Per rendere completo il nostro ritratto degli operatori grafici della Puglia abbiamo voluto coinvolgere, come di consueto, i loro fornitori. Quali osservatori privilegiati e attenti del panorama imprenditoriale locale nonché autorevoli interpreti dell’evoluzione dei mercati, la loro testimonianza costituisce un prezioso supporto alla nostra indagine.
Delle aziende grafiche attive nella regione oggetto d’analisi di questo Dossier, i fornitori mettono in luce diversi aspetti. Sottolineano che pur trattandosi di aziende di medie e piccole dimensioni, costrette ad affrontare difficoltà quali la riduzione dei margini operativi e l’incremento dei costi di produzione, sono attente, nella maggior parte dei casi, all’evoluzione tecnologica. Molti di loro sono dunque propensi a investire in macchine e impianti di ultima generazione, soprattutto digitali, da inserire in produzione quali strumenti per impreziosire i prodotti e incrementarne il valore aggiunto, ma rimangono ancora condizionati dal fattore prezzo e ancorati a possibili agevolazioni finanziarie. Orientano la produzione principalmente all’ambito commerciale, ma molto diffusa è oggi la produzione cartotecnica e quella delle etichette.
Gli operatori pugliesi sono ben radicati nel territorio di appartenenza, ma mostrano al contempo una spiccata volontà di portare il proprio raggio d’azione anche al di fuori dei confini regionali. Soffrono, infine, per la mancanza di strutture formative nella regione, fattore che li costringe a impiegare risorse per seguire internamente la preparazione del personale.
LE INTERVISTE
1) Norberto Longo, Account Manager Macchingraf – Ospiate di Bollate, Milano
Macchingraf è leader in Italia nella fornitura di soluzioni integrate per l’industria delle arti grafiche. Fa parte del gruppo multinazionale olandese Corporate Express, che comprende oltre 20 società e conta 30.000 dipendenti in tutto il mondo.
L’offerta di Macchingraf nel nostro Paese spazia dai sistemi di prestampa alle macchine da stampa offset Heidelberg e roto-offset Goss per commerciali, dai sistemi di piega alle attrezzature per cartotecnica Heidelberg ai sistemi di taglio Polar ai prodotti di consumo Macchingraf Sprint.
RG: Partiamo, come di consueto, tracciando il ritratto dei protagonisti del Dossier, gli operatori grafici pugliesi.
LONGO: La Puglia è da sempre abitata da realtà a carattere artigianale. Nel corso degli anni alcune di esse si sono evolute in industrie grafiche, ma solo in ambito stampa e non in legatoria. Si tratta, in ogni caso, di realtà medio piccole, concentrate in particolar modo nel salento e nel foggiano. Anche le aziende di recente fondazione assumono un profilo medio, in quanto legate, nella maggior parte dei casi, ad aziende grafiche già esistenti, e si rivolgono a un bacino di utenza locale o al massimo limitrofo regionale.
RG: Rispetto ad altre regioni del Sud Italia, la Puglia della grafica evidenzia una certa vivacità. Come organizzano l’attività gli operatori della regione?
LONGO: Vista l’assenza di un indotto industriale consolidato, le aziende grafiche tendono a indirizzare l’attività prevalentemente verso la stampa commerciale, dai cataloghi di media e bassa tiratura al grande formato, in termini di manifesti 6x3. La legatoria è un settore scarsamente sviluppato e questo ha spinto i singoli stampatori a rendersi autonomi su gran parte delle lavorazioni, sottoponendosi a investimenti cospicui ma ripetitivi su scala regionale. Vi è poi un altro aspetto su cui vale la pena soffermarsi. Gli operatori pugliesi si dimostrano da sempre pronti a promuovere investimenti interessanti, ma rimangono in questo legati ad agevolazioni finanziarie. E in periodi come quello attuale, nel quale non ci sono agevolazioni, l’approccio alle nuove tecnologie sembra essere condizionato dall’arrivo di attrezzature usate più accessibili finanziariamente.
RG: Sono numerose le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale. Per quanto riguarda il territorio di nostro interesse, quali sono i principali problemi riscontrati?
LONGO: Gli operatori grafici della regione hanno sicuramente risentito, negli ultimi anni, della drastica riduzione dei margini operativi. Bisogna però dire, d’altra parte, che il tessuto grafico pugliese non è molto sensibile ai mutamenti repentini del mercato, fattore, quest’ultimo, che si traduce in una mancata reazione dell’offerta e in una migrazione della domanda altrove.
Ritengo che il lavoro e le potenzialità ci siano, ma saranno percorribili solo da coloro che in modo imprenditoriale ne sapranno raccogliere i frutti
RG: Con quali strategie le aziende grafiche pugliesi cercano di sostenere la propria competitività?
LONGO: Trattandosi di aziende a carattere prettamente artigianale, non possiamo parlare di strategie a lungo termine. Molti operatori applicano ancora la “strategia del prezzo”. Anche sul fronte tecnologico, macchine e impianti vengono scelti di volta in volta sulla base delle principali richieste del mercato del momento.
RG: Vi sono difficoltà nel reperire personale qualificato?
LONGO: La mancanza di una scuola professionale in loco da cui attingere risorse, che non siano solo ed esclusivamente grafici, rende difficile la disponibilità di mano d’opera qualificata. Tale scarsità di mezzi di formazione spinge le aziende a seguire e far crescere gli operatori internamente.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti dei vostri clienti in questa regione.
LONGO: Testardi. Diffidenti. Pragmatici.
2) Paola Kogoi, Responsabile Commerciale Kern per l’Italia centro-meridionale - Roma
Kern Spa è l’evoluzione societaria di SADI, distributrice esclusiva per l’Italia di tutti i prodotti di Kern AG, azienda specializzata da oltre 60 anni nella produzione di sistemi automatici di imbustamento e di automazione delle fasi del mailing. Le attuali linee di prodotto con cui viene affrontato il mercato italiano riguardano i sistemi di imbustamento, gli impianti di cellofanatura, i sistemi di finishing. I prodotti di Kern si orientano a utenti finali di dimensioni medio-grandi o a società di service che operano a vari livelli per conto terzi. Una capillare struttura commerciale e di assistenza tecnica consente di seguire in modo attento ed efficiente tutto il territorio nazionale.
RG: Vogliamo iniziare la nostra intervista tracciando un ritratto del tessuto imprenditoriale grafico attivo in Puglia?
KOGOI: Le aziende di stampa e le legatorie della Puglia sono in genere di piccole medie dimensioni ma rappresentano una realtà molto interessante e vivace nel tessuto produttivo della regione. Nate storicamente per merito dell’intraprendenza di imprenditori locali che hanno scommesso sulla propria capacità professionale, alcune di esse hanno iniziato la propria attività sul territorio per poi capitalizzare l’esperienza allargando il raggio d’azione oltre i confini della regione. Le attività produttive di riferimento sono quelle tradizionali del settore, anche se inizia a registrarsi una nuova attenzione verso le tecnologie di ultima generazione che, per quanto concerne la sfera di interesse di Kern, riguardano le tecnologie di stampa digitale.
RG: Quali problematiche interessano oggi il settore grafico pugliese?
KOGOI: Dall’incontro con gli operatori della regione emerge oggi una comune e diffusa percezione degli elevati costi di gestione delle nuove tecnologie, seppure estremamente migliorati nell’ultimo periodo, a fronte di una erosione dei margini nei prodotti tradizionali consolidati.
RG: Si viene dunque a creare un gap tra produzione tradizionale e nuove tecnologie. Quali strategie gli operatori della regione mettono in atto per riempire tale vuoto e sostenere la propria competitività?
KOGOI: Direi che è proprio dalla suddetta riflessione che nasce la strategia di contrasto nei confronti del livellamento al ribasso dei prezzi dei prodotti tradizionali: il nuovo approccio riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali che consentono di dare un elevato valore aggiunto ai prodotti mantenendone la competitività.
RG: Passando alle risorse umane, vi sono difficoltà nel reperire personale qualificato?
KOGOI: Credo che una delle iniziative più importanti in questo contesto sia stata la creazione dei distretti tecnologici, che comportano non solo un’ampia circolazione del know-how ma altresì una maggiore e più semplifice interazione fra mondo del lavoro e università. Questa è la premessa per uno sviluppo nelle innovazioni e un rapporto diretto con la formazione degli addetti, anche a livello manageriale.
RG: Vuole descriverci gli operatori grafici pugliesi con tre aggettivi?
KOGOI: Competitivi, innovativi e tradizionali. Sembra un ossimoro, ma competitività e innovazione, senza dimenticare le basi tradizionali della competenza di settore, rappresentano il punto di forza e gli elementi distintivi delle aziende della Puglia. Ne è testimonianza il progetto di innovazione e business, presentato da Confindustria Puglia, che realizza una net community tra imprese di tutte le province per costruire programmi di internazionalizzazione.
3) Fabrizio Fiorito, General Manager Digraph - Roma
Digraph è una società specializzata nella fornitura per il mercato grafico. L’offerta, rivolta in particolare alle imprese grafiche medio piccole, si compone di una serie di soluzioni tecnologiche che coprono l’intero processo produttivo, dalla prestampa al finishing. Mediante la sua rete commerciale, Digraph è presente in tutto il territorio nazionale, nessuna regione esclusa.
RG: Come Digraph vantate una presenza capillare in Italia e avete pertanto acquisito una conoscenza specifica e approfondita del tessuto imprenditoriale grafico nazionale. Partendo da tale visione globale, come valuta le aziende grafiche della Puglia?
FIORITO: Credo che anche nella regione Puglia si stia verificando quello che succede nel resto del Paese. Si va cioè delineando una netta distinzione tra aziende che assumono la fisionomia di “industrie” e imprese, a carattere prevalentemente familiare, che da un profilo artigiano si sono, tramite l’acquisizione di moderne tecnologie (ed è qui che Digraph è molto presente), evolute in veri modelli di efficienza e qualità con una sana gestione dei conti.
RG: Sono numerose le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale. Per quanto riguarda il territorio di nostro interesse, quali sono i principali problemi riscontrati?
FIORITO: Non ritengo che il tessuto imprenditoriale della Puglia sia più sofferente di quelli di altre zone d’Italia o d’Europa. Del resto, nell’epoca della globalizzazione dei mercati è difficile parlare di crisi regionali. Sicuramente, dalla Puglia giungono segnali confortanti, per la tenacia degli operatori, da un lato, e in forza di condizioni ambientali non così sfavorevoli se rapportate al resto del Mezzogiorno, dall’altro.
RG: Per sostenere la propria competitività, le risulta che gli operatori pugliesi siano disposti a investire in tecnologia, e nello specifico, in attrezzature digitali?
FIORITO: Assolutamente sì. E proprio per questo, la nostra mission come Digraph riguarda il proporre quelle tecnologie di ultima generazione divenute oggi indispensabili per competere sul mercato.
RG: Sul fronte della formazione, riscontrate nella regione particolari carenze?
FIORITO: Non mi sembra di registrare in Puglia una specifica carenza professionale, anche perché nel nostro settore il cosiddetto mestiere ha cambiato fisionomia con l’avvento delle nuove tecnologie.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti dei vostri clienti in questa regione.
FIORITO: Efficienti, operosi e commercialmente corretti.
Per rendere completo il nostro ritratto degli operatori grafici della Puglia abbiamo voluto coinvolgere, come di consueto, i loro fornitori. Quali osservatori privilegiati e attenti del panorama imprenditoriale locale nonché autorevoli interpreti dell’evoluzione dei mercati, la loro testimonianza costituisce un prezioso supporto alla nostra indagine.
Delle aziende grafiche attive nella regione oggetto d’analisi di questo Dossier, i fornitori mettono in luce diversi aspetti. Sottolineano che pur trattandosi di aziende di medie e piccole dimensioni, costrette ad affrontare difficoltà quali la riduzione dei margini operativi e l’incremento dei costi di produzione, sono attente, nella maggior parte dei casi, all’evoluzione tecnologica. Molti di loro sono dunque propensi a investire in macchine e impianti di ultima generazione, soprattutto digitali, da inserire in produzione quali strumenti per impreziosire i prodotti e incrementarne il valore aggiunto, ma rimangono ancora condizionati dal fattore prezzo e ancorati a possibili agevolazioni finanziarie. Orientano la produzione principalmente all’ambito commerciale, ma molto diffusa è oggi la produzione cartotecnica e quella delle etichette.
Gli operatori pugliesi sono ben radicati nel territorio di appartenenza, ma mostrano al contempo una spiccata volontà di portare il proprio raggio d’azione anche al di fuori dei confini regionali. Soffrono, infine, per la mancanza di strutture formative nella regione, fattore che li costringe a impiegare risorse per seguire internamente la preparazione del personale.
LE INTERVISTE
1) Norberto Longo, Account Manager Macchingraf – Ospiate di Bollate, Milano
Macchingraf è leader in Italia nella fornitura di soluzioni integrate per l’industria delle arti grafiche. Fa parte del gruppo multinazionale olandese Corporate Express, che comprende oltre 20 società e conta 30.000 dipendenti in tutto il mondo.
L’offerta di Macchingraf nel nostro Paese spazia dai sistemi di prestampa alle macchine da stampa offset Heidelberg e roto-offset Goss per commerciali, dai sistemi di piega alle attrezzature per cartotecnica Heidelberg ai sistemi di taglio Polar ai prodotti di consumo Macchingraf Sprint.
RG: Partiamo, come di consueto, tracciando il ritratto dei protagonisti del Dossier, gli operatori grafici pugliesi.
LONGO: La Puglia è da sempre abitata da realtà a carattere artigianale. Nel corso degli anni alcune di esse si sono evolute in industrie grafiche, ma solo in ambito stampa e non in legatoria. Si tratta, in ogni caso, di realtà medio piccole, concentrate in particolar modo nel salento e nel foggiano. Anche le aziende di recente fondazione assumono un profilo medio, in quanto legate, nella maggior parte dei casi, ad aziende grafiche già esistenti, e si rivolgono a un bacino di utenza locale o al massimo limitrofo regionale.
RG: Rispetto ad altre regioni del Sud Italia, la Puglia della grafica evidenzia una certa vivacità. Come organizzano l’attività gli operatori della regione?
LONGO: Vista l’assenza di un indotto industriale consolidato, le aziende grafiche tendono a indirizzare l’attività prevalentemente verso la stampa commerciale, dai cataloghi di media e bassa tiratura al grande formato, in termini di manifesti 6x3. La legatoria è un settore scarsamente sviluppato e questo ha spinto i singoli stampatori a rendersi autonomi su gran parte delle lavorazioni, sottoponendosi a investimenti cospicui ma ripetitivi su scala regionale. Vi è poi un altro aspetto su cui vale la pena soffermarsi. Gli operatori pugliesi si dimostrano da sempre pronti a promuovere investimenti interessanti, ma rimangono in questo legati ad agevolazioni finanziarie. E in periodi come quello attuale, nel quale non ci sono agevolazioni, l’approccio alle nuove tecnologie sembra essere condizionato dall’arrivo di attrezzature usate più accessibili finanziariamente.
RG: Sono numerose le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale. Per quanto riguarda il territorio di nostro interesse, quali sono i principali problemi riscontrati?
LONGO: Gli operatori grafici della regione hanno sicuramente risentito, negli ultimi anni, della drastica riduzione dei margini operativi. Bisogna però dire, d’altra parte, che il tessuto grafico pugliese non è molto sensibile ai mutamenti repentini del mercato, fattore, quest’ultimo, che si traduce in una mancata reazione dell’offerta e in una migrazione della domanda altrove.
Ritengo che il lavoro e le potenzialità ci siano, ma saranno percorribili solo da coloro che in modo imprenditoriale ne sapranno raccogliere i frutti
RG: Con quali strategie le aziende grafiche pugliesi cercano di sostenere la propria competitività?
LONGO: Trattandosi di aziende a carattere prettamente artigianale, non possiamo parlare di strategie a lungo termine. Molti operatori applicano ancora la “strategia del prezzo”. Anche sul fronte tecnologico, macchine e impianti vengono scelti di volta in volta sulla base delle principali richieste del mercato del momento.
RG: Vi sono difficoltà nel reperire personale qualificato?
LONGO: La mancanza di una scuola professionale in loco da cui attingere risorse, che non siano solo ed esclusivamente grafici, rende difficile la disponibilità di mano d’opera qualificata. Tale scarsità di mezzi di formazione spinge le aziende a seguire e far crescere gli operatori internamente.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti dei vostri clienti in questa regione.
LONGO: Testardi. Diffidenti. Pragmatici.
2) Paola Kogoi, Responsabile Commerciale Kern per l’Italia centro-meridionale - Roma
Kern Spa è l’evoluzione societaria di SADI, distributrice esclusiva per l’Italia di tutti i prodotti di Kern AG, azienda specializzata da oltre 60 anni nella produzione di sistemi automatici di imbustamento e di automazione delle fasi del mailing. Le attuali linee di prodotto con cui viene affrontato il mercato italiano riguardano i sistemi di imbustamento, gli impianti di cellofanatura, i sistemi di finishing. I prodotti di Kern si orientano a utenti finali di dimensioni medio-grandi o a società di service che operano a vari livelli per conto terzi. Una capillare struttura commerciale e di assistenza tecnica consente di seguire in modo attento ed efficiente tutto il territorio nazionale.
RG: Vogliamo iniziare la nostra intervista tracciando un ritratto del tessuto imprenditoriale grafico attivo in Puglia?
KOGOI: Le aziende di stampa e le legatorie della Puglia sono in genere di piccole medie dimensioni ma rappresentano una realtà molto interessante e vivace nel tessuto produttivo della regione. Nate storicamente per merito dell’intraprendenza di imprenditori locali che hanno scommesso sulla propria capacità professionale, alcune di esse hanno iniziato la propria attività sul territorio per poi capitalizzare l’esperienza allargando il raggio d’azione oltre i confini della regione. Le attività produttive di riferimento sono quelle tradizionali del settore, anche se inizia a registrarsi una nuova attenzione verso le tecnologie di ultima generazione che, per quanto concerne la sfera di interesse di Kern, riguardano le tecnologie di stampa digitale.
RG: Quali problematiche interessano oggi il settore grafico pugliese?
KOGOI: Dall’incontro con gli operatori della regione emerge oggi una comune e diffusa percezione degli elevati costi di gestione delle nuove tecnologie, seppure estremamente migliorati nell’ultimo periodo, a fronte di una erosione dei margini nei prodotti tradizionali consolidati.
RG: Si viene dunque a creare un gap tra produzione tradizionale e nuove tecnologie. Quali strategie gli operatori della regione mettono in atto per riempire tale vuoto e sostenere la propria competitività?
KOGOI: Direi che è proprio dalla suddetta riflessione che nasce la strategia di contrasto nei confronti del livellamento al ribasso dei prezzi dei prodotti tradizionali: il nuovo approccio riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali che consentono di dare un elevato valore aggiunto ai prodotti mantenendone la competitività.
RG: Passando alle risorse umane, vi sono difficoltà nel reperire personale qualificato?
KOGOI: Credo che una delle iniziative più importanti in questo contesto sia stata la creazione dei distretti tecnologici, che comportano non solo un’ampia circolazione del know-how ma altresì una maggiore e più semplifice interazione fra mondo del lavoro e università. Questa è la premessa per uno sviluppo nelle innovazioni e un rapporto diretto con la formazione degli addetti, anche a livello manageriale.
RG: Vuole descriverci gli operatori grafici pugliesi con tre aggettivi?
KOGOI: Competitivi, innovativi e tradizionali. Sembra un ossimoro, ma competitività e innovazione, senza dimenticare le basi tradizionali della competenza di settore, rappresentano il punto di forza e gli elementi distintivi delle aziende della Puglia. Ne è testimonianza il progetto di innovazione e business, presentato da Confindustria Puglia, che realizza una net community tra imprese di tutte le province per costruire programmi di internazionalizzazione.
3) Fabrizio Fiorito, General Manager Digraph - Roma
Digraph è una società specializzata nella fornitura per il mercato grafico. L’offerta, rivolta in particolare alle imprese grafiche medio piccole, si compone di una serie di soluzioni tecnologiche che coprono l’intero processo produttivo, dalla prestampa al finishing. Mediante la sua rete commerciale, Digraph è presente in tutto il territorio nazionale, nessuna regione esclusa.
RG: Come Digraph vantate una presenza capillare in Italia e avete pertanto acquisito una conoscenza specifica e approfondita del tessuto imprenditoriale grafico nazionale. Partendo da tale visione globale, come valuta le aziende grafiche della Puglia?
FIORITO: Credo che anche nella regione Puglia si stia verificando quello che succede nel resto del Paese. Si va cioè delineando una netta distinzione tra aziende che assumono la fisionomia di “industrie” e imprese, a carattere prevalentemente familiare, che da un profilo artigiano si sono, tramite l’acquisizione di moderne tecnologie (ed è qui che Digraph è molto presente), evolute in veri modelli di efficienza e qualità con una sana gestione dei conti.
RG: Sono numerose le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale. Per quanto riguarda il territorio di nostro interesse, quali sono i principali problemi riscontrati?
FIORITO: Non ritengo che il tessuto imprenditoriale della Puglia sia più sofferente di quelli di altre zone d’Italia o d’Europa. Del resto, nell’epoca della globalizzazione dei mercati è difficile parlare di crisi regionali. Sicuramente, dalla Puglia giungono segnali confortanti, per la tenacia degli operatori, da un lato, e in forza di condizioni ambientali non così sfavorevoli se rapportate al resto del Mezzogiorno, dall’altro.
RG: Per sostenere la propria competitività, le risulta che gli operatori pugliesi siano disposti a investire in tecnologia, e nello specifico, in attrezzature digitali?
FIORITO: Assolutamente sì. E proprio per questo, la nostra mission come Digraph riguarda il proporre quelle tecnologie di ultima generazione divenute oggi indispensabili per competere sul mercato.
RG: Sul fronte della formazione, riscontrate nella regione particolari carenze?
FIORITO: Non mi sembra di registrare in Puglia una specifica carenza professionale, anche perché nel nostro settore il cosiddetto mestiere ha cambiato fisionomia con l’avvento delle nuove tecnologie.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti dei vostri clienti in questa regione.
FIORITO: Efficienti, operosi e commercialmente corretti.
Per rendere completo il nostro ritratto degli operatori grafici della Puglia abbiamo voluto coinvolgere, come di consueto, i loro fornitori. Quali osservatori privilegiati e attenti del panorama imprenditoriale locale nonché autorevoli interpreti dell’evoluzione dei mercati, la loro testimonianza costituisce un prezioso supporto alla nostra indagine.
Delle aziende grafiche attive nella regione oggetto d’analisi di questo Dossier, i fornitori mettono in luce diversi aspetti. Sottolineano che pur trattandosi di aziende di medie e piccole dimensioni, costrette ad affrontare difficoltà quali la riduzione dei margini operativi e l’incremento dei costi di produzione, sono attente, nella maggior parte dei casi, all’evoluzione tecnologica. Molti di loro sono dunque propensi a investire in macchine e impianti di ultima generazione, soprattutto digitali, da inserire in produzione quali strumenti per impreziosire i prodotti e incrementarne il valore aggiunto, ma rimangono ancora condizionati dal fattore prezzo e ancorati a possibili agevolazioni finanziarie. Orientano la produzione principalmente all’ambito commerciale, ma molto diffusa è oggi la produzione cartotecnica e quella delle etichette.
Gli operatori pugliesi sono ben radicati nel territorio di appartenenza, ma mostrano al contempo una spiccata volontà di portare il proprio raggio d’azione anche al di fuori dei confini regionali. Soffrono, infine, per la mancanza di strutture formative nella regione, fattore che li costringe a impiegare risorse per seguire internamente la preparazione del personale.
LE INTERVISTE
1) Norberto Longo, Account Manager Macchingraf – Ospiate di Bollate, Milano
Macchingraf è leader in Italia nella fornitura di soluzioni integrate per l’industria delle arti grafiche. Fa parte del gruppo multinazionale olandese Corporate Express, che comprende oltre 20 società e conta 30.000 dipendenti in tutto il mondo.
L’offerta di Macchingraf nel nostro Paese spazia dai sistemi di prestampa alle macchine da stampa offset Heidelberg e roto-offset Goss per commerciali, dai sistemi di piega alle attrezzature per cartotecnica Heidelberg ai sistemi di taglio Polar ai prodotti di consumo Macchingraf Sprint.
RG: Partiamo, come di consueto, tracciando il ritratto dei protagonisti del Dossier, gli operatori grafici pugliesi.
LONGO: La Puglia è da sempre abitata da realtà a carattere artigianale. Nel corso degli anni alcune di esse si sono evolute in industrie grafiche, ma solo in ambito stampa e non in legatoria. Si tratta, in ogni caso, di realtà medio piccole, concentrate in particolar modo nel salento e nel foggiano. Anche le aziende di recente fondazione assumono un profilo medio, in quanto legate, nella maggior parte dei casi, ad aziende grafiche già esistenti, e si rivolgono a un bacino di utenza locale o al massimo limitrofo regionale.
RG: Rispetto ad altre regioni del Sud Italia, la Puglia della grafica evidenzia una certa vivacità. Come organizzano l’attività gli operatori della regione?
LONGO: Vista l’assenza di un indotto industriale consolidato, le aziende grafiche tendono a indirizzare l’attività prevalentemente verso la stampa commerciale, dai cataloghi di media e bassa tiratura al grande formato, in termini di manifesti 6x3. La legatoria è un settore scarsamente sviluppato e questo ha spinto i singoli stampatori a rendersi autonomi su gran parte delle lavorazioni, sottoponendosi a investimenti cospicui ma ripetitivi su scala regionale. Vi è poi un altro aspetto su cui vale la pena soffermarsi. Gli operatori pugliesi si dimostrano da sempre pronti a promuovere investimenti interessanti, ma rimangono in questo legati ad agevolazioni finanziarie. E in periodi come quello attuale, nel quale non ci sono agevolazioni, l’approccio alle nuove tecnologie sembra essere condizionato dall’arrivo di attrezzature usate più accessibili finanziariamente.
RG: Sono numerose le problematiche che assillano il tessuto imprenditoriale grafico a livello nazionale. Per quanto riguarda il territorio di nostro interesse, quali sono i principali problemi riscontrati?
LONGO: Gli operatori grafici della regione hanno sicuramente risentito, negli ultimi anni, della drastica riduzione dei margini operativi. Bisogna però dire, d’altra parte, che il tessuto grafico pugliese non è molto sensibile ai mutamenti repentini del mercato, fattore, quest’ultimo, che si traduce in una mancata reazione dell’offerta e in una migrazione della domanda altrove.
Ritengo che il lavoro e le potenzialità ci siano, ma saranno percorribili solo da coloro che in modo imprenditoriale ne sapranno raccogliere i frutti
RG: Con quali strategie le aziende grafiche pugliesi cercano di sostenere la propria competitività?
LONGO: Trattandosi di aziende a carattere prettamente artigianale, non possiamo parlare di strategie a lungo termine. Molti operatori applicano ancora la “strategia del prezzo”. Anche sul fronte tecnologico, macchine e impianti vengono scelti di volta in volta sulla base delle principali richieste del mercato del momento.
RG: Vi sono difficoltà nel reperire personale qualificato?
LONGO: La mancanza di una scuola professionale in loco da cui attingere risorse, che non siano solo ed esclusivamente grafici, rende difficile la disponibilità di mano d’opera qualificata. Tale scarsità di mezzi di formazione spinge le aziende a seguire e far crescere gli operatori internamente.
RG: Le chiedo, in conclusione, di definire con tre aggettivi le caratteristiche salienti dei vostri clienti in questa regione.
LONGO: Testardi. Diffidenti. Pragmatici.
2) Paola Kogoi, Responsabile Commerciale Kern per l’Italia centro-meridionale - Roma
Kern Spa è l’evoluzione societaria di SADI, distributrice esclusiva per l’Italia di tutti i prodotti di Kern AG, azienda specializzata da oltre 60 anni nella produzione di sistemi automatici di imbustamento e di automazione delle fasi del mailing. Le attuali linee di prodotto con cui viene affrontato il mercato italiano riguardano i sistemi di imbustamento, gli impianti di cellofanatura, i sistemi di finishing. I prodotti di Kern si orientano a utenti finali di dimensioni medio-grandi o a società di service che operano a vari livelli per conto terzi. Una capillare struttura commerciale e di assistenza tecnica consente di seguire in modo attento ed efficiente tutto il territorio nazionale.
RG: Vogliamo iniziare la nostra intervista tracciando un ritratto del tessuto imprenditoriale grafico attivo in Puglia?
KOGOI: