa, Australia e Nuova Zelanda, ricopre un ruolo di rilievo anche nell’importante mercato americano, evolvendo continuamente i prodotti, in modo da soddisfare ogni esigenza del cliente per il dopo stampa.
RG: Può descrivere le caratteristiche fondamentali degli operatori di Toscana e Liguria?
D’Alessandri: Si tratta di realtà prevalentemente ancora “artigiane”, radicate sul territorio e a causa della mancanza di ricambio generazionale nel settore e di valide scuole professionali, l’industrializzazione è ancora molto lontana dall’essere una realtà. Moltissimi stampatori per questo sono obbligati a “varcare” l’Appennino per trovare aziende di finitura in grado di soddisfare le sempre più sofisticate richieste del mercato.
RG: Quali sono le problematiche più rilevanti che devono affrontare in questo momento?
D’Alessandri: Fondamentalmente sono tre: la frammentazione del lavoro, con conseguente velocizzazione dei tempi di consegna; una continua richiesta di nuove soluzioni di stampa e confezione da parte degli studi grafici; la necessità di avere all’interno dell’azienda una rete commerciale in grado di acquisire nuove lavorazioni, la cui gestione non fa parte della cultura aziendale.
Secondo lei qual è il loro grado di apertura verso l’innovazione tecnologica?
D’Alessandri: Il mercato toscano è stato uno dei maggiori bacini di utenza dell’usato. Finalmente i nuovi imprenditori hanno capito che solo con nuove tecnologie è possibile combattere la concorrenza dei competitors del nord. Anche la tecnologia digitale sta ottenendo successi, specie nel settore delle fotolito.
RG: Ritiene che gli operatori siano soddisfatti della preparazione professionale dei nuovi addetti?
D’Alessandri: La preparazione professionale in Toscana è una lacuna molto profonda, non esistono specializzazioni professionali nel settore grafico e le conoscenze acquisite sono dovute alla movimentazione di risorse umane da ditta a ditta. Negli ultimi tempi sembra si stia concretizzando un progetto presso la “scuola del libro” di Firenze fortemente voluta dal Dr. Del Pennino, Presidente Sezione Grafici Cartotecnici dell’Associazione industriali di Firenze e spero che finalmente si possa arrivare a questa importante specializzazione.
RG: Tre aggettivi per descrivere sinteticamente gli operatori di queste regioni.
D’Alessandri: Conservatori, vulcanici, i più simpatici del mondo.
Alessandro Maloberti, INK Maloberti – Cormano (Mi)
INK Maloberti, fondata nel 1953 da Armando Maloberti, è un’impresa italiana indipendente che produce inchiostri litografici per supporti carta e cartone e per litografia su metallo. Con una capacità produttiva di oltre 2.500 tonnellate/anno opera principalmente nel mercato nazionale e, in parte minore, in quello internazionale. La propensione al servizio della clientela, grazie a un puntuale servizio di assistenza personalizzata, viene supportato da competenti tecnici commerciali. Il 2006 è l’anno di completamento dei progetti iniziati nel 2002, che hanno notevolmente aumentato la capacità produttiva. L’attività di R&S è focalizzata alla realizzazione di prodotti finiti sempre più all’altezza dei macchinari dell’ultima generazione.
RG: Quali sono secondo lei le dimensioni e i mercati di riferimento degli operatori di queste regioni?
Maloberti: Non è vero in assoluto che “piccolo è bello”, ma, senza fare classifiche, è chiaro che le aziende crescono in un ambiente sano e con un posizionamento strategico dai poli di Emilia e Lazio, con l’utilizzo di arterie di scorrimento in fase di realizzazione. Le loro dimensioni poco si discostano dalla realtà nazionale, che indica un alto numero di aziende di medie e piccole dimensioni che si rivolgono ad un mercato locale e nazionale e un minor numero di aziende di grosse dimensioni che operano a livello nazionale e internazionale. In genere operano in numerosi settori di mercato, ma prevalentemente in quelli che più caratterizzano il tessuto socio-economico tipico di queste regioni, vale a dire editoria specializzata e orientata al turismo, cartotecnica e stampati per la pelletteria/scarpe, etichette olio/vino e altro.
RG: Quali problematiche di rilievo stanno affrontando in questo momento?
Maloberti: Come il mercato grafico italiano anche quello della Toscana deve subire una riduzione del fogliaggio per tiratura, accorciamento dei tempi di consegna e quindi una realistica contrazione dei margini per commessa. I forti investimenti in attrezzature produttive hanno portato a incrementare molto la capacità produttiva rispetto alle esigenze dei tempi migliori. Reputo che la necessità di operare su tirature sempre più ridotte e in tempi sempre più brevi abbia necessariamente come rovescio della medaglia un inferiore grado di utilizzo degli impianti. E’ molto positivo il decentramento rispetto ai poli più abituali, così da far riferimento sulla nuova forza lavoro giovane e formata: sarà il punto di forza della media e piccola impresa ben strutturata in capitale umano oltre che finanziario.
RG: Quali strategie attuano per sostenere la loro competitività?
Maloberti: I principali settori di investimento sono stati la pre-stampa e la stampa. Viste le esigenze di poter contare su tirature ridotte, con tempi sempre più ristretti e quindi tesi al massimo contenimento dei costi. Molto positivo, anche se non ancora generalizzato, lo sviluppo del servizio commerciale. L’investimento in tecnologia, da solo, non si è dimostrato in grado di risolvere la necessità di recupero di competitività. La capacità e la competenza sono fattori che si possono acquisire solo mediante formazione.
RG: Le risulta che sia difficile per queste realtà reperire addetti con una preparazione professionale soddisfacente?
Maloberti: Certamente la preparazione di base dei neo addetti è soddisfacente, ciò non toglie che al giorno d’oggi il “mondo grafico” è sempre in evoluzione e quindi questa preparazione di base beve essere costantemente sviluppata e aggiornata, e mi risulta che anche aziende grafiche si siano mosse in questo senso.
RG: Può definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti della vostra clientela in questa regione?
Maloberti: Strutturata, capace e operosa. Personalmente li riassumo in uno: flessibile.
Alessandro Gentilini, Account manager per la Toscana, Macchingraf – Ospiate di Bollate (Mi)
Macchingraf è leader in Italia nella fornitura di soluzioni integrate per il mondo delle arti grafiche: sistemi di prestampa, macchine da stampa offset e roto-offset Heidelberg, sistemi di piega, attrezzature per cartotecnica, sistemi di taglio Polar e prodotti di consumo. La nostra società è parte del Gruppo multinazionale olandese Buhrmann che comprende oltre 20 società con circa 26.000 dipendenti nel mondo. Macchingraf è una realtà in continua evoluzione. Progetti innovativi, quali "Sprint Shop" il primo motore europeo di e-commerce, dedicato alla distribuzione dei prodotti di consumo nel mondo delle arti grafiche, sono realtà. Il nuovo Centro Logistico Macchingraf dispone di oltre 100.000 parti di ricambio diverse per pre-stampa, stampa e legatoria. Il centro si avvale di un innovativo sistema informatico per la gestione del magazzino, grazie al quale i ricambi in catalogo possono essere spediti immediatamente, minimizzando il tempo di attesa del nostro cliente.
RG: Quali sono le caratteristiche distintive degli operatori di Toscana e Liguria?
Gentilini: A parte rare eccezioni la zona si caratterizza per l'elevato numero di imprese medio piccole. Di solito sono realtà storicamente radicate e il loro bacino di utenza è al massimo interprovinciale. In Toscana, non essendoci aree fortemente industrializzate, non è facile trovare aziende grafiche specializzate e sono molte di più quelle generaliste. Anche il settore editoriale, storicamente importante in Toscana, negli ultimi anni ha perso molto vigore perché numerose case editrici si sono trasferite a Milano o Roma e altre hanno chiuso.
RG: Secondo lei quali sono le problematiche principali che devono risolvere?
Gentilini: L'elevata concentrazione di aziende rispetto a un tessuto industriale scarso porta a una feroce concorrenza, basata quasi esclusivamente sul prezzo, con conseguente riduzione della marginalità e quindi scarsa propensione all'investimento.
RG: Quali strategie attuano per sostenere la propria competitività?
Gentilini: Come appena detto, gli investimenti sono difficoltosi. Di strategie è difficile parlarne perché gli imprenditori toscani sono più coinvolti direttamente nelle fasi produttive e quindi meno propensi all'analisi delle opportunità di sviluppo e competizione nei nuovi mercati.
RG: Ritiene che soffrano anche di una carenza di manodopera qualificata?
Gentilini: Si, la mancanza di realtà formative importanti è una grande lacuna; quelle esistenti sono molto piccole e con pochissime risorse a disposizione. Questo fa sì che le aziende grafiche, non avendo un bacino da cui attingere nuove maestranze, sono più orientate ad utilizzare quelle esistenti presso aziende concorrenti.
RG: Descriva in modo sintetico, con tre aggettivi, gli operatori di queste regioni.
Gentilini: Lavoratori, conservatori, ironici.