Plastica, nemica dell’ambiente o opportunità per il mondo della stampa?

13 dicembre 2021
“Come la mettiamo con le materie plastiche?”. Questo il titolo dell’intervento che Edoardo Elmi, presidente di Guandong e tra i massimi esperti italiani di supporti plastici per la stampa, ha tenuto in occasione dell’ultimo TAGA Day.
L’appuntamento annuale, organizzato dall’associazione italiana dei tecnici delle Arti Grafiche, è da sempre un importante momento di incontro e confronto su temi legati al mondo della stampa.
“Stampare sulla plastica non è un problema, ma una tecnica”, ha introdotto Angelo Meroni di TAGA Italia, specificando che è fondamentale conoscere le peculiarità di questo materiale che richiede particolari accortezze in fase di stampa, ma che offre, nelle sue varie forme, interessanti opportunità applicative a tutto il mondo delle arti grafiche. La tecnologia avanza, come dimostra il folder di sample realizzato da TAGA Italia in collaborazione con Guandong e distribuito a tutti i partecipanti. “PET magnetico oppure trasparente con microventose, PP compound, PVC con colla a punti e scarico d’aria, sono solo alcuni dei supporti plastici più innovativi che abbiamo recentemente messo a punto”, ha iniziato Edoardo Elmi. “Parlare di plastica oggi, tuttavia, implica necessariamente una riflessione sul tema della sostenibilità ambientale, sempre più sentito anche nel nostro settore, su cui è doveroso fare chiarezza”.
“Spesso additate come una delle principali fonti di inquinamento, le resine sintetiche che comunemente chiamiamo plastica derivano da scarti di lavorazione, altrimenti non utilizzabili, del greggio estratto, di cui rappresentano il 6,5%. Di queste, l’1,5% è destinato alla produzione di imballaggi, come le bottiglie o altri contenitori, e solo lo 0,1% alla realizzazione di supporti per la comunicazione visiva. Tutto il resto è presente intorno a noi, in ciò che ci facilita la vita: dai casalinghi ai tessili, dai serramenti ai device elettronici, dai componenti dei principali mezzi di trasposto ai complementi d’arredo. Eppure, nonostante l’esigua percentuale, sembra che solo le prime due categorie siano considerate maggiormente inquinanti. La ragione? Sono quelle più visibili a causa di comportamenti poco virtuosi di chi abbandona sconsideratamente i rifiuti nell’ambiente”.
Emblematico, secondo Edoardo Elmi, che nel corso del recente COP26 di Glasgow, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, si sia parlato di emissioni e di disboscamento come principali cause del riscaldamento globale, non di plastica. “Le evidenze scientifiche ci permettono di controbattere anche a chi punta il dito sulla tossicità di questi materiali. Un controsenso se consideriamo il quotidiano utilizzo della plastica nell’industria agroalimentare, dove viene scelta per le sue caratteristiche di leggerezza, sicurezza, igienicità che la rendono perfetta per la conservazione ottimale degli alimenti”.
“Potenzialmente, inoltre, i materiali appartenenti alla categoria delle termoplastiche possono essere riciclati e riutilizzati infinite volte. È sufficiente infatti riscaldarli fino alla temperatura di viscoelasticità per poterli rilavorare nelle forme desiderate, come avviene anche per numerosi supporti della gamma Guandong a marchio GreenLife, che sono realizzati con elevate percentuali di plastica riciclata e rigenerata. Senza contare che, a fine ciclo, la plastica si trasforma in un ottimo combustibile: viene infatti impiegata per la produzione di pellet utilizzabile per l’alimentazione di forni inceneritori risparmiando sull’uso di gasolio”.
La plastica dunque, secondo il presidente di Guandong, non è un nemico, “semmai è la soluzione. Le opportunità date da questo materiale sono innumerevoli, l’importante è utilizzarlo e smaltirlo in modo corretto. Un tema di cui è fondamentale parlare anche nel nostro settore, con l’obiettivo di sviluppare una migliore coscienza collettiva”.
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