E’ un comparto che ha continuato a crescere anche negli anni più difficili della crisi del manifatturiero, esporta i tre quarti della produzione e gode di una indiscussa leadership a livello mondiale. Si tratta dell’insieme delle aziende produttrici di macchine per l’industria grafica, cartotecnica e del converting. Un segmento di eccellenza della meccanica strumentale italiana che conta 150 aziende, circa 7000 occupai e un fatturato aggregato che lo scorso anno ha raggiunto i 2,1 mld di euro, in crescita del 2,9% rispetto al 2013. Secondo i dati congiunturali la quota di fatturato estero è pari al 74,8%, circa 1,7 mld di euro, tra i più elevati in assoluto dell’industria manifatturiera italiano, in crescita rispetto al 2013 del 2,6%. Di segno ampiamente positivo il saldo commerciale di settore passato da 1,12 a 1,15 miliardi di euro (+2,7%) malgrado siano aumentati i flussi d’importazione su un mercato interno che ha dato segnali di ripresa dopo un quadriennio di difficoltà. L’analisi, condotta sul 70% delle imprese del settore, evidenzia la qualità della crescita messa a segno nell’ultimo quinquennio, con fatturato aumentato del 70% cui corrisponde il miglioramento dei principali indici di efficienza della gestione delle imprese e anche dell’irrobustimento sotto il profilo della solvibilità, riducendo sensibilmente l’indebitamento netto e incrementando la dotazione di mezzi propri.