Bernd Volken, Managing Director Western Europe di Muller Martini, racconta i cambiamenti del mercato e le strategie che la società, da sempre fornitore di riferimento nel post-stampa e oggi nel finishing digitale, ha messo in atto per rispondere a un settore in continua evoluzione.
Appartenenti alla filiera della stampa, Muller Martini ha continuato la sua attività nel lockdown? Come avete operato per rispondere alle richieste della clientela?
Noi non abbiamo cambiato molto della nostra strategia di customer care, avevamo già da anni avviato attività di service da remoto attraverso servizi online, che si affiancavano naturalmente ad attività in loco. Questa struttura ci permette di monitorare gli impianti installati e di entrare “virtualmente” nella macchina. Una stretta cerchia di clienti, infatti, da tempo sfrutta questo servizio, diventato fondamentale nei tempi di emergenza. Nel momento più difficile di chiusura totale a marzo e aprile, abbiamo comunque proseguito anche l’assistenza in loco dove necessitava. Da parte di casa madre, sono state organizzate operazioni su più turni in modo da poter continuare a fornire i pezzi di ricambio ai nostri clienti.
L’ampia gamma delle vostre soluzioni spazia sia in termini di applicazioni che di processo. Quali sono state le soluzioni più richieste nell’ultimo anno?
Se consideriamo l’Europa a livello generale, possiamo constatare importanti differenze tra i diversi Paesi. Inghilterra, Francia e Germania, dal punto di vista dell’implementazione della Smart Factory, stanno spingendo con forza; registriamo infatti buoni risultati in termini di vendite di impianti digitali per la produzione di “book of one”e piccole tirature. In questo contesto, l’Italia ha un approccio un po’ differente. Nella cerchia della nostra clientela ci sono aziende che hanno iniziato a entrare nel digitale, ma altre che preferiscono comunque restare concentrate sui processi di stampa tradizionale, o comunque implementare una produzione di tipo ibrido. In altri paesi europei, invece, vediamo clienti che convertono totalmente i propri processi in digitale. Naturalmente, anche in Italia sono stati realizzati progetti importanti di questo tipo presso grandi gruppi e industrie eccellenti, ma in massima parte il passaggio totale vero e proprio al digitale resta ancora di difficile implementazione.
Lo spostamento di drupa ha portato alcuni produttori di tecnologia a dover attendere il 2021 per il lancio di prodotti già ultimati. Quali sono le vostre strategie in questo senso?
Muller Martini aveva pianificato di lanciare diverse nuove soluzioni in occasione di drupa e attualmente le stiamo presentando al mercato, anche se qualche cliente le ha già acquistate e abbiamo diversi test già in essere presso alcune aziende. In questo momento, stiamo lanciando Prinova, l’accavallatrice-cucitrice ideale per le brevi tirature, ma pensata anche per quelle medie. Grazie all’innovativo mettifoglio singolo, raggiunge i 9.000 cicli all’ora con tempi di messa a punto incredibilmente veloci. A breve presenteremo anche l’accavallatrice-cucitrice Primera Pro con trilaterale automatizzato e sistema di controllo completamente ridisegnato, che garantisce un cambio formato, realizzabile da un singolo operatore, in pochissimi minuti. Non mancheranno novità legate alla linea di brossura Vareo con il trilaterale InfiniTrim, che rappresenta la combinazione perfetta per la produzione di stampati lavorati in digitale e brossurati a basse tirature. InfiniTrim inoltre garantisce variabilità di formato e di spessore da libro a libro. A fine anno lanceremo anche l’impianto di piega Sigma 3 che, in linea con i sistemi rotativi digitali, consente la realizzazione di blocchi libro perfetti. Tale soluzione permette di produrre libri pronti per la spedizione direttamente dalla macchina da stampa.
Bernd Volken, Managing Director Western Europe di Muller Martini