Nel 2008 cresce la lettura in Italia

26 aprile 2010
Il dato è emerso nel corso della fiera "Più libri più liberi"Il dato è emerso nel corso della fiera "Più libri più liberi"Il dato è emerso nel corso della fiera "Più libri più liberi"

Torna a crescere nel 2008 la lettura: sono oltre 24milioni 590mila le persone di 6 anni e più che hanno dichiarato di leggere nel tempo libero: è quanto emerge dal convegno di apertura di "Più libri più liberi" , la Fiera della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), che si è tenuta dal 5 all'8 dicembre presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma.

Chi sono i lettori italiani? In base ai dati Istat 2008 sono soprattutto donne (50% dichiara di leggere nel tempo libero rispetto al 37,7% degli uomini), giovani (oltre il 50% nella fascia 6-24anni), residenti nel Nord (più del 52%), persone con alti titoli di studio; dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e direttivi quadri (oltre il 60% rispetto al 30,8% degli operai) e studenti (65,4%).

I giovani leggono di più dei loro genitori, ma tra i 15-17enni il 44% non legge nessun libro diverso da quelli di scuola: in Italia nel primo decennio del XXI secolo si diventa lettori perché si ha la fortuna di nascere in una famiglia che già legge, o in una regione del Nord più dotate di librerie o di biblioteche. Poi, se nel 2008 il 44% degli italiani legge “almeno un libro”, quasi il 48% di questi non arriva a leggerne più di uno ogni quattro mesi. E questa “forma di lettura” occasionale aumenta tra 2007 (era il 46,2%) e 2008.

Il picco dei lettori si riscontra tra i giovani tra gli 11 e i 14 anni (63,6%); ma già a 25 anni la quota di lettori scende sotto il 50%. Ci sono qualcosa come 42,5 punti percentuali di differenza tra gli 11-14 anni e gli anziani di 75 anni e più. Trasformare chi non legge in un lettore “almeno” occasionale e far leggere di più chi legge poco: è questa la doppia scommessa per far crescere la lettura in Italia. Per farlo si tratta anche di conoscere chi è il pubblico che frequenta le iniziative di promozione della lettura.

Così, per la prima volta in Italia, si è cominciato con il “misurare” uno dei principali eventi di promozione che si svolge nel nostro Paese, “Ottobre, piovono libri”. Su un campione del pubblico delle 1.100 iniziative che hanno animato la terza edizione della manifestazione è stata condotta un’ampia ricerca, a cura dell’Ufficio studi dell'AIE, del Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività culturali e dell’Università di Tor Vergata per rilevare il profilo di chi frequenta questo tipo di iniziative e la valutazione che ne dà.

Il risultato degli oltre 2mila questionari raccolti? Ampiamente positivo (5,16 in una scala di voto da 1 a 6), anche in termini di riconoscibilità del marchio che fa da ombrello alla campagna. Non deve destare meraviglia perché il pubblico è fatto in larghissima parte già di lettori (solo il 10% afferma di non aver letto alcun libro prima di parteciparvi), anzi, di discreti lettori (8,7 libri in media all’anno). Nelle regioni del Sud questo valore scende a 5,8, a dimostrazione che se servono iniziative per allargare la base della lettura e innalzare quel 44% a valori più vicini a quelli di Francia, Germania, Spagna, UK, non meno importanti diventano le campagne per promuovere l’intensità di lettura.

Torna a crescere nel 2008 la lettura: sono oltre 24milioni 590mila le persone di 6 anni e più che hanno dichiarato di leggere nel tempo libero: è quanto emerge dal convegno di apertura di "Più libri più liberi" , la Fiera della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), che si è tenuta dal 5 all'8 dicembre presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma.

Chi sono i lettori italiani? In base ai dati Istat 2008 sono soprattutto donne (50% dichiara di leggere nel tempo libero rispetto al 37,7% degli uomini), giovani (oltre il 50% nella fascia 6-24anni), residenti nel Nord (più del 52%), persone con alti titoli di studio; dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e direttivi quadri (oltre il 60% rispetto al 30,8% degli operai) e studenti (65,4%).

I giovani leggono di più dei loro genitori, ma tra i 15-17enni il 44% non legge nessun libro diverso da quelli di scuola: in Italia nel primo decennio del XXI secolo si diventa lettori perché si ha la fortuna di nascere in una famiglia che già legge, o in una regione del Nord più dotate di librerie o di biblioteche. Poi, se nel 2008 il 44% degli italiani legge “almeno un libro”, quasi il 48% di questi non arriva a leggerne più di uno ogni quattro mesi. E questa “forma di lettura” occasionale aumenta tra 2007 (era il 46,2%) e 2008.

Il picco dei lettori si riscontra tra i giovani tra gli 11 e i 14 anni (63,6%); ma già a 25 anni la quota di lettori scende sotto il 50%. Ci sono qualcosa come 42,5 punti percentuali di differenza tra gli 11-14 anni e gli anziani di 75 anni e più. Trasformare chi non legge in un lettore “almeno” occasionale e far leggere di più chi legge poco: è questa la doppia scommessa per far crescere la lettura in Italia. Per farlo si tratta anche di conoscere chi è il pubblico che frequenta le iniziative di promozione della lettura.

Così, per la prima volta in Italia, si è cominciato con il “misurare” uno dei principali eventi di promozione che si svolge nel nostro Paese, “Ottobre, piovono libri”. Su un campione del pubblico delle 1.100 iniziative che hanno animato la terza edizione della manifestazione è stata condotta un’ampia ricerca, a cura dell’Ufficio studi dell'AIE, del Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività culturali e dell’Università di Tor Vergata per rilevare il profilo di chi frequenta questo tipo di iniziative e la valutazione che ne dà.

Il risultato degli oltre 2mila questionari raccolti? Ampiamente positivo (5,16 in una scala di voto da 1 a 6), anche in termini di riconoscibilità del marchio che fa da ombrello alla campagna. Non deve destare meraviglia perché il pubblico è fatto in larghissima parte già di lettori (solo il 10% afferma di non aver letto alcun libro prima di parteciparvi), anzi, di discreti lettori (8,7 libri in media all’anno). Nelle regioni del Sud questo valore scende a 5,8, a dimostrazione che se servono iniziative per allargare la base della lettura e innalzare quel 44% a valori più vicini a quelli di Francia, Germania, Spagna, UK, non meno importanti diventano le campagne per promuovere l’intensità di lettura.

Torna a crescere nel 2008 la lettura: sono oltre 24milioni 590mila le persone di 6 anni e più che hanno dichiarato di leggere nel tempo libero: è quanto emerge dal convegno di apertura di "Più libri più liberi" , la Fiera della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), che si è tenuta dal 5 all'8 dicembre presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma.

Chi sono i lettori italiani? In base ai dati Istat 2008 sono soprattutto donne (50% dichiara di leggere nel tempo libero rispetto al 37,7% degli uomini), giovani (oltre il 50% nella fascia 6-24anni), residenti nel Nord (più del 52%), persone con alti titoli di studio; dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e direttivi quadri (oltre il 60% rispetto al 30,8% degli operai) e studenti (65,4%).

I giovani leggono di più dei loro genitori, ma tra i 15-17enni il 44% non legge nessun libro diverso da quelli di scuola: in Italia nel primo decennio del XXI secolo si diventa lettori perché si ha la fortuna di nascere in una famiglia che già legge, o in una regione del Nord più dotate di librerie o di biblioteche. Poi, se nel 2008 il 44% degli italiani legge “almeno un libro”, quasi il 48% di questi non arriva a leggerne più di uno ogni quattro mesi. E questa “forma di lettura” occasionale aumenta tra 2007 (era il 46,2%) e 2008.

Il picco dei lettori si riscontra tra i giovani tra gli 11 e i 14 anni (63,6%); ma già a 25 anni la quota di lettori scende sotto il 50%. Ci sono qualcosa come 42,5 punti percentuali di differenza tra gli 11-14 anni e gli anziani di 75 anni e più. Trasformare chi non legge in un lettore “almeno” occasionale e far leggere di più chi legge poco: è questa la doppia scommessa per far crescere la lettura in Italia. Per farlo si tratta anche di conoscere chi è il pubblico che frequenta le iniziative di promozione della lettura.

Così, per la prima volta in Italia, si è cominciato con il “misurare” uno dei principali eventi di promozione che si svolge nel nostro Paese, “Ottobre, piovono libri”. Su un campione del pubblico delle 1.100 iniziative che hanno animato la terza edizione della manifestazione è stata condotta un’ampia ricerca, a cura dell’Ufficio studi dell'AIE, del Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività culturali e dell’Università di Tor Vergata per rilevare il profilo di chi frequenta questo tipo di iniziative e la valutazione che ne dà.

Il risultato degli oltre 2mila questionari raccolti? Ampiamente positivo (5,16 in una scala di voto da 1 a 6), anche in termini di riconoscibilità del marchio che fa da ombrello alla campagna. Non deve destare meraviglia perché il pubblico è fatto in larghissima parte già di lettori (solo il 10% afferma di non aver letto alcun libro prima di parteciparvi), anzi, di discreti lettori (8,7 libri in media all’anno). Nelle regioni del Sud questo valore scende a 5,8, a dimostrazione che se servono iniziative per allargare la base della lettura e innalzare quel 44% a valori più vicini a quelli di Francia, Germania, Spagna, UK, non meno importanti diventano le campagne per promuovere l’intensità di lettura.

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