Su un campione composto da 88 imprese per un fatturato totale di € 747 milioni, l’indagine riporta un settore vivace e solido che nel 2019 ha dato un nuovo impulso alla crescita registrando un +4,6% di fatturato (in linea con la media europea evidenziata da Finat del +4,7%).
Si è rinnovato l'appuntamento annuale con la presentazione dell'Osservatorio Economico Gipea, giunto ormai alla sua 9ᵃedizione. Un evento virtuale, curato come ogni anno dal Dott. Gianluca Cinti di Studio Partners, che ha registrato un’alta partecipazione degli associati e un notevole interesse. Particolarmente graditi gli spunti di riflessione del Prof. Federico Visconti, Rettore dell’Università LIUC e ospite d’eccellenza, che anche quest’anno ha preso parte alla riunione GIPEA per commentare i dati settoriali in una cornice di più ampio respiro.
Dopo un breve saluto istituzionale del Presidente Elisabetta Brambilla, il Dott. Cinti presenta l’Osservatorio Economico Gipea, ovvero uno strumento a disposizione delle imprese associate per analizzare le performance economiche e finanziarie delle aziende del comparto. Lo scopo è quello di sostenere lo sviluppo del settore favorendo il dialogo tra gli imprenditori sulle problematiche relative alla gestione economico finanziaria e fornendo strumenti utili all’analisi dell’andamento del mercato e al confronto dei propri risultati con le medie di settore.
I dati dell'Osservatorio
Il campione dell’indagine 2020, che va ad analizzare i dati 2019, risulta composto da 88 imprese per un fatturato totale di € 747 milioni, ottimo proxy del settore nel suo complesso. Il settore risulta abbastanza polverizzato (con le 18 aziende che riportano un fatturato superiore ai 10 milioni si arriva al 54% del fatturato totale) e concentrato nel nord Italia (l’80% delle aziende si concentra in 5 regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana).
Per quanto riguarda l’andamento del settore il fatturato 2019 registra un nuovo impulso alla crescita (+4,6%) seguito da un aumento dei volumi. Dati che trovano riscontro nel Finat Radar, report europeo di settore, che evidenzia un +4,7% di crescita media. Insomma un tasso di crescita vivace e positivo accompagnato nel 2019 da un altro buon segnale di tenuta del settore: la riduzione del numero di aziende in perdita e l’aumento di quelle con performance eccellenti.
Sul lato investimenti si sottolinea una flessione rispetto al picco del biennio precedente, che si assesta comunque su valori significativi con una propensione media ad investire intorno al 7,4% dei ricavi. Gli etichettifici italiani si muovono prevalentemente su un mercato domestico con un export limitato e concentrato nelle aziende più grandi, ma in aumento. Nonostante ciò la crescita nel panorama italiano dal 2008 a oggi del comparto è superiore a quella di molti altri settori, retta da una confermata solidità finanziaria.
A chiusura della presentazione alcune considerazioni sul 2020 e sull’impatto della pandemia in corso che vedono un anno difficile, ma non disastroso per il comparto. Un anno insomma che sta cercando di riprendersi un po’ a singhiozzo, ma che godrà nel suo volgere al termine della forte euforia delle borse a seguito dell’annuncio della disponibilità dei primi vaccini.