Secondo un’analisi condotta da Finat, la richiesta di materiali per etichette autoadesive in Europa prosegue nella sua traiettoria di forte ripresa iniziata nel 2010. Dai minimi registrati nel momento di massima intensità della crisi finanziaria globale a metà del 2009, la domanda è tornata ad assestarsi ai livelli precedenti alla crisi nel corso del 2010. Lo scorso anno è stato registrato un volume complessivo di circa 5,7 miliardi di metri quadrati, un incremento dell’11,4% rispetto al 2009 e del 3,5% in più rispetto al livello registrato nel 2007, l’anno anteriore al collasso dei mercati finanziari globali.
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I motivi della crescita
Alla base di questa crescita vi è stata la solida ripresa del 9,5% relativa alla domanda di materiali in bobine per etichette a base carta, che rappresenta circa il 70% della domanda totale di materiali per etichette autoadesive. Un risultato ancora migliore rispetto a tale crescita è stato registrato tuttavia dalla domanda di materiali per etichette in film (PE, PP e altri), che ha registrato un incremento del 15,3% rispetto all’anno precedente. I materiali in film hanno ripreso il loro incremento nella quota della domanda di materiali autoadesivi in Europa, passando dal 15% all'inizio del decennio a oltre il 22,5% nel 2010.
Dal punto di vista geografico, i paesi dell'Europa orientale e meridionale (tra cui la Turchia) sono stati in testa relativamente all'aumento della domanda. Entrambe le regioni hanno registrato una solida crescita a due cifre dello 20,6% e del 13% rispettivamente. All’interno di queste regioni, Turchia, Russia, Bulgaria e Romania si sono distinte con una crescita annuale di ben oltre il 20%, un segno di un forte sviluppo economico in questa regione emergente. Nelle regioni più stabilizzate, dove questo settore è maturo, la crescita della richiesta di etichette autoadesive è stata più limitata e si è attestata attorno allo 4,5- 8,5%, sebbene la crescita a due cifre registrata in Germania, Paesi Bassi, Italia e Spagna superasse questo intervallo.
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L’impatto delle materie prime
Questa solida ripresa non è tuttavia immune da rischi e problemi futuri di grande importanza. Già verso la fine dell’estate del 2010, i membri Finat hanno espresso la loro preoccupazione in merito a turbolenze all'interno della catena logistico-produttiva che stavano creando pressioni sul mercato delle materie prime. Stando al sondaggio trimestrale condotto tra i membri Finat, tale prospettiva ha mitigato l’ottimismo delle aziende all’inizio del 2011, sebbene l’atteggiamento nei confronti delle prospettive commerciali per il settore continuasse a dimostrarsi positivo tra i partecipanti al sondaggio.
Nel corso degli ultimi 3-4 mesi, la pressione sulle materie prime è aumentata. Tra il gennaio 2010 e il gennaio 2011, i prezzi di riferimento della polpa di cellulosa sono aumentati tra il 20 e il 25% mentre per le resine per LDPE, PP e PET, determinanti per i materiali in film per le etichette, sono aumentati tra il 25 e il 35%. I polimeri necessari alla produzione di adesivi sono aumentati addirittura del 65-75%. Inoltre, anche i fornitori di inchiostro devono affrontare l’impatto di mercati dei materiali molto difficili e hanno annunciato aumenti dei prezzi che potranno arrivare al 30%. L’aumento del prezzo del greggio, causato in parte dalle turbolenze attuali nel mondo arabo, sta intensificando ulteriormente tale pressione, soprattutto a causa dell’aumento dei costi di trasporti correlati.