Nuovi concept per l’inserzione pubblicitaria

8 ottobre 2010
QR Code, Augmented Advertising: l’inserzione pubblicitaria esplora il mondo virtuale. Ma la carta e le tecniche di nobilitazione dello stampato sanno ancora eccitare i sensi del lettore.

 Siete comodamente seduti in poltrona. Tra le vostre mani una bella rivista stampata su carta patinata. Gli articoli trattano gli argomenti che più vi interessano. Nulla potrebbe distrarvi… Fatto sta che, quasi senza rendervene conto, la vostra attenzione viene dirottata verso le pagine a fianco degli articoli che state leggendo; tutta colpa di colori sgargianti, figure provocanti e slogan incisivi. Siete stati catturati dalla pubblicità o, per meglio dire, dall’inserzione pubblicitaria. Basata su una logica di comunicazione che sfrutta un linguaggio sintetico e vivace, l’inserzione pubblicitaria occupa determinati spazi all’interno delle pagine di periodici, siano essi riviste o quotidiani. La pubblicità gioca su elementi figurativi di efficace comunicazione associati a brevi testi. L’inserzione pubblicitaria è studiata per adattarsi di volta in volta al periodico che la ospita, prendendo in esame il tipo di supporto, il formato, il colore e la qualità di stampa.

I soli “immagine e messaggio”, però, potrebbero essere definiti gli interpreti di una comunicazione “vecchio stile”. Nell’era della “mass-multimedialità”, l’inserzione pubblicitaria deve andare oltre e saper far andare oltre. La pagina cartacea deve diventare il punto di partenza da cui il lettore può partire per un vero e proprio viaggio all’interno della comunicazione.

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QR Code e Augmented Reality

Inserire una semplice URL a piè pagina, che obbliga il fruitore a trascriverla sul proprio computer per poter raggiungere il sito web in questione, sta cominciando a diventare una pratica obsoleta. Il diffondersi di cellulari e smartphone sempre più performanti e di tariffe telefoniche più attente ad una vita in “perenne connessione”, ad esempio, stanno portando all’aumento di elementi capaci di sfruttare le propensione alla connessione di questi dispositivi.

Un esempio pratico sono i QR Code, codici a matrice che evitano all’utente il noioso compito di digitare i dati tramite le minuscole tastiere dei telefonini. Il lettore non dovrà far altro che inquadrare con la fotocamera del dispositivo il QR Code presente nell’inserzione pubblicitaria e “scattare una foto”. A questo punto un software apposito, capace di decifrare l’indirizzo e l’URL contenuti nel codice a barre bidimensionale, andrà automaticamente a connettersi alla rete e ad aprire la pagina web in questione.

Ciò significa che l’inserzione pubblicitaria non sarà limitata ad un breve slogan all’interno di un predefinito spazio fisico, ma potrà essere integrata con testi più ampi, suoni e parole, e video esplicativi, che scorreranno sullo schermo dell’onnipresente cellulare.

Altra applicazione di grande effetto, anch’essa che sfrutta la fotocamera dei cellulari o le webcam dei computer, è l’Augmented Advertising, basato sulla tecnica della Realtà Aumentata (Augmented Reality).

In questo caso, basta mettere la pagina pubblicitaria davanti alla webcam per essere proiettati in un ambiente ricco di contenuti speciali, a metà tra vita reale e realtà virtuale. Inquadrando con il proprio cellulare l’inserzione pubblicitaria contenente un codice definito ARmaker, il lettore non sarà rimandato a un sito web, ma sullo schermo del suo dispositivo vedrà comparire un ologramma, ovvero un oggetto o una figura tridimensionale che si sovrappone e si integra con l’ambiente reale, il quale sarà in grado di fornire informazioni, stabilendo un dialogo diretto con i fruitori.

Se previsto, il lettore potrà anche interagire con questa “realtà virtuale”, sia attraverso comandi impartiti tramite la tastiera del dispositivo, sia mediante la gestualità delle mani che intervengono nel campo “visivo” della fotocamera. In questo caso, un elaborato software riconoscerà i gesti e i movimenti e di conseguenza farà interagire il personaggio o l’oggetto virtuale con la persona fisica. L’unica accortezza sarà quella di non far mai “perdere di vista” alla fotocamera il campo contenente l’ARmaker.

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I sensi della carta

Un altro scenario. Siete sempre comodamente seduti in poltrona. Tra le vostre mani la stessa bella rivista. Immagini e titoli sensazionalistici scorrono sotto i vostri occhi. Ad un tratto le vostre dita percepiscono una discrepanza nell’uniformità delle pagine. Quella strana sensazione tattile corre verso la vostra testa e vi insinua la curiosità di scoprire cosa sia quell’intruso. Sfogliate le pagine, saltando a piè pari articoli e pagine pubblicitarie, fintantoché non raggiungete l’oggetto della vostra ricerca. E così scoprite che ciò che tanto ha attirato la vostra attenzione stimolandovi i sensi, ancor prima di quello della vista, è un inserto pubblicitario stampato su un supporto differente dalla carta su cui è stampata l’intera rivista.

Quando si adotta un elemento pubblicitario come questo bisogna saperlo sfruttare appieno. Una grammatura importante, un cartoncino perlescente, un supporto morbido sotto le dita, piuttosto che un materiale diverso dalla carta, sono già tratti distintivi che si fanno notare, ma è alto il rischio che la curiosità svanisca troppo in fretta. L’inserto deve stupire. Come per l’Augmented Advertising, il lettore deve perdersi nello stampato, deve guardarlo, toccarlo, annusarlo, deve ricavare sensazioni che vanno oltre l’immagine e lo slogan. Solleticare anche gli altri sensi è un modo per non passare inosservati. Ai colori e alle immagini il compito di stimolare il senso della vista; alla stampa a caldo l’incarico di far vibrare le emozioni con superfici impreziosite da lamine lucenti e, al contempo, coinvolgere il senso del tatto con rilievi che mettono in risalto le forme presenti nell’inserzione pubblicitaria; agli inchiostri profumati la responsabilità di attivare il senso dell’olfatto; al fruscio delle pagine e allo “scrocchiare” della carta l’onere di attivare il senso dell’udito; il senso del gusto… beh, sta a voi scegliere come “gustare” un inserto pubblicitario.

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