La nuova Monna Lisa Evo Tre 16

18 maggio 2018
L’ultimo modello della serie Monna Lisa, la stampante digitale per tessuti sviluppata da Epson e F.lli Robustelli con la collaborazione di For.Tex per la parte di inchiostri, è pensata per offrire elevata qualità di stampa per produzioni di eccellenza.
La nuova Monna Lisa Evo Tre 16 va ad ampliare la gamma della serie Monna Lisa, la stampante digitale di alta qualità rivolta al comparto tessile industriale progettata dall’azienda meccanica F.lli Robustelli con l’innovativa ed esclusiva tecnologia di stampa proprietaria Epson PrecisionCore.
Monna Lisa Evo Tre è stata presentata nel nuovo modello a 16 teste e 8 colori, che offre la possibilità di utilizzare inchiostri acidi, reattivi, dispersi e a pigmenti. Disponibile in tre diverse altezze di stampa (180 - 220 - 320 cm), Monna Lisa Evo Tre 16 è estremamente versatile, caratteristica che la rende perfetta per le produzioni d’eccellenza di un mercato che necessita di alta qualità ma non richiede elevata produttività. Per Monna Lisa Evo Tre 16 è disponibile anche con l’applicazione stampa a pigmenti che, non richiedendo vaporizzo e lavaggio come fasi di post-trattamento, offre diversi vantaggi economici e ambientali.

Il mercato del tessile
Nel mercato della stampa digitale di grande formato, è il tessile a registrare i più ampi margini di crescita. Come dimostrato da un recente studio pubblicato da Markets and Markets, infatti, il mercato della stampa tessile digitale passerà dai 1,76 miliardi del 2018 ai 3,21 miliardi di dollari nel 2023. Tra le ragioni del successo: il risultato di qualità sempre maggiore raggiunto grazie alle nuove tecniche e ai nuovi materiali, la convenienza del digitale nella produzione di piccoli campionari e la crescente richiesta legata a soluzioni a minor impatto ambientale.

L’aspetto ambientale
Produrre con una particolare attenzione alla qualità e alla affidabilità, unite alla sostenibilità ambientale è da sempre uno degli obiettivi delle tre aziende, impegno concretizzatosi già con il lancio della prima Monna Lisa nel 2003 e continuato nel tempo con le diverse versioni presentate negli anni.
Dai risultati di una case history pubblicata nel 2017 nello studio Stampa digitale e sostenibilità, emerge che la tecnologia digitale registra un carbon footprint inferiore rispetto alla stampa tradizionale: si passa da 139,56 kg di CO2eq prodotti da un impianto a rotativa agli 85,66 kg CO2eq prodotti da un impianto digitale, limitando così il contributo al riscaldamento climatico. Congiuntamente, si registra una riduzione di consumo idrico (-27% circa), con due conseguenti e importanti effetti ambientali: riduzione dei volumi di acqua reflua conferiti alla depurazione e riduzione dei consumi energetici necessari al riscaldamento delle acque di processo, con un ulteriore abbassamento dell’impronta di carbonio della fase di uso della stampante.
Inoltre, grazie ai protocolli di aggiornamento e manutenzione ottimizzati messi a punto dal team di ingegneri F.lli Robustelli, la non sostituzione di parti strutturali di Monna Lisa determina una riduzione delle emissioni di gas serra rispetto a un alternativo e più invasivo ciclo di revamping, una riduzione che può quindi essere qualificata come un indiretto beneficio ambientale.
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