In questa intervista Emanuele Bandecchi, Chief Sales & Marketing Officer di Rotolito, ci parla delle strategie produttive del Gruppo e fa il punto sul valore e sul ruolo di primo piano che la carta stampata ha ancora oggi, in epoca digitale.
Ci parla del nuovo assetto strategico-produttivo del Gruppo, alla luce degli investimenti realizzati nel polo logistico di Cernusco sul Naviglio?
Il Polo produttivo di Cernusco sul Naviglio è stato riprogettato in un’ottica che è consuetudine nelle strategie di efficientamento di Rotolito.
Progredire, posizionarsi e ottimizzare sono stati gli input primari che hanno guidato le scelte di tipo produttivo e al contempo di maggior efficientamento ambientale, energetico e logistico. Chiudere gli stabilimenti di Baranzate e Nova Milanese per convogliare la produzione in quello di Cernusco, investire in un terzo trigeneratore CHP (Combined Heat Power) e usare al meglio gli spazi e le tecnologie automatizzate di stoccaggio carta di Paper Cube significa poter affermare di aver dato vita a uno dei poli più produttivi e all’avanguardia in termini di capacità produttiva (10 rotative commerciali e 6 linee di punto metallico). In fondo, è questo che chiede il mercato: un modello produttivo e di business in grado di ridurre sempre più i costi delle grandi tirature senza farne pagare il prezzo alla qualità del prodotto e delle persone che lo lavorano.
Nessun dipendente è stato lasciato a casa, nessun cliente ha dovuto rinunciare ai servizi precedentemente offerti. Tutt’altro. Siamo un brand di riferimento per tutti gli editori e i privati che ormai non guardano più solo al bilancio finanziario ma anche a quello di sostenibilità.
L’editoria per l’infanzia, così come in un certo senso la scolastica, devono saper coniugare apprendimento e intrattenimento. Come risponde Rotolito in veste di fornitore privilegiato nella produzione del libro per questi settori?
La storia dello sviluppo imprenditoriale di Rotolito è cosa nota: l’azienda ha sempre avuto un occhio di riguardo all’editoria scolastica e al libro per l’infanzia. Ad esempio, l’acquisizione di quella che oggi è Rotolito Romania dimostra la grande attenzione che rivolgiamo agli editori che si occupano di libri per bambini. Una cosa è certa: dopo la grande ubriacatura del digitale, somministrato ai più piccoli e agli studenti e docenti di tutto il mondo, stiamo assistendo a una lenta ma decisa marcia indietro: alla carta stampata viene riconosciuto un valore intrinseco nei processi di crescita e apprendimento; gli studi e le ricerche pubblicate da gloriose Università lo hanno dimostrato, numeri alla mano.
L’imperativo è chiaro: si deve ricalibrare l’uso del digitale, altrimenti saranno le funzioni psicomotorie e l’efficacia di apprendimento delle prossime generazioni a subire gravi conseguenze. Si consulta in digitale ma si apprende sulla carta stampata.
Certo, per molti aspetti, non si potrà più tornare indietro ed è giusto così - pensiamo alle attività di “ricerca didattica”, che resteranno sicuramente per lo più in ambito digitale - ma allo stesso tempo registriamo il fatto che in molti Paesi Europei si stanno già moltiplicando i titoli in catalogo dedicati alla prima infanzia e alla prima adolescenza. Da un lato, questo rispecchia una precisa richiesta da parte di docenti, educatrici, sociologi e associazioni; dall’altro, si tratta di una scommessa da parte degli editori che a mio parere vinceranno. La stampa di libri didattici e di intrattenimento, ben curati e ben fatti, sia per la prima infanzia sia per la prima adolescenza vivranno un ritorno felice tra le mani dei bambini e dei giovani studenti. I nostri reparti produttivi sono pronti: non ci siamo mai fermati e, seppur consapevoli delle enormi riduzioni degli anni passati, ogni anno ci vengono affidati milioni di volumi da stampare, assemblare e consegnare per tempo, in Italia e nel mondo. Questo è prova del fato che il mercato riconosce la nostra capacità di coniugare qualità, rispetto dei tempi e innovazione logistica che, in questo particolare settore, sono expertise fondamentali.
Le Persone restano un pilastro fondamentale nella vostra strategia, così come il rispetto per il Pianeta. Quali iniziative mettete in atto in questi ambiti?
Senza le nostre Persone - quelle di ieri, di oggi e quelle che verranno in futuro - non saremmo ciò che siamo e non potremmo avere strategie a breve e lungo termine. I primi interventi realizzati dal nostro nuovo CEO, mio fratello Simone, hanno riguardato l’organigramma e il sistema delle deleghe. La fiducia è massima verso i nostri collaboratori e le nostre collaboratrici e, in questo senso, bisogna andare fino in fondo: a fronte di tanta fiducia, ruoli di responsabilità, formazione e benessere sono al primo posto. Recentemente, abbiamo messo a punto un programma di welfare, chiamato Cares For You, che eroga diverse forme di sostegno alle famiglie, sia in denaro che in servizi e convenzioni dedicati alle nuove nascite, all’accesso al credito, alla prevenzione, al benessere in tutti i sensi.
Come procede il percorso verso la certificazione B-Corp?
Faticosamente e orgogliosamente bene. La certificazione B Corp è estremamente severa e impegnativa e, se già lo è per una società di servizi, possiamo solo immaginare quanto sia complicato per una società come Rotolito con 6 stabilimenti produttivi e circa 900 Persone in organico. Tra qualche mese sarà pubblicato il nostro primo Report di Sostenibilità rendicontato, redatto e compilato secondo i parametri GRI. Siamo pronti anche su questo delicato compito, e ciò che abbiamo imparato durante questi due anni di percorso è che non si finisce mai di essere sostenibili: la prossima certificazione B Corp sarà solo l’inizio della consapevolezza che si possa fare sempre di più e meglio in fatto di Ambiente e Sociale. La carta rappresenta il 90% delle nostre materie prime e fare sistema con la filiera è un obiettivo prioritario, soprattutto in vista della imminente normativa EUDR (European Deforestation-free products Regulation).
Nella vostra Vision, uno tra gli obiettivi più importanti resta quello di “ripensare il ruolo della carta stampata”. In che modo vi proponete di raggiungere questo obiettivo, anche attraverso la dotazione tecnologica di alto livello che avete implementato negli anni?
Sicuramente mettendo a punto una vera e propria strategia di supporto: sia agli editori (potendo garantire flessibilità di tiratura, stoccaggio carta e tecnologie all’avanguardia per produrre libri sempre più qualitativi e particolari) sia all’impresa privata e ai “lettori” (promuovendo progetti e iniziative studiate per valorizzare la sfera di vantaggi e valori che solo la carta stampata può ancora offrire). Abbiamo rinforzato il nostro reparto comunicazione che lavora di pari passo con il comitato di Sostenibilità e stiamo vagliando nuovi progetti che vanno proprio in questa direzione: ribadire e diffondere emozioni su carta. Ben stampata, rilegata e nobilitata, ovviamente.