Comunicazione in-store, stampata o digitale?

8 ottobre 2012
Una ricerca europea sulle strategie di utilizzo nel retail dei sistemi per la comunicazione di marca e l’esposizione di prodotto sul punto di vendita ha messo a confronto i digital signage e i tradizionali materiali POP stampati.

Per la prima volta in Italia sono stati presentati i risultati della ricerca, condotta da Epson, sulle strategie di utilizzo nel retail dei sistemi per la comunicazione di marca e l’esposizione di prodotto sul punto di vendita. Nell’incontro Print signage e digital signage a confronto si parlerà dello scenario attuale e dei trend da qui al 2020, nella scelta di utilizzo dei materiali della categoria digital signage e dei tradizionali materiali POP, cartellonistica inclusa, derivanti dalla produzione tramite stampa digitale. All’indagine di Epson hanno partecipato centinaia di responsabili di brand e marketing manager di Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
I risultati della ricerca, che saranno disponibili per la Stampa dopo la presentazione, hanno evidenziato alcuni trend fra i quali:
- La scelta fra Print o Digital POS è influenzata sia dal tipo di prodotto che si vuole promuovere sia dagli obiettivi della campagna nel suo complesso, non ultimo quello demografico. L’impatto sul cliente, il tipo di prodotto e la call to action tuttavia sono oggi i principali fattori che portano a decidere di adottare una comunicazione tradizionale, su mezzi stampati, mentre la location ha un impatto minore. I fattori principali che portano invece a scegliere il digital signage sono la necessità di inserire la comunicazione in spazi limitati e il fatto di operare in un mercato altamente competitivo.
- Per quanto riguarda l’Italia si prevede una crescita sostanziale dei budget destinati alla comunicazione sul punto vendita da oggi al 2020. La competizione crescente è uno dei maggiori driver per l’aumento della frequenza e del volume della campagne POS, ma contemporaneamente porta ad una riduzione della durata della campagne stesse.
- La comunicazione tradizionale con i materiali stampati è oggi quella più diffusa e maggiormente scelta per la promozione dei prodotti high-end e crescerà ancora in modo significativo da qui al 2020. All’opposto, in questo settore, l’uso del digital signage si presenta in decrescita nei prossimi 10 anni. Ciò nonostante la comunicazione con il digital signage rimarrà molto forte per i prodotti del mass market per i quali si registrerà una riduzione di impiego della comunicazione stampata.
- L’uso di materiali stampati rispetto a quelli digitali per potersi indirizzare verso target di riferimento precisi cambierà in modo considerevole nei prossimi anni, sino al 2020. In Italia oggi la comunicazione tradizionale è dominante per i gruppi di qualsiasi fascia di età. Non sarà così in futuro. Entro il 2020 si verificherà una crescita del digital signage che diventerà la scelta privilegiata per rivolgersi ai teenager, dai 18 ai 25 anni, e alle persone di mezza età, dai 41 ai 65 anni.
- In Italia, ci si aspetta che lo scenario della comunicazione sul punto vendita cambierà nel prossimo futuro, orientandosi verso una maggiore focalizzazione su consumatori specifici sia per tipologia che per aspetti demografici. La capacità di essere reattivi di fronte ai feedback ricevuti dai consumatori sarà la chiave del successo e la flessibilità nella progettazione e nell’impostazione del materiale POS diventerà il punto di forza necessario per adattare rapidamente l’attività di comunicazione sul punto vendita alle concrete e mutevoli esigenze del business e del consumatore.
www.epson.it

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