Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, compie 40 anni: dalla storia di imprese, uomini e prodotti, le motivazioni di un settore in evoluzione.
L’evento, svoltosi martedì 6 novembre alla Magna Pars di Milano, ha voluto richiamare l’attenzione delle istituzioni e dei media sull’importanza dell’industria cosmetica, considerata la quinta gamba del made in Italy.
L’industria cosmetica, infatti, raggruppa 35.000 addetti che arrivano a 100.000 se si considera l’indotto e, in termini di fatturato, raggiunge i 9 miliardi all’anno.
Il filo conduttore dell’incontro è stato definito dal titolo della ricerca presentata da Andrea Colli dell’Università Bocconi di Milano: ”Imprenditori e imprenditorialità dell’industria cosmetica in Italia”.
La ricerca traccia il profilo del settore, indica i suoi punti di forza e di debolezza, offre la fotografia (finora mai fatta per il suo genere) della struttura economico-finanziaria del settore mediante l’analisi di alcune aziende che mostrano i caratteri distintivi del made in Italy, caratteri come la creatività, la specializzazione, il dinamismo e l’innovazione che permettono di fornire prodotti di nicchia sempre più vicini alle specifiche esigenze del consumatore.
Unipro ha elaborato un progetto dinamico che verrà arricchito usando la stessa metodologia di ricerca, dopo questo primo incontro di analisi del settore, con il focus sulle imprese multinazionali che sarà reso pubblico in occasione della fiera del settore, il Cosmoprof. Terminerà con l’Assemblea di giugno con la presentazione dello studio sul futuro del settore in rapporto agli scenari esterni ad esso collegati (moda, arte, cultura e sport).
La competitività dell’industria cosmetica è stata riconosciuta nel piano promozionale triennale dal Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino che in videoconferenza ha analizzato i macroscenari della globalizzazione e, in questo contesto, ha sottolineato le importanti radici imprenditoriali delle imprese cosmetiche italiane che rappresentano di diritto l’eccellenza del made in Italy, uno dei motori delle attività di internazionalizzazione del sistema Paese.
Gianfranco Fabi, Vice Direttore de “Il Sole 24 ORE” ha condotto il dibattito sulle strategie di sviluppo dell’industria italiana nel mercato globale.
Andrea Moltrasio, Vicepresidente di Confindustria, ha precisato la situazione italiana nel processo di sviluppo a livello europeo, evidenziando come le questioni ancora irrisolte, nonostante l’industria nazionale e la cosmetica in particolare, possano far leva sui vantaggi competitivi validi come la capacità di innovazione e ricerca, la flessibilità e l’alta specializzazione.
Fabio Franchina, Presidente di Unipro, ha richiamato questi aspetti fondamentali per la competitività delle imprese italiane che, anche grazie alle strategie aperte dalle multinazionali del settore, hanno saputo sviluppare processi di crescita nelle nicchie e nei diversi mercati. "Questo sviluppo", ha proseguito Franchina, "ha visto la felice coniugazione tra la capacità pragmatica delle imprese cosmetiche e l’attenzione ai valori etico-sociali espressi dai prodotti per la cura della persona".
Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, ha concluso soffermandosi sull’efficacia del federalismo nelle politiche di sviluppo economico, in particolare in Lombardia, area che raccoglie oltre la metà delle impre
Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, compie 40 anni: dalla storia di imprese, uomini e prodotti, le motivazioni di un settore in evoluzione.
L’evento, svoltosi martedì 6 novembre alla Magna Pars di Milano, ha voluto richiamare l’attenzione delle istituzioni e dei media sull’importanza dell’industria cosmetica, considerata la quinta gamba del made in Italy.
L’industria cosmetica, infatti, raggruppa 35.000 addetti che arrivano a 100.000 se si considera l’indotto e, in termini di fatturato, raggiunge i 9 miliardi all’anno.
Il filo conduttore dell’incontro è stato definito dal titolo della ricerca presentata da Andrea Colli dell’Università Bocconi di Milano: ”Imprenditori e imprenditorialità dell’industria cosmetica in Italia”.
La ricerca traccia il profilo del settore, indica i suoi punti di forza e di debolezza, offre la fotografia (finora mai fatta per il suo genere) della struttura economico-finanziaria del settore mediante l’analisi di alcune aziende che mostrano i caratteri distintivi del made in Italy, caratteri come la creatività, la specializzazione, il dinamismo e l’innovazione che permettono di fornire prodotti di nicchia sempre più vicini alle specifiche esigenze del consumatore.
Unipro ha elaborato un progetto dinamico che verrà arricchito usando la stessa metodologia di ricerca, dopo questo primo incontro di analisi del settore, con il focus sulle imprese multinazionali che sarà reso pubblico in occasione della fiera del settore, il Cosmoprof. Terminerà con l’Assemblea di giugno con la presentazione dello studio sul futuro del settore in rapporto agli scenari esterni ad esso collegati (moda, arte, cultura e sport).
La competitività dell’industria cosmetica è stata riconosciuta nel piano promozionale triennale dal Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino che in videoconferenza ha analizzato i macroscenari della globalizzazione e, in questo contesto, ha sottolineato le importanti radici imprenditoriali delle imprese cosmetiche italiane che rappresentano di diritto l’eccellenza del made in Italy, uno dei motori delle attività di internazionalizzazione del sistema Paese.
Gianfranco Fabi, Vice Direttore de “Il Sole 24 ORE” ha condotto il dibattito sulle strategie di sviluppo dell’industria italiana nel mercato globale.
Andrea Moltrasio, Vicepresidente di Confindustria, ha precisato la situazione italiana nel processo di sviluppo a livello europeo, evidenziando come le questioni ancora irrisolte, nonostante l’industria nazionale e la cosmetica in particolare, possano far leva sui vantaggi competitivi validi come la capacità di innovazione e ricerca, la flessibilità e l’alta specializzazione.
Fabio Franchina, Presidente di Unipro, ha richiamato questi aspetti fondamentali per la competitività delle imprese italiane che, anche grazie alle strategie aperte dalle multinazionali del settore, hanno saputo sviluppare processi di crescita nelle nicchie e nei diversi mercati. "Questo sviluppo", ha proseguito Franchina, "ha visto la felice coniugazione tra la capacità pragmatica delle imprese cosmetiche e l’attenzione ai valori etico-sociali espressi dai prodotti per la cura della persona".
Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, ha concluso soffermandosi sull’efficacia del federalismo nelle politiche di sviluppo economico, in particolare in Lombardia, area che raccoglie oltre la metà delle impre
Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, compie 40 anni: dalla storia di imprese, uomini e prodotti, le motivazioni di un settore in evoluzione.
L’evento, svoltosi martedì 6 novembre alla Magna Pars di Milano, ha voluto richiamare l’attenzione delle istituzioni e dei media sull’importanza dell’industria cosmetica, considerata la quinta gamba del made in Italy.
L’industria cosmetica, infatti, raggruppa 35.000 addetti che arrivano a 100.000 se si considera l’indotto e, in termini di fatturato, raggiunge i 9 miliardi all’anno.
Il filo conduttore dell’incontro è stato definito dal titolo della ricerca presentata da Andrea Colli dell’Università Bocconi di Milano: ”Imprenditori e imprenditorialità dell’industria cosmetica in Italia”.
La ricerca traccia il profilo del settore, indica i suoi punti di forza e di debolezza, offre la fotografia (finora mai fatta per il suo genere) della struttura economico-finanziaria del settore mediante l’analisi di alcune aziende che mostrano i caratteri distintivi del made in Italy, caratteri come la creatività, la specializzazione, il dinamismo e l’innovazione che permettono di fornire prodotti di nicchia sempre più vicini alle specifiche esigenze del consumatore.
Unipro ha elaborato un progetto dinamico che verrà arricchito usando la stessa metodologia di ricerca, dopo questo primo incontro di analisi del settore, con il focus sulle imprese multinazionali che sarà reso pubblico in occasione della fiera del settore, il Cosmoprof. Terminerà con l’Assemblea di giugno con la presentazione dello studio sul futuro del settore in rapporto agli scenari esterni ad esso collegati (moda, arte, cultura e sport).
La competitività dell’industria cosmetica è stata riconosciuta nel piano promozionale triennale dal Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino che in videoconferenza ha analizzato i macroscenari della globalizzazione e, in questo contesto, ha sottolineato le importanti radici imprenditoriali delle imprese cosmetiche italiane che rappresentano di diritto l’eccellenza del made in Italy, uno dei motori delle attività di internazionalizzazione del sistema Paese.
Gianfranco Fabi, Vice Direttore de “Il Sole 24 ORE” ha condotto il dibattito sulle strategie di sviluppo dell’industria italiana nel mercato globale.
Andrea Moltrasio, Vicepresidente di Confindustria, ha precisato la situazione italiana nel processo di sviluppo a livello europeo, evidenziando come le questioni ancora irrisolte, nonostante l’industria nazionale e la cosmetica in particolare, possano far leva sui vantaggi competitivi validi come la capacità di innovazione e ricerca, la flessibilità e l’alta specializzazione.
Fabio Franchina, Presidente di Unipro, ha richiamato questi aspetti fondamentali per la competitività delle imprese italiane che, anche grazie alle strategie aperte dalle multinazionali del settore, hanno saputo sviluppare processi di crescita nelle nicchie e nei diversi mercati. "Questo sviluppo", ha proseguito Franchina, "ha visto la felice coniugazione tra la capacità pragmatica delle imprese cosmetiche e l’attenzione ai valori etico-sociali espressi dai prodotti per la cura della persona".
Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, ha concluso soffermandosi sull’efficacia del federalismo nelle politiche di sviluppo economico, in particolare in Lombardia, area che raccoglie oltre la metà delle impre